Il lavoro nel tempio del turismo di massa. Fra lustrini e precarietà. Il 23 novembre allo Spazio InKiostro

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Terzo incontro del ciclo La fabbrica del turismo nelle città d’arte: il caso Firenze. Avevamo già detto di come l’industria turistica trasforma lo spazio urbano, sottraendo luoghi di incontro ed espellendo le classi popolari.

Qui parleremo invece della dimensione economica del turismo, di cui spesso si parla come di una fonte di ricchezza, quindi intrinsecamente positiva.

Ma chi beneficia di tale ricchezza? E chi, al contrario, pur producendola, ne viene schiacciato? Quali sono dunque le condizioni di chi nel turismo vi lavora?

Insieme a Rossana Cillo, ricercatrice presso l’Università Ca’Foscari, abbiamo analizzato il fenomeno da un punto di vista generale, osservando come quello turistico sia un settore ad alto tasso di sfruttamento e di precarietà.

Insieme ai compagni e alle compagne dell’ Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo, siamo poi entrati nei divieti d’accesso dell’industria turistica napoletana, dove i lavoratori stanno resistendo – e vincendo – contro chi, assumendoli a condizioni indegne, fattura centinaia di migliaia di euro sulla loro pelle.

Insieme ai compagni della Camera Popolare del Lavoro Firenze, abbiamo capito infine cosa possiamo fare nella nostra città perché gli invisibili, che sorreggono la macchina turistica, riprendano la parola, i diritti e la dignità che spetta loro.

I video degli interventi

Prima parte:

 

Seconda parte:


La playlist con i video di tutti gli incontri del Ciclo sul turismo

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