Codice etico, l’incredibile ritardo del Comune di Firenze

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Codice etico al Comune di Firenze, De Zordo: “​L’assessore Perra si documenti e si legga la Delibera da noi presentata”

​Si tranquillizzi l’assessore Perra, che nell’intervista pubblicata oggi sulla stampa, prende tempo e sembra debba inventarsi di sana pianta le norme da inserire in un Codice Etico per le società partecipate del Comune. Evidentemente non lo sa ma il suo lavoro potrebbe essere facilitato, visto che proprio sul tema dell’eticità dei comportamenti di amministratori pubblici e di nominati nelle società partecipate avevamo, come lista di cittadinanza, sollevato il problema già nel 2012 e redatto, insieme a Libera e a Avviso Pubblico, un testo di Delibera.

Nardella_PerraI​l testo di ​una ​”Delibera per un Codice etico per amministratori e dirigenti del Comune di Firenze e delle sue Partecipate​”​ ​fu ​presentata dal gruppo consiliare perUnaltracittà il 26 novembre ​2012​ col sostegno di Libera e di Avviso Pubblico​., ​Arrivò​ finalmente il via libera da parte del Segretario generale​ nel febbraio 2013 e, seppure con grave ritardo​ -​ ​erano ​passati tre mesi invece dei 10 giorni previsti dal Regolamento del Consiglio​ -​ la delibera ​fu​ sottoposta all’esame della Commissione Affari Istituzionali.

​Nel frattempo era uscita una legge nazionale che copriva quasi tutti gli aspetti relativi agli amministratori, ma non ai nominati nelle società partecipate, per i quali avevamo proposto come situazioni di Conflitto di interessi anche la seguente:​

​d. l’appartenenza a categorie, associazioni o gruppi, in virtù della quali i destinatari del​ presente regolamento acquisiscano un vantaggio personale da decisioni cui partecipano anche nei​ casi in cui detta appartenenza non generi le incompatibilità previste dalla legge o da altre norme. In caso si realizzino situazioni di conflitto di interessi, anche qualora non vi sia un obbligo​ giuridico in tal senso, si devono rendere pubbliche tali condizioni e astenersi da qualsiasi​ deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione.

​”​La Delibera​- che contiene principi di buon comportamento che non risultano presenti nello Statuto comunale – estende​va​ la sua attenzione anche alle aziende partecipate. Il Codice etico ​da noi proposto era un’evoluzione della così​ ​detta “Carta di Pisa”, redatta dall’associazione Avviso Pubblico e già adottata da alcune amministrazioni “per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza negli enti locali”.

​Certo che se il commento dell’assessore sul doppio incarico a Fazzini​ è ‘non sono state violate le leggi’, sarà difficile che porti avanti il lavoro che noi avevamo impostato.

Il testo integrale del codice etico proposto da perUnaltracittà

 

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