Riva Mancina. Una città in comune in festa a Pisa dal 17 al 19 luglio

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pisaSi è svolta a Pisa dal 17 al 19 luglio la prima festa di “Una città in comune”, la lista di cittadinanza attiva nella città della Torre pendente che alle amministrative del 2013 ha raggiunto un ottimo 8% in coalizione con Rifondazione Comunista, riuscendo a eleggere due consiglieri comunali. E’ trascorso il primo anno di attività in Consiglio e gli attivisti hanno deciso di organizzare la prima festa cittadina: tre giorni di dibattiti, concerti e attività per bambini. Un’occasione per la sinistra diffusa per ritrovarsi e mettere in cantiere le nuove battaglie in vista dell’autunno.

Per il nome della festa si è scelto Riva Mancina, sia perché “Una città in comune” e la sua festa sono dichiaratamente di sinistra, sia perché si è svolta in Piazza San Paolo a Ripa d’Arno, sulla riva sinistra appunto. L’evento inaugurale, alle 18 di giovedì 17 luglio, è stato il dibattito dal titolo “Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà”, a cui hanno partecipato Tomaso Montanari e Adriano Prosperi. La presentazione dell’ultimo libro di Montanari e del “Libro bianco sui beni culturali pisani”, redatto proprio da “Una città in comune”, non potrebbero avere avuto location più appropriata, visto che la bella piazza ospita una chiesa che sta cadendo a pezzi ed è stata recentemente recintata da transenne.

Il 18 luglio si è proseguito con due iniziative che hanno allargato l’orizzonte dal piano locale ad un piano prima provinciale e poi nazionale. Alle 18 l’incontro dal titolo “Territori in comune”, che ha visto la presenza di liste di cittadinanza provenienti da tutta la provincia di Pisa. Alle 21:30 il dibattito “Alternative contro l’austerity e le larghe intese”, a cui hanno partecipato Nicoletta Dosio, Tommaso Fattori e Luigi Sturniolo, sulle nuove pratiche del conflitto, dai comuni all’Europa dentro e fuori dalle istituzioni.

Il 19 luglio alle 18 si è tenuta un’assemblea cittadina per valutare l’efficacia dell’attività di “Una città in comune” nell’anno appena trascorso e per costruire insieme i nuovi passaggi. La realizzazione di un altro spazio a sinistra, contro le grandi opere e le speculazioni del partito del mattone, può ricevere un impulso positivo mettendo in comune le tante esperienze territoriali che da anni portano avanti le proprie battaglie. Far rete con altre realtà simili diffuse sul territorio nazionale è uno degli obiettivi di “Una città in comune”, come dimostrato dall’iniziativa che si svolse a Pisa nel novembre del 2013 quando nacque la rete “Le città in comune”, della quale oltre a quella di Pisa fanno parte alcune liste di cittadinanza diffuse in tutta Italia, da Messina ad Ancona, da Bari a Roma. All’interno della rete in questi pochi mesi sono nate campagne comuni che ogni lista sta declinando sul proprio territorio. Si va dai beni comuni alla disobbedienza al patto di stabilità e all’articolo 5 del Piano Casa, cercando di mettere in pratica un’azione diffusa sui territori parlando una lingua simile, con strumenti che possano incidere e iniziative che tengano conto delle peculiarità delle singole realtà.

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