Farsa TAV: non solo non si chiudono i cantieri, ma addirittura se ne aprono altri

Il Comitato No Tunnel TAV constata con sconcerto che, nonostante i proclami del sindaco Nardella, non solo i cantieri del sottoattraversamento non si fermano, ma se ne aprono addirittura altri; si tratterebbe di quelli per il consolidamento dei bastioni della Fortezza da Basso per i quali sono state autorizzate proroghe al superamento dei rumori.

Una cosa del genere, in un paese normale, in qualunque altra città del mondo, non potrebbero accadere: se davvero il progetto sotterraneo è in fase di ripensamento, logica vorrebbe si sospendessero per lo meno i lavori in corso per evitare ulteriori spese inutili e danni alla città che dovranno poi essere riparati.

downloadIl Comitato richiama ancora una volta la politica delle istituzioni ad un po’ di serietà; oltre alla sospensione immediata dei lavori si dovrebbe arrivare all’avvio veloce di un dibattito VERO sulle possibilità che offre il nodo ferroviario fiorentino, sia per i treni a lunga percorrenza che per quelli regionali. Perché di opportunità, il nodo fiorentino, ne offre molte, ben al di là della “liberazione dei binari di superficie”.

Questa lenta agonia del progetto TAV (o il suo possibile rilancio) sono il chiaro sintomo di una politica senza idee e progetti, asservita solo agli interessi dei costruttori e tesa a trarre benefici per sé e per i propri accoliti; una politica culturalmente misera, lontano dagli interessi della collettività che dovrebbe rappresentare. Questa è forse la sciagura più grave che si nasconde dietro la farsa TAV di Firenze.

Il Comitato ricorda anche tre aspetti tecnici che sono già stati denunciati, ma cui non si è mai voluto dare ascolto:
la tecnica del “compensation grouting” consiste nell’immettere nel terreno lunghi coni di cemento con i quali si consolida il terreno sotto i bastioni della Fortezza, in vista dello scavo dei tunnel; questa tecnica è utile in terreni prevalentemente ghiaiosi perché il cemento iniettato va a occupare gli spazi tra i frammenti di ghiaia formando una base solida. Sotto i bastioni il terreno è soprattutto argilloso e il cemento iniettato, invece di distribuirsi omogeneamente nel terreno, tende a formare bolle irregolari, talvolta di grosse dimensioni; queste a loro volta provocano deformazioni del terreno che risultano essere innalzamenti irregolari della superficie. È esattamente quello che è accaduto attorno alla stazione di Bologna e alla scuola Rodari, dove l’innalzamento del terreno ha provocato danni agli edifici. Si corrono rischi analoghi sotto il monumento.

L’operazione che si vuol fare necessita di due cantieri di discrete dimensioni: uno nel mezzo del parco della Vasca dei Cigni, uno nel viale Filippo Strozzi proprio davanti all’uscita del sottopasso proveniente dal viale Fratelli Rosselli. Con una mobilità caotica come è adesso per i cantieri delle tranvie e con i lavori rallentati che si hanno, è facile prevedere ulteriori problemi in una situazione già troppo compromessa.

I cantieri che si intendono realizzare non sono così semplici: richiedono la realizzazione di un pozzo profondo oltre dieci metri e l’uso di macchinari specializzati. I costi non saranno lievi; si prosegue nel gettare al vento risorse economiche importanti che potrebbero essere impiegate molto meglio.

31 agosto 2016

*Comitato No Tunnel TAV Firenze