Le case impopolari/1 – Presidio contro la vendita di alloggi popolari di via dei Pepi – VIDEO

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Quasi tremila domande nella graduatoria delle case popolari e decine di appartamenti di alloggi popolari messi alla svendita in blocco con altri immobili comunali nel centro storico della città. Non è un gioco di parole. E’ un fatto deciso dal Comune di Firenze per fare cassa. Case popolari abitate da decenni da inquilini assegnatari. Che vengono trasferiti (o deportati, secondo il punto di vista di chi se lo vive) in altrettanti alloggi popolari in estrema periferia, togliendole di fatto ad altri in lista di attesa. Lo svuotamento del centro storico dei suoi abitanti tradizionali per favorire speculazioni urbanistiche di banche, immobiliari o palazzinari per acquirenti ad altissimo reddito, più o meno lecito, continua inesorabile. 

Si cambiano i connotati della vetrina, solo cittadinanza elitaria, alberghi e ristoranti di lusso, il popolino, i fiorentini, in periferia. Magari in alloggi di costruttori privati a canone calmierato, che spesso si rivelano “pacchi” con il procedere del tempo, come ad esempio nella vicenda di via C. Tedesco e dei piani urbanistici che investono la periferia ovest.

Naturalmente nel rione di Santa Croce c’è chi si ribella, chi non ci sta a abbandonare il suo luogo di vita a causa di oscure alchimie politico-amministrative, chi afferma, a dispetto dei soliti refrain istituzionali e mass mediatici, che “il degrado è endemico quando un quartiere perde i suoi abitanti”.

*Alessandro De Angeli

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Alessandro De Angeli

Alessandro De Angeli è nato nel 1962 a Firenze. Da sempre interessato dalle questioni che riguardano il welfare, le nuove povertà e la precarietà prodotte dal sistema di sviluppo imperante, nel 1994 è tra i fondatori del giornale di strada dei senza dimora Fuori Binario, di cui è direttore responsabile fino al 2001. Impegnato professionalmente dal 1992 al 2004 nella cooperazione sociale, dal 2005 si occupa di servizi al lavoro presso i servizi istituzionali al lavoro, con particolare competenza per le fasce deboli, le categorie protette e le condizioni di svantaggio sociale.

Crede fermamente nell'inchiesta sociale e nella controinformazione come mezzi necessari ed indispensabili per contribuire al cambiamento.

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