Icomos a Firenze. L’area Unesco in dodici punti critici

(english and italian version)

The perUnaltracittà laboratory is pleased to have the opportunity of synthesizing the main crisis points it wishes to bring to the attention of ICOMOS in the conviction that a different plan needs to be developed supported by a culture of projection capable of involving the peripheries in the preservation of the historic city and its surrounding hills. (If the periphery becomes city, the Historic nucleus would be relieved of the siege of speculation and of surplus tourism.) 

Our critical concerns:

1. The alienation of the public / private historic heritage: the sales of buildings include the guarantee of change of destination to hotel or luxury residences as well as the guarantee of the provision of underground garages, in the groundwater strata;

2. The excavation of 21 underground car parks in the urban area, of which 6 are in the UNESCO zone, including the underground parking of Piazza Brunelleschi. The further excavation of underground car parks in the area of ​​Via Tornabuoni, particularly under the garden of Palazzo Antinori, along the First and Second part of the city walls.

3. The construction of the new intercontinental airport of Peretola, with the buffer zones and aircraft trajectories on the vertical side of both UNESCO sites: The Old Town and Medicean Villas. Expected doubling of transit passengers by about 4/5 million a year (see point 6). 

4. The construction of a tramway line in the historic Center, which would jeopardize the stability of the Unesco’s buildings and the integrity of underground archaeological finds.

 5. The excavations of the tunnels in the Fortezza da Basso / Santa Maria Novella area: for the High Speed Train, under the Fortezza da Basso and Piazza della Libertà; for the new high speed railway station, underground and close to the Torrente Mugnone stream; for the various tunnels useful for vehicles for the transit of the tramway surface.

6. The obvious unsustainable pressure of tourism on the Unesco Site: over 9 million people a year, opportunity for low quality development, which cause is the strong structural degradation and of Florentines distancing themselves from the historic Center of their city (see point 10) .

7. Improper use of the squares in the historic Center during various events and markets with the construction of highly invasive temporary structures, out of scale with respect to the architectural equilibrium of the spaces, built with aesthetically incompatible materials with the environment (in particular Santa Croce And SS Annunziata) and penalizing the lives of the remaining residents of the Old Town (see point 10).

8. Privatization of public spaces of the city for the organization of private events: Ponte Vecchio, Forte Belvedere, Academy etc. and especially Palazzo Vecchio that hosts an exorbitant number of initiatives with invitations to dinners held in the Salone Cinquecento or in other areas of the museum for hundreds of people with incongruous decorations not in keeping with the cultural good.  

9. Loss of historical and identity significance of the Unesco Site.   Obvious urban gentrification phenomena and the transformation of the city into a Disneyland of the Renaissance: the replacement of artisinal craft shops and of small local traders with international trade chains that corrolate the Old Town to any other city. Unchecked and fake local food restaurants.

10. The progressive and inexorable ejection of families residing in the Old Town in favour of tourists by transforming buildings into temporary residences resulting in the desertification of the central urban fabric as regards services to citizens in favor of commericial interests for non-residents (see point 9). 

11. The transfer of public economic resources to the private sector that puts at risk the security of the Old Town: the most striking case is that of Lungarno Torrigiani, a collapse due to the lack of maintenance of the aqueduct. Publiacqua’s net profits were not destined for maintence services but split as shareholders dividends. 

12. The holding of exhibitions in key sites of the Old Town where whoever can pay can exhibit without any independent valuation on the quality of the works. A simple way for those who have the money (collector producer) to alter art market quotes using a unique scenario in the world.   

 

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Il Laboratorio PerUnaltracittà esprime in 12 punti la sintesi delle principali criticità da sottoporre all’attenzione di ICOMOS nella convinzione che occorre mettere a punto una diversa politica di piano sostenuta da una nuova e diversa cultura del progetto capace di coinvolgere le periferie nella salvaguardia della Città antica e del suo patrimonio collinare. Se la periferia diventa la città, si potrà allentare l’assedio al nucleo storico da parte della speculazione e dell’attuale eccedenza turistica.

1. L’alienazione del patrimonio edilizio storico monumentale pubblico/privato: alle vendite viene garantito il cambio di destinazione per usi alberghieri o residenze di lusso e si garantisce la realizzazione di garages sotterranei, situati nella falda freatica.

2. L’escavazione di 21 parcheggi sotterranei in area urbana, di cui ben 6 in zona Unesco, tra cui il parcheggio sotterraneo di Piazza Brunelleschi. L’ulteriore escavazione di parcheggi sotterranei nell’area di Via Tornabuoni, in particolare sotto il giardino di Palazzo Antinori, a ridosso della Prima e della Seconda cinta muraria di Firenze.

3. La realizzazione del nuovo aeroporto intercontinentale di Peretola, con la buffer zone e traiettorie degli aerei sulla verticale di ambedue i siti Unesco: Centro storico e Ville Medicee. Previsto il raddoppio dei passeggeri in transito di circa 4,5 milioni/anno (vedi punto 6).

4. La realizzazione di una linea tramviaria nel sottosuolo del Centro storico, che metterebbe a rischio la stabilità degli edifici del Sito Unesco e l’integrità dei reperti archeologici sotterranei.

5. Gli scavi dei tunnel nell’area Fortezza da Basso/Santa Maria Novella: per l’Alta Velocità, sotto la Fortezza da Basso e Piazza della Libertà; per la nuova stazione ferroviaria AV, sotterranea e a ridosso del torrente Mugnone; per le varie gallerie veicolari utili al transito in superficie della tramvia.

6. L’insostenibilità acclarata della pressione del turismo sul Sito Unesco: oltre 9 milioni/anno le presenze, occasione di sviluppo di bassa qualità e causa di forte degrado strutturale e di allontanamento dei fiorentini dal Centro storico della loro città (vedi punto 10).

7. L’utilizzo improprio delle Piazze del centro storico in occasione di manifestazioni varie e mercatini con allestimento di strutture temporanee fortemente invasive, fuori scala rispetto all’equilibrio architettonico degli spazi, costruite con materiali incompatibili esteticamente con l’ambiente (in particolare Santa Croce e S.S. Annunziata) e penalizzanti per la vita dei residenti rimasti nel Centro storico (vedi punto 10).

8. La privatizzazione degli spazi pubblici della città per organizzazione di eventi riservati: Ponte Vecchio, Forte Belvedere, Accademia ecc. e soprattutto Palazzo Vecchio che ospita un numero esorbitante di iniziative con ingresso ad invito per cene servite nel Salone dei Cinquecento o in altri ambienti del percorso museale per centinaia di persone con allestimenti incongrui alla rilevanza del bene culturale.

9. La perdita dei significati storici e identitari del Sito Unesco. Evidenti i fenomeni di gentrificationurbana e trasformazione della città in una Disneyland del Rinascimento: sostituzione delle botteghe artigianali e del piccolo commercio di prossimità con catene commerciali internazionali che omologano il Centro storico a una qualunque altra città. Ristorazione selvaggia e finta locale.

10. La progressiva ed inesorabile espulsione delle famiglie residenti nel centro storico a favore di turisti mediante trasformazione degli immobili in residenze temporanee (spesso al nero) con conseguente desertificazione del tessuto urbano centrale per quanto riguarda i servizi rivolti ai cittadini in favore del commercio per i non residenti (vedi punto 9).

11. Lo storno di risorse economiche dal pubblico al privato che pregiudica la sicurezza del Centro storico: il caso più eclatante è quello della voragine di Lungarno Torrigiani, crollo dovuto alla mancata manutenzione dell’acquedotto. Gli utili netti di Publiacqua spa non sono state destinate alla manutenzione ma suddivise come dividendi degli azionisti.

12. La realizzazione di mostre in luoghi chiave del Centro storico in cui può esporre chi paga, senza nessuna Commissione di valutazione sul valore delle opere. Un modo semplice, per chi ha i denari (collezionista/produttore) per alterare le quotazioni del mercato dell’arte utilizzando uno scenario unico al mondo. 

*perUnaltracittà, laboratorio politico – Firenze