Quando canterà Galletti?

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Non è certo partito nel migliore dei modi il 2017, ma questo non deve farci perdere la speranza di riuscire ad affrontare e risolvere almeno quei problemi che consideriamo più vicini al nostro quotidiano, alla nostra vita di relazione all’interno della collettività a cui apparteniamo.Piccoli problemi di convivenza e grandi temi legati al nostro futuro e a quello delle prossime generazioni.

Se per i piccoli problemi è auspicabile che ognuno di noi si impegni per rendere migliori le condizioni di convivenza civile, per i grandi temi (almeno per quanto riportato dalla stampa in questi giorni) un aiuto a trovare soluzioni sembra ci venga dalla nostra classe politica. Le ultime interviste rilasciate dal Sindaco di Firenze, dal Presidente del Consiglio regionale e dal segretario regionale del PD sembrerebbero andare in questa direzione.

immagini-quotidiano-net_-320x320Ad essere sincero certe affermazioni mi sembrano assomigliare più ad un oroscopo che all’attuazione di un programma, ma siccome non sono un “gufo” voglio cogliere nelle dichiarazioni di questi illustri signori almeno la piacevole sensazione di avere a che fare non solo con soggetti determinati nell’affrontare i temi, ma anche capaci di saperli risolvere.

Tutti e tre, a vario titolo, ci hanno preannunciato che il 2017 sarà l’anno del “dragone”. Dopo tante incertezze sembra che a breve partiranno comunque le grandi e medie opere infrastrutturali di cui la nostra regione ha bisogno per crescere e progredire verso un luminoso futuro di prosperità.

Vedranno finalmente l’avvio: il nuovo inceneritore, il nuovo aeroporto di Firenze, l’autostrada tirrenica, il nuovo stadio di Firenze, la nuova Mercafir, il tunnel della TAV ed il completamento della stazione Foster con l’aggiunta addirittura del people mover per collegarla a Santa Maria Novella (infrastruttura che non è nemmeno compresa nel progetto ma che giustamente oggi il Sindaco di Firenze vuole perché questo è l’anno del “fare”).

A parte che fino a pochi giorni addietro lo stesso Sindaco non era propriamente favorevole alla realizzazione della stazione Foster (e già questo voltafaccia così repentino dovrebbe procurarci una qualche preoccupazione sulla credibilità del soggetto), al lungo elenco di opere dobbiamo orgogliosamente aggiungere la fantasmagorica proposta del Presidente del Consiglio regionale che ha, per così dire, calato l’asso aggiungendo la possibilità che la Toscana ospiti addirittura le olimpiadi: e con questo abbiamo fatto Bingo.

Ora ditemi se tanta determinazione non ci deve suggerire di occuparci dei soli nostri affanni quotidiani e dei nostri piccoli problemi, delegando a chi ci governa l’onere di condurre finalmente la nave in porto (dopo 20 anni senza bussola), non solo sana e salva ma anche con tutto il carico di aspettative che contiene.

Dovremmo noi tutti smettere di esigere informazioni e conoscenza dei fatti, rinunciare a porre domande sugli effetti di queste opere, abbozzare di pretendere la più ampia partecipazione alle scelte, evitare di ricorrere sempre alla magistratura nel caso si pensasse a qualcosa di illegittimo nelle azioni e nei comportamenti di chi ha la responsabilità.

Piacevolmente sorpreso da tanta determinazione, vorrei però sommessamente ricordare la storia della pelle dell’orso e dei cacciatori nella favola di Esopo. Perché chi afferma di non vedere ostacoli sul cammino della necessaria realizzazione di quanto già deciso, non può e non deve dimenticare che ci sono procedure non ancora concluse, inchieste avviate dalla magistratura, processi in corso, sentenze del TAR e, come se non bastasse, qualche significativa contraddizione tra le opinioni di autorevoli soggetti direttamente coinvolti nella realizzazione delle opere in merito alla loro utilità.

La morale della favola di Esopo, mi suggerisce anche di porre una semplice domanda al ministro Galletti che – oggi – è l’unico ad avere una responsabilità accertata: quando pensa il Ministro di firmare il decreto sulla compatibilità ambientale dell’aeroporto di Firenze, consentendo così la comprensione reale della fattibilità o meno di alcune tra le opere precedentemente elencate, opere che sono legate tra loro come le tessere di un domino?

In attesa delle determinazioni del Ministro, mi sembra che chi sentenzia precocemente soluzioni, oltre a non conoscere le favole, non ha nemmeno imparato la lezione che gli italiani hanno voluto loro impartire con il voto referendario.

*Fabio Zita

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Fabio Zita

Fabio Zita, architetto,  fino al 2014 dirigente del Settore VIA della Regione Toscana, membro della Commissione VIA nazionale, ha diretto in seguito il Settore Tutela, riqualificazione e valorizzazione del Paesaggio, coordinando fra l'altro la formazione del Piano Paesaggistico regionale.

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