Lettera aperta al sindaco di Bagno a Ripoli sulla vicenda di Mondeggi Bene Comune

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Salve sindaco,
sono Alessio, ho 35 anni e faccio parte dell’esperienza di Mondeggi dall’inizio.  Le sto scrivendo a nome mio e non a nome del comitato che utilizzando il metodo del consenso necessita di tempi più lunghi per far uscire un documento condiviso.  Una volta mi ha anche ricevuto nel suo ufficio in maniera non ufficiale insieme ad una delegazione mondeggina, mi ricordo che continuava a scrivere su facebook e con la testa ogni tanto mi guardava ed annuiva distrattamente.

Per la seconda volta in tre settimane ho letto e mi sono arrivate all’orecchio le parole da lei pronunciate che copio qui sotto:
“Innanzi tutto vorrei dire che per me si chiama Mondeggi Privilegio Non Comune. Come dovrei chiamare un gruppo di persone che prende una casa colonica (la più bella peraltro), i terreni migliori, acqua e luce a scrocco, vende prodotti senza nessun tipo di autorizzazione? Io questi li chiamo privilegi.

La prima volta ho pensato al classico colpo di sole estivo, ma vedendo che su questo tema si esprime a senso unico utilizzando l’infelice formula “Mondeggi Privilegio Non Comune” ho deciso di dedicarle un po’ tempo. Mi ricordo di quando 4 anni fa alcuni componenti della sua giunta erano presenti all’apertura della prima casa (Cuculia). In quel periodo avevo paura che ci utilizzasse per farsi pubblicità negli ambienti di sinistra. Non capita spesso che in un comune relativamente piccolo come quello di Bagno a Ripoli nasca la più grande esperienza che abbiamo in Italia di presidio contadino (190 ha di olivete, seminativi, vigneti e boschi oltre a 7 coloniche e una villa) per fermare la svendita del patrimonio pubblico, dare la possibilità ad una comunità di ricostruirsi intorno alla terra e un lavoro dignitoso. Anziani, giovani, contadini, docenti universitari, ricercatori dalla provincia di Firenze e da mezza Italia sono venuti nel suo comune a lavorare gratuitamente per ripulire dall’abbandono e dall’incuria un bene gestito in maniera imbarazzante dal suo partito, che ha portato a 1,5 milioni di € di debito nel giro di pochi anni.
Erano tanti anni che non si vedeva qualcosa del genere ed ero convinto che un sindaco giovane come lei fosse capace di capire i tempi che cambiano, che fosse capace di cavalcare con coraggio le nuove forme della democrazia che si vanno affermando.

Ma veniamo un po’ a noi tanto, il passato ormai è storia.
Lei parla di privilegi non comuni, io scherzando dico sempre ai nuovi venuti che a Mondeggi siamo ricchi di onore e gloria. Io credo di essere uno dei più fortunati che vive all’interno del presidio, per campare faccio il contadino nella piccola azienda di ortaggi dei miei genitori, l’agronomo in alcune aziende in provincia di Firenze e insegno orticoltura in una scuola. I tre giorni che mi rimangono li trascorro a Mondeggi per portare avanti le attività agricole. Si, ha capito bene, lavoro vari giorni la settimana fuori e come me tutti i presidianti perché ad oggi Mondeggi non da reddito a nessuno. Siamo ragazzi/e semplici senza milioni da investire. Abbiamo deciso fin dall’inizio di reinvestire all’interno tutto ciò che entra dalla vendita dei prodotti, dalle iniziative e dai contributi volontari. In questi anni abbiamo realizzato laboratori per le varie produzioni che abbiamo attive, comprato un trattore e gli attrezzi fondamentali per lavorare la terra; ma abbiamo utilizzato questi soldi anche per mettere in sicurezza le case che stavano franando e rifare i tetti perché ci pioveva dentro. Nessuno mi obbliga a questa vita ma lottare per difendere insieme un pezzo del paesaggio toscano, una proprietà pubblica dallo speculatore di turno insieme ad una rete di contadini è un motivo per cui vale la pena vivere.
Da 4 anni prima di andare a letto abbiamo il privilegio di mettere una sbarra di ferro al portone perché lo sgombero potrebbe arrivare in ogni momento. Spesso mi addormento con l’idea che a svegliarmi possa essere una camionetta della celere.

Lo so, è difficile da capire che a Mondeggi non ci arricchiamo e che tutti, interni al presidio ed esterni lavorano gratuitamente: in questa società capitalistica questa modalità non è concepibile. Non ci paga nessuno per utilizzare il trincia e fare le famose strisce anti-incendio lungo le strade e in mezzo alle olivete,  non ci hanno pagato nemmeno quando abbiamo spietrato a mano diversi ettari di terreno e nemmeno quest’anno quando ad aprile abbiamo capito che non sarebbe uscito il nuovo bando di assegnazione delle vigne, e che i migliori 9 ha erano stati abbandonato come tutto del resto. Se viene saltata per un anno la potatura di una pianta di vite di 15 anni l’anno successivo è necessario fare potature grosse di ritorno incrementando il rischio di malattie (gia abbondanti in questa zona a causa dei continui bandi annuali di assegnazione dei vigneti, in cui ovviamente si pensa solo ad ottimizzare il guadagno dell’anno e non alla salute della pianta) che portano alla morte delle piante in pochi anni (così come avviene nella tecnica delle capitozzatura utilizzata nel viale a Grassina per abbattare i costi di manutenzione). Anche in questo caso abbiamo fatto un appello agli abitanti di Bagno a Ripoli e di Firenze, in tanti hanno risposto ed è anche grazie a loro se quasi tutti gli ettari di vigneto sono stati almeno potati. Mi dispiace farle notare che viviamo in tutte le case abitabili (non solo Cuculia) e che lavoriamo il 70 % dei terreni coltivabili. Non esistono terreni migliori, esistono terreni svuotati di vita dalla vecchia gestione che utilizzando tecniche non rispettose dell’ambiente per anni hanno inquinato con diserbati e fitofarmaci, inseguendo un modello produttivo che si sta rivelando fallimentare se non supportato da finanziamenti pubblici (la famosa PAC).

Da quando è nata Mondeggi ci siamo posti l’obiettivo di creare qualcosa di nuovo che portasse ricchezza al territorio di Bagno a Ripoli. Probabilmente io e lei abbiamo un concetto di ricchezza un po’ diverso. Da Gennaio 2018 ad oggi abbiamo organizzato 34 giornate di scuola contadina, tre giorni di incontri nazionali ad aprile con un corteo molto partecipato nel centro di Firenze con compagni da tutta Italia; sono venute a trovarci e a conoscerci tante scuole della provincia di Firenze e poi incontri sulla legge contadina, sull’ agro-ecologia, sui migranti, le tante presentazioni nelle case del popolo, le iniziative sui diritti dei più deboli e tanto, tantissimo altro. Le basta dare un’occhiata al facebook di Mondeggi per evitare figuracce. Se non sbaglio non mi ha pagato nessuno per questo privilegio. In questi 4 anni ho partecipato ad almeno 2 assemblee settimanali perché credo fortemente nel metodo del consenso per la gestione trasparente di Mondeggi, a cui tutti possono partecipare dando il proprio contributo su come gestire questo bene. La invito a venire una volta senza avvisare, potrebbe accorgersi dell’umanità di questo percorso e che qui i giochi di potere e le statistiche a cui è abituato non funzionano.
Quando parla di privilegio manca anche di rispetto a quelle centinaia di cittadini che sostengono attivamente Mondeggi aiutando nelle iniziative, nelle pulizie, nella potatura degli olivi e della vigna. Il cui crimine da lei denunciato è autoprodursi qualche litro d’olio per sopperire al proprio fabbisogno domestico, come se il lavoro e la cura delle piante fossero una scorciatoia e non una fatica, come se l’olivicoltura fosse un’attività con cui fare soldi facili. Si vede, purtroppo, che parla di cose che non conosce, di attività che non ha mai praticato.

Ogni volta che lei si vanta di ascoltare i cittadini provo un po’ di tristezza nei suoi confronti. Ho ancora qui sulla mia scrivania (li sto vedendo) gli originali delle 400 firme raccolte fra gli abitanti di Bagno a Ripoli, anche durante la festa dell’Unità di Capannuccia in cui due anni fa le abbiamo chiesto (ancora senza esito) un incontro pubblico per parlare del destino della fattoria. Capisco che parlare ad una platea di non soli tesserati PD non è facile, ma lei ha scelto di fare il sindaco e un sindaco deve saper ascoltare tutti i cittadini del suo comune.
Continua a dire che vorrebbe che diventassimo legali. Se non se ne fosse accorto glielo ripeto per l’ennesima volta. Nel maggio 2017 abbiamo protocollato nel suo ufficio un lungo documento intitolato “Gestione civica del bene comune Mondeggi”. Un testo in cui prendendo spunto da altre esperienze italiane già legalizzate sarebbe possibile dare una veste legale a Mondeggi in modo relativamente facile, così come è già avvenuto a Napoli, Palermo, Reggio Emilia e in altre situazioni in diverse parti d’Italia. Noi siamo contadini e semplici cittadini e allora per capire se era una strada praticabile abbiamo chiesto aiuto nella stesura di questo documento. Ci hanno aiutato e lo hanno sottoscritto 250 accademici delle università, con l’approvazione di alcuni tra i giuristi più importanti che abbiamo in Italia come Ugo Mattei e Paolo Maddalena.

Ma non esiste solo la via degli usi civici, le forme giuridiche possono essere tante e tutte da sperimentare insieme, quello che manca è il coraggio e la volontà politica. Basta vedere il nuovo bando che ha fatto per mettere all’asta Podere le Corti e come si sta comportando sulle Gualchiere per capire cosa ne pensa del patrimonio pubblico. Troppo facile scaricare la colpa sulla città metropolitana proprietaria sia di Mondeggi che delle Gualchiere, lei potrebbe fare tanto e non sta facendo niente per difendere questi pezzi di storia del suo comune.
Ha deciso di trincerarsi dietro la parola “Legalità” inseguendo Salvini e politiche di destra forti con i deboli e deboli con i forti. Ma se questa è la vostra linea perché dovremmo votare il PD? Lei e i suoi amici di partito (la parola compagni lasciamola ad altre situazioni) sognate un nuovo “Residence” qui a Mondeggi. Mi chiedo chi ha i milioni di euro necessari a comprare questa enorme tenuta se non chi è già ricco? Avete svenduto edifici storici, ville bellissime, c’è bisogno di privatizzare anche questa proprietà? Siete andati dalla multinazionale Chianti Ruffino a pregarli di comprare e anche loro vi hanno detto che se non abbassate il prezzo non interessa a nessuno.

Quello che le chiedo è se, secondo lei, gli abitanti del suo comune traggono maggiore vantaggio dalla fruibilità che il comitato ha garantito in questi anni attraverso una gestione comune e centinaia e centinaia di iniziative, o da un albergo con prezzi non accessibili per la quasi totalità degli abitanti. Per una volta un gruppo di semplici cittadini è uscito dal letargo, ha spento la televisione e ha deciso di metter il proprio tempo per fermare questo scempio, per evitare che Mondeggi sia cosparsa di filo spinato e di cancelli.

State consegnando l’Italia alle destre razziste e quando è stato intervistato nel pratone di Mondeggi non ha perso l’occasione di attaccare chi in questa situazione è più debole così come quotidianamente ci insegna Salvini e la sua politica verso il diverso. Abbiamo perso tutte le città rosse della toscana e fra pochi mesi si vota nel suo comune e a Firenze. Forse Bagno a Ripoli essendo un comune abbastanza ricco sopravvivrà ancora, ma mi chiedo per quanto ancora, vendendo l’età media di chi la vota.

Qui a Mondeggi parliamo un linguaggio di sinistra, antirazzista, antisessista, antifascista e tantissimi giovani della provincia attraversano queste terre e ne vengono influenzati così come avviene in tantissimi altri luoghi di Firenze. È chiudendo questo spazi che crede di rilanciare il suo partito che sta andando verso l’estinzione? Il suo ideologo Matteo Renzi è riuscito a fare quello che Berlusconi non ha fatto in 20 anni, è veramente convinto che la strada da percorrere sia quella?

In questi 4 anni abbiamo tessuto rapporti con migliaia di persone da tutta Italia che sono venuti a conoscerci e a sostenerci così come tanti contadini della zona, matti come noi che hanno scelto di fare questa vita e con cui parliamo la stessa lingua. A tanti di loro abbiamo fatto capire che Mondeggi non è concorrenza sleale così come avete detto anche voi in passato. Il problema sono le leggi sull’agricoltura, l’olio mediterraneo a 3 €, il grano del Canada, la soia e il mais OGM, il triplo concentrato di pomodoro biologico della Cina. Guardando fuori dalla finestra vedo ormai solo campi abbandonati laddove dove si faceva il grano e vigneti diserbati. Secondo voi i contadini rimasti sono tutti così miopi da pensare che il problema sono i prodotti di Mondeggi i cui proventi finiscono nel progetto? Quella centina di persone che periodicamente preferiscono questi prodotti a quelli delle multinazionali sono anche loro criminali?

Grazie anche a questa esperienza siamo riusciti ad aprire mercati in città, a sostenere i G.A.S. rimasti e creare nuove forme di economia per una fetta sempre maggiore di popolazione che non può accedere ad un cibo sano, insieme a tanti contadini della rete fiorentina Jerome Laronze e auspichiamo che altri  arriveranno mano a mano che il progetto prende forma. Tanti dei miei coetanei con cui ho condiviso l’adolescenza sono in giro per l’Europa a far lavori semplici che gli permettano quella vita dignitosa che in Italia non era più possibile. Io ho scelto di provarci, da perdere ho poco ma lottare per difendere Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni fino alla fine è uno dei motivi per cui questa vita vale la pena di essere vissuta.

Oggi come ieri, fino alla fine.
Un privilegiato

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Alessio Capezzuoli

Agronomo, contadino e attivista di Mondeggi Bene Comune

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