Pesticidi nelle acque e Agenzie europee di (non) controllo

In Italia, in agricoltura si utilizzano circa 130.000 tonnellate all’anno di prodotti fitosanitari [ISTAT,2015], che contengono circa 400 sostanze diverse, di cui 259 sono state rinvenute nella acque. L’inquinamento è sottostimato, le normative europee inadeguate, le agenzie di controllo europee sottodotate ed a rischio interferenze. Criticità delle miscele. Nelle acque superficiali il glifosato è l’erbicida che presenta il maggior numero di superamenti dei limiti, anche in Toscana.

I pesticidi se li cerchi li trovi

E viceversa, come in Calabria, dove non viene fatto alcun monitoraggio. E’ uscito il 10 di maggio il nuovo Rapporto nazionale ISPRA 2018(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sui  pesticidi nelle acque dati 2015-2016 da cui emergono, fra gli altri, questi tre aspetti. Il primo è che l’inquinamento è sottostimato: ‘c’è consapevolezza, a livello scientifico e normativo, che il rischio derivante dalle sostanze chimiche sia sottostimato’. Il secondo è che la normativa europea è inadeguata: vista anche la presenza sempre più evidente di miscele, che presentano un numero medio di circa 5 sostanze e un massimo di 55 sostanze in un singolo campione, e che ‘non prevede una valutazione completa e integrata degli effetti cumulativi dei vari componenti di una miscela in relazione anche alle diverse vie di esposizione. La valutazione del rischio si basa essenzialmente sulle singole sostanze e sulle singole fonti…’ https://www.perunaltracitta.org/2018/04/09/miscelopatie-salute-a-rischio-per-cocktail-micidiali/. Il terzo è che l’inquinamento, se lo cerchi, lo trovi. Avendo aumentato il monitoraggio dei pesticidi nel biennio 2015-2016, sono state rinvenute nelle acque superficiali e profonde, più sostanze chimiche (259) e più aree contaminate. Il 67% dei punti monitorati delle acque superficiali sono risultati contaminati e così pure il 33,5% dei  punti delle acque sotterranee. Fra questi contaminanti si trovano ancora il DDT e l’atrazina, nonostante questi veleni siano stati vietati da decine di anni. Nelle acque superficiali il glifosato è l’erbicida che presenta il maggior numero di superamenti e ciò non desta meraviglia: basta guardare il paesaggio a strisce arancioni.

Controllare i controllori

EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) è stata ritenuta non in grado di fare valutazioni sui pesticidi dal francese Eric Andrieu (gruppo S&D), presidente di una delegazione della Commissione speciale Pesticidi del Parlamento Europeo, al termine di una visita nella sede di Parma di EFSA:  ‘[EFSA]non è in grado di condurre le proprie valutazioni su tutte le possibili minacce alla salute umana potenzialmente causate da sostanze tossiche, cancerogene e nocive che interagiscono con gli animali e con l’ambiente’ . ‘Mancano i mezzi e gli studi epidemiologici. Eventuali conflitti di interessi o mancanza di trasparenza devono essere sradicati’. ‘Si tratta di proteggere la salute dei cittadini europei di fronte a minacce potenziali che non sono sufficientemente indagate. Ad esempio c’è il tema dell’accumulo nel tempo di piccole dosi di pesticidi: l’effetto non è chiaro. Ci vogliono studi più dettagliati. E quindi il personale qualificato e le risorse necessarie’. http://www.repubblica.it/ambiente/2018/05/08/news/la_commissione_ue_i_controlli_sui_pesticidi_sono_insufficienti_-195861523/

EFSA è l’agenzia europea che gestisce il processo di autorizzazione dei prodotti fitosanitari valutando se il loro utilizzo può determinare effetti dannosi sulle persone o sull’ambiente. Insieme ad ECHA, agenzia europea per le sostanze chimiche, con sede a Helsinski, ha sostenuto che è improbabile che il glifosato sia cancerogeno, all’opposto del Centro internazionale di ricerca sul cancro (IARC) che lo ha classificato come probabilmente cancerogeno.

Federica Ferrario, Responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia disse: ‘Le rassicurazioni dell’Efsa sul glifosato sollevano seri dubbi sulla sua indipendenza scientifica’. https://www.perunaltracitta.org/2017/10/23/glifosato-gli-autori-fantasmi-storia-manipolazione/

Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione italiana StopGlifosato, l’aveva già denunciato: ‘I cosiddetti Monsanto papers hanno svelato le pressioni e le interferenze della multinazionale produttrice [Monsanto] sulle istituzioni di controllo europee’ , che poi hanno favorito il rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per altri 5 anni https://www.perunaltracitta.org/2017/11/28/la-truffa-del-glifosato-cinque-anni-proroga-al-diserbante-leuropa-tradito-mandato-dei-cittadini/

Glifosate e AMPA

Il glifosato, l’erbicida più utilizzato in Italia e nel mondo, è anche uno dei contaminanti principali delle acque. Il glifosato ed il suo metabolita AMPA sono stati ricercati solo in Lombardia fino al 2013, attualmente soltanto in cinque regioni, si legge nell’ultimo rapporto Ispra. La sostanza è presente soprattutto nelle acque superficiali, ma è significativo l’aumento della frequenza anche nelle acque sotterranee. Nel 2016 è presente nel 47,4% dei punti di campionamento delle acque superficiali (rispetto al 39% del 2014), con un superamento degli SQA (standard di qualità ambientale) nel 24,5% dei casi. Il metabolita AMPA è presente nel 68,6% dei punti monitorati nelle acque superficiali e si registra un superamento degli SQA nel 47,8% dei siti.

E in Toscana? Ove abbondano le strisce arancioni

Sono 78 le sostanze trovate nelle acque superficiali e 49 in quelle sotterranee. Ampa e glifosato le più frequenti. Fra i fiumi con livelli di contaminazione di pesticidi superiori ai limiti, ci sono l’Arno, la Greve, il Bisenzio, l’Elsa, l’Ombrone…etc http://www.isprambiente.gov.it/files2018/pubblicazioni/rapporti/R_282_18_TabReg.pdf

Nelle acque superficiali ci sono pesticidi nel 80,7% dei punti e nel 61,4% dei campioni investigati. Sono state trovate 78 sostanze: le più frequenti sono ampa, glifosate, dimetomorf, imidacloprid e metalaxil-m. Nelle acque sotterranee è stata riscontrata la presenza di residui pesticidi nel 46,8% dei punti e nel 31,1% dei campioni. Sono state rinvenute 49 sostanze: le più frequenti sono ampa, oxadiazon e atrazina desetil. Il livello di contaminazione è superiore ai limiti di qualità ambientale in 44 punti delle acque superficiali (29,3% del totale) e in 2 punti delle acque sotterranee (1,3% del totale).

Altro che transizioni

Nel complesso mi sembra che non ci sia da stare molto allegri, sotto tutti i punti di vista. E’ ormai un’esigenza indifferibile per l’essere umano e per l’ambiente, la messa al bando dei pesticidi, glifosato in primis, senza perdere troppo tempo in ‘transizioni’, termine diventato troppo di moda.

*Gian Luca Garetti