Lucrare sull’accoglienza, il caso del Consorzio Co&So e i destini della cooperazione

“Frode in pubbliche forniture”, è questo il reato per cui sono indagate 5 persone: Davide Santetti, Ottorino Santetti e Maria Grazia Scacciati della Eurotravel srl e Matteo Conti, presidente della Cooperativa Il Cenacolo, Lorenzo Terzani, presidente del Consorzio Co&So. Co&So è il colosso toscano della cooperazione, di area cattolica, e raccoglie 38 cooperative sociali, e non, che operano nei settori della salute, educazione, cultura, turismo, inserimento lavorativo con bandi pubblici che prevedono molto spesso il massimo ribasso, rigorosamente giocato sulla pelle dei lavoratori. A fine 2017 il fatturato complessivo era di 95 milioni di euro con circa 3.100 dipendenti, metà dei quali anche soci.

Ma c’è un settore che da qualche anno ingrassa le casse del settore cooperativo: l’accoglienza dei migranti.

In particolare spulciando i bilanci di Co&So degli ultimi 4 anni il settore immigrazione passa dai 3 milioni di euro del 2013, ai 4,8 del 2014, fa un salto a 14,6 milioni del 2015 e arriva a 19,5 nel 2016, in attesa di conoscere i dati relativi al 2017 ci torna in mente Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati, capo della cooperativa al centro dell’inchiesta su Mafia capitale. Al telefono parlava in romanesco al suo referente politico: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”. Una suggestione, ma che rende bene l’idea di un business ormai fuori controllo.

Nel caso fiorentino c’è ancora molto da chiarire, le 5 persone al momento sono soltanto indagate e il giudizio lo emetterà un tribunale dopo tre gradi di giudizio, se ci sarà un processo, ma leggere quanto riportato dalle agenzie di stampa mette i brividi. Si parla di “molteplici irregolarità di natura penale e fiscale a carico delle cooperative appaltatrici”. Tra queste “l’incompleta giustificazione dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi” ai richiedenti asilo, “la mancata documentazione dei costi per il personale impiegato nell’attività, la mancata erogazione dei pocket money nei confronti di almeno 300 migranti per l’impossibilita di identificazione (anche sui 2,5 euro giornalieri che spettano al migrante facevano la cresta!), l’omessa fornitura della ricarica telefonica di 15 euro per ogni accolto, la contestuale registrazione di alcuni migranti in diversi centri di accoglienza dislocati in varie località, cibo avariato o scaduto nelle dispense, comunque insufficiente per sfamare tutti, bagni mai disinfettati, asciugamani cambiati ogni due mesi”. Alcuni migranti ascoltati come teste “hanno fatto emergere una scorretta erogazione dei servizi previsti, nonché la constatazione delle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versavano gli accolti”.

Davide Santetti

Leggere queste notizie oggi fa male, perché la cooperazione nasce insieme alle società di mutuo soccorso, come sostegno tra lavoratori in opposizione all’economia di mercato, prima le persone e dopo il mercato. Queste nobili origini sembrano completamente rimosse se si guarda che cosa sono le cooperative nelle ormai ex-Regioni rosse (e non solo). Per primi sono stati traditi i penultimi, quei lavoratori costretti in nome di ideali perduti a contratti da fame e ad accettare condizioni contrattuali peggiorative ad ogni nuovo appalto. E poi sono stati traditi gli ultimi, i migranti, uomini e donne arrivati nel nostro paese alla ricerca di una speranza e che si sono trovati in mano a persone senza scrupoli pronte ad arricchirsi sulla loro pelle. E’ il mercato bellezza! E il banco vince sempre e schiaccia gli ultimi della terra.

E’ qui che arriva Salvini a piantare un cuneo tra gli ultimi e i penultimi, il razzismo è l’arma in mano alla classe dominante per continuare a schiacciare le persone. Ma questi fatti ci devono anche far capire che l’antirazzismo non si può fare soltanto con i buoni sentimenti , con i cartelli Welcome ed il ‘volemmose bene’, le situazioni come quella fiorentina devono essere stigmatizzate e combattute soprattutto da sinistra.

Ma non come fa il sindaco di Firenze Dario Nardella dalle pagine del Corriere Fiorentino di ieri con una certa dose di preveggenza (rispetto all’inchiesta) quando dice che “bisogna far lavorare i migranti perché se c’è una cosa odiosa per i cittadini è vedere decine di persone penzoloni per strada” insinuando nemmeno troppo sottilmente che questi migranti siano un po’ fannulloni. La verità è che se le persone non vengono impiegate è perché a qualcuno fa comodo tenerle nei centri di accoglienza per spremere loro finanche i 2,5 euro del pocket money invece di inserirle nel mondo del lavoro.

perUnaltracittà – laboratorio politico

N.d.R.: Firenze, 6 settembre – È stata revocata dal GIP La misura interdittiva nei confronti di Lorenzo Terzani, presidente del Consorzio Co&SO, che – nonostante resti indagato – potrà quindi riprendere a svolgere la propria attività.

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