Sangue e urina: così Firenze dimentica la strage di piazza Dalmazia

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Non sono passati ancora cinque anni dall’uccisione di Mor Diop e Samp Modou, i due senegalesi freddati mentre lavoravano al mercato di Piazza Dalmazia a Firenze, dal fascista Casseri. A ricordo, il Comune di Firenze ha messo un piccolo cippo con una targa già illeggibile, accanto c’è un enorme turbo-pisciatoio a pagamento che emana un puzzo di urina indescrivibile.

Per questo sabato 17 ottobre 2015, attivisti del coordinamento Basta Morti nel Mediterraneo, del centro sociale delle Piagge e di altre associazioni si sono recati a riordinare un po’ questo angolo che languiva abbandonato alle erbacce, alle bottigliette di plastica, all’incuria più totale. E’ stato piantato, mentre venivano lette delle poesie e i Fratelli Rossi cantavano, un melograno, delle lavande, dei gelsomini, in ricordo dei due senegalesi e di Riccardo Torregiani, l’amico dei migranti.

dalmaziaMa l’incuria non finisce qui. Un terzo senegalese, rimasto paraplegico, vittima della sparatoria, non ha un sostegno economico adeguato, una vedova è parcheggiata alla Caritas, l’altra è in Senegal, con la bambina che ha avuto una borsa di studio, ma giustamente ancora non se la sente di venire qui senza alcuna sicurezza. Però qualcosa di buono è stato fatto in Senegal, dove sono state costruite due scuole col contributo Arci e Coop a ricordo dei due fratelli senegalesi e stanno per essere inaugurate.

Il Comune di Firenze non basta che venga, con o senza gonfalone, il giorno dell’anniversario, a dire le solite parole di rito: è necessario sostenere con un lavoro dignitoso almeno le vittime, le vedove e ripensare a come sistemare in modo adeguato questo angolo, oppure a mettere un monumento a ricordo dell’eccidio fascista dentro piazza Dalmazia. Certo che il piccolo cippo in ricordo di Mor Diop e Samp Modou non può continuare ad essere trascurato e sovrastato da un turbopisciatoio puzzolente!

*Gian Luca Garetti, medico attivo in Medicina Democratica, ISDE e perUnaltracittà

La Nazione di venerdì 23 ottobre ha ripreso così la nostra denuncia

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

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