La legge elettorale toscana nell’accordo Pd-Forza Italia

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pd-forza-italiaOre infuocate in casa PD, e non solo lì per la verità, per la tanto attesa approvazione della legge elettorale toscana. Questa dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, giungere nella tarda serata di mercoledì 10 settembre. Tuttavia, proprio il clima rovente e le numerose critiche, sia interne sia esterne, giunte all’accordo raggiunto tra il Partito Democratico e Forza Italia nelle scorse settimane, rende estremamente alta l’incertezza sull’esito finale della discussione. Questo, conseguentemente, ci spinge a tenere distinti due piani. Il primo, quello trattato con queste brevi note, riguarda il patto stretto tra i presunti democratici e Forza Italia. Il secondo, e su questo magari torneremo nei prossimi giorni, coinvolge considerazioni più generali ed approfondite che necessariamente possono essere sviluppate solo a legge approvata.

Muovendo dal piano generale a quello particolare possiamo evidenziare che:

a) il Partito Democratico, nonostante governi in coalizione con una larga maggioranza di centro-sinistra, ha individuato come principale referente per l’approvazione della nuova legge elettorale, svelando così per l’ennesima volta la sua putrescenza politica, la rinata Forza Italia;

b) la riduzione del numero dei consiglieri da 55 a 40, peraltro già approvata nel 2012 sulla spinta del popolare desiderio di contenere i costi della politica, riduce automaticamente il grado di rappresentatività del Consiglio, allargando la distanza tra questo e la cittadinanza;

c) il premio di maggioranza rimane l’elemento cardine della legge, con la prevedibile conseguenza di una vasta distorsione dell’esito della consultazione elettorale;

d) vengono fissate tre soglie di sbarramento (10% per la coalizione e 3% per i partiti che ne fanno parte; 5% per le forze non coalizzate) al posto di quella unica attuale (4%), evidenziando così la chiara volontà di incentivare l’aggregazione attorno alle principali forze partitiche;

e) la possibilità, facoltativa e dipendente dalla volontà dei vari attori partitici, di presentare liste bloccate, oltre a mancare, quantomeno parzialmente, la ripetuta promessa del governatore Enrico Rossi di reintrodurre il voto di preferenza, contiene gravi ed evidenti vizi di incostituzionalità.

In estrema sintesi quindi, caro Partito (sedicente) Democratico, fare peggio di così era veramente difficile… Partendo da simili premesse vedremo quale sarà il testo definitivo.

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Gianni Del Panta

Gianni Dal Panta, studioso e attivista politico, è autore di "L'Egitto tra rivoluzione e controrivoluzione. Da piazza Tahrir al colpo di stato di una borghesia in armi" (Il Mulino, 2019).

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