The Loving Story: un documentario contro il razzismo

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Il personale è politico, dicevano le femministe italiane negli anni ’70. Questo non è mai stato vero come per Richard e Mildred Loving, una coppia di virginiani che si sposò a Washington D.C. nel giugno 1958. Un mese dopo il loro matrimonio la polizia fece irruzione nella loro casa e li arrestò, il loro reato? Essere lui bianco e lei nera (per l’esattezza Mildred era per metà afroamericana e per metà nativa). All’epoca i matrimoni interrazziali erano contro la legge dello Stato della Virginia. Da questo momento iniziò una dura battaglia legale che si concluse soltanto 9 anni dopo di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Nel 2010 la documentarista Nancy Buirski si imbattè in questa storia che già era molto nota e decise che voleva raccontarla a modo suo, senza retorica, facendo parlare i protagonisti dell’epoca. Richard e Mildred, però, erano morti e i loro figli non avevano voglia, dopo tante delusioni, di dare in pasto ai media la storia della loro famiglia per l’ennesima volta.

La Buirsky però era determinata e scoprì che la regista Hope Ryden con il suo cameraman aveva passato diversi mesi nel 1965 insieme alla famiglia Loving e aveva filmato molto materiale per un film che poi non era mai stato realizzato. Nancy Buirsky chiamò la Ryden che non solo aveva conservato perfettamente tutto il girato, ma fu anche entusiasta di aiutare questa produzione con il suo materiale inedito in stile cinema veritè.

Non solo, riuscì ad avere anche le bellissime foto della vita quotidiana dei Loving realizzate da Grey Villet che vennero pubblicate sulla rivista Life nel ’66. Poiché Life aveva pubblicato solo 9 immagini degli oltre settanta rullini scattati dal fotografo, la moglie di Villet concesse l’uso delle immagini inedite per il documentario, mentre Peggy Loving, la primogenita dei Loving, e gli avvocati Bernard S. Cohen and Philip J. Hirschkop acconsentirono a farsi intervistare. Nacque così The Loving Story che HBO decise di produrre e di far uscire nel giorno di San Valentino del 2012. Dopo 5 anni  il documentario viene ancora proiettato nelle sale (specializzate, ovviamente) ed è molto utilizzato nelle scuole.

The Loving Story è la storia di come due persone umili, riservate e non particolarmente erudite cambiarono la storia di un paese come gli Stati Uniti, la loro battaglia legale solitaria e determinata andò avanti per quasi un decennio in contemporanea ai movimenti per i diritti civili.
Per comprendere quanto era ed è istituzionalizzato il razzismo negli Stati Uniti basta pensare che l’anno dopo la marcia su Washington capeggiata da Martin Luther King e nel pieno delle battaglie per i diritti civili il giudice federale Leon M. Bazile dello stato della Virginia bocciò il ricorso dei Loving con queste parole: “Dio Onnipotente ha creato le razze, bianchi, neri, gialli, rossi, e li ha messi su continenti distinti. E se non si fosse interferito con le sue decisioni (mettendo razze diverse sui medesimi continenti n.d.r.) non ci sarebbe alcuna ragione per tali matrimoni. Il fatto che Dio abbia separato le razze dimostra che non ha nessuna intenzione di mescolarle”.

Per Mildred e Richard tutto questo non aveva senso, loro due erano innamorati da quando erano ragazzini, avevano due figli, vivevano in una piccola comunità rurale dove bianchi e neri convivevano da sempre, volevano soltanto restare a casa loro e fare la loro normalissima vita. Proprio per questo non si diedero pervinti, Mildred scrisse a Robert Kennedy che all’epoca era Ministro della Giustizia ed aveva fatto parte dell’American Civil Liberties Union e infine si rivolsero alla Corte Suprema che diede loro ragione ed abolì il Racial Integrity Act che risaliva al 1924. Le motivazioni furono scritte dal Earl Warren, capo della Commissione Warren che condusse le indagini sull’assassinio del Presidente Kennedy.

Nella vicenda dei Loving la storia con la S maiuscola si mischia al quotidiano: John e Bob Kennedy, Earl Warren, Mildred e Richard. E questo si coglie perfettamente in The Loving Story che Nancy Bruisky ha voluto fortemente realizzare proprio perché a cavallo del primo decennio degli anni 2000 il razzismo era ed è tutt’ora ancora molto forte negli Stati Uniti e i suprematisti bianchi stavano riprendendo piede nell’america più rurale. Ciò che rende straordinario questo documentario è il continuo dialogo tra presente e passato, gli spezzoni di verità di Hope Ryden, le foto di Villet, le interviste realizzate allora e quelle realizzate oggi, gli audio degli interventi alla Corte Suprema, si alternano in un racconto pacifico come le campagne della Virginia ma che si fa sempre più incalzante via via che si addentra nella battaglia legale.

Nancy Buirsky quando presenta il suo film ama dire che i Loving ci ricordano che chiunque può cambiare la storia, ma di sicuro quando la politica e i movimenti spingono nella tua stessa direzione la storia si muove più velocemente anche per tutti i Loving del mondo.

*Francesca Conti 

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