Strategie primaverili per rigenerare il fegato

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Ci vuole fegato. Ma come?

Non ha il prestigio del cuore o del cervello, ma fa un lavoro enorme.

Il buon funzionamento del fegato è di vitale importanza. Possiamo immaginarlo come un grosso impianto chimico: riceve e produce sostanze, fra cui ce ne sono anche di tossiche molto pericolose, e le dirige verso altri organi per l’uso, la conservazione o l’escrezione. Quando si ritrova sovraccarico di lavoro, ingolfato di materiali nocivi, la sua opera di disintossicazione rallenta, commette sbagli, provocando una smisurata varietà di disturbi.

CI VUOLE FEGATO 1Fra i sintomi più comuni: insonnia, sonnolenza durante il giorno e difficoltà a concentrarsi; aumento di reazioni avverse ai cibi più vari e pruriti in parti diverse del corpo; difficoltà digestive e gonfiori addominali; cambi improvvisi d’umore e irritabilità; mal di testa e eruzioni cutanee “misteriose”. Durante la primavera, quando il lavoro di depurazione si fa più intenso, tutti questi sintomi possono diventare più acuti e fastidiosi.

Non scoraggiamoci. Approfittiamone e, anziché continuare a mettere toppe qua e là per il solo profitto di BigPharma, dedichiamo più attenzioni a questo gran lavoratore.

La primavera è anche il periodo migliore per rimetterci in sesto. Perché il fegato dopotutto non chiede molto: ama stare all’aria aperta, adora il movimento e un’alimentazione leggera e molto vegetale. E’ un organo con una formidabile capacità di rigenerarsi, se gli se ne dà la possibilità.

Per aiutarlo, oltre che dal sapore amaro, che caratterizza molti rimedi utili per il sistema epatobiliare – il carciofo, primo fra tutti – facciamoci guidare da due caratteristiche che rappresentano bene la giovinezza di questa stagione: il colore verde e il sapore aspro.

Più di sempre, mangiare verdura, in particolare quella ricca di clorofilla, è abitudine eccellente. “Insalate di mescolanza” ogni giorno con tutto quello che riusciamo a trovare:  radicchi vari, scoltellato, tarassaco, rucola, valeriana, ortica, lattughe, terracrepoli, portulaca ….

A queste si potranno aggiungere dei germogli, che sono il punto di massima vitalità di una pianta e per questo contengono elementi che possono fornire una forza speciale a tutti i processi di rigenerazione.

Produrre in casa i germogli è facile e rapido: basta avere a disposizione dei semi biologici non decorticati e un barattolo, o un piatto, o una vaschetta o altro contenitore dove farli germogliare. Su internet ci sono migliaia di video che mostrano in dettaglio i passaggi da compiere.

Oltre al classico ½ bicchiere di acqua tiepida con qualche cucchiaio di succo di limone o aceto di mele da bere appena alzati, se in qualsiasi altro momento del giorno vogliamo qualcosa che faccia felice il fegato, ecco:

Lo Spazza-tossine Verde

Ingredienti – di origine biologica – per un bel bicchiere di succo:

2 grosse manciate di prezzemolo

3 o 4 grosse manciate di spinacini (o valeriana)

1 grossa mela verde

3 gambi di sedano

1 limone

Affettare la mela e il limone e metterli insieme agli altri ingredienti in una centrifuga o estrattore. Bere immediatamente.

Per la sua capacità di “fare il sangue”, in molte culture il fegato è stato visto come la sede delle passioni e del coraggio.

Per la stessa ragione, anche di esplosioni di rabbia, frustrazione e ira.  Mentre lo portiamo a spasso all’aria aperta, si potrebbe riflettere su quanto queste emozioni tossiche caratterizzano le nostre reazioni, quanto spesso ci capita di “mangiarci il fegato”. Non vorremmo certo finire come Prometeo: fare incessantemente un bel lavoro per rigenerarlo, ma poi farcelo mangiare ogni giorno dalla nostra aquila interiore.

*Annalisa Nardi, Consulente di Alimentazione e Cure Naturali

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Annalisa Nardi

Annalisa Nardi è consulente di alimentazione e cure naturali. Si è diplomata e continua la sua formazione presso varie scuole in Italia (La Sana Gola, SIMO Scuola Italiana di Medicina Olistica) e negli Stati Uniti (The Kushi Natural Healing Institute, IIN Institute of Integrative Nutrition)

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