Nasce il “Libero ambulatorio di medicina popolare” in Piazza Tasso a Firenze

Per reinventare il mondo è ecologicamente indispensabile uscire dal trumpismo e dalle logiche della globalizzazione neoliberista, che mercifica tutto, anche la salute. Tutti i venerdì, a partire dal 19 ottobre, dalle 16 alle 19,30, a Firenze in Piazza Tasso, ci sarà “Il Libero ambulatorio di medicina popolare”, una postazione fissa durante il mercato ‘Contadini in piazza’. Ad organizzarlo è la Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze di Mondeggi (info inaugurazione qui).

Un consultorio gratuito auto gestito aperto a tutti e tutte nel quartiere di San Frediano, per il diritto alla salute ed alla felicità.

Come risposta alla privatizzazione crescente della sanità pubblica, a quella sanità-azienda che a forza di fondi integrativi, di esternalizzazioni, di chiusura di servizi, di appalto alle multinazionali nella gestione dei malati cronici etc sta distruggendo il Servizio Sanitario Sanitario universalistico.

Al Libero ambulatorio parteciperanno a turno varie figure professionali della medicina cosiddetta integrata, dalla naturopatia, alla medicina tradizionale cinese, alla ginecologia, allo shiatsu, alla fisiatria, alla psicologia, alla scienza dell’alimentazione, alla medicina di base, alla medicina naturale etc.

Una casa della salute, completamente pubblica e aperta alla partecipazione dei cittadini, nello spirito di quella ideata nel 1972 da Giulio Maccacaro, uno dei fondatori di Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute.

Un fare in comune, verso la costruzione di una società fondata, sul locale, sul cibo sano, sull’aria, sull’acqua pulita e sulla fertilità dei suoli. Un suolo fertile, senza pesticidi e senza fertilizzanti chimici è l’emblema della piccola agricoltura contadina, che protegge la biodiversità, che è ad alta intensità ecologica, che da vita al mercato contadino di piazza Tasso.

Una prassi alternativa al dogma neoliberista dell’agricoltura, al pensiero unico delle multinazionali del settore,  alternativa all’agricoltura integrata,  che usa i pesticidi e gli allevamenti intensivi di animali.

Come ha scritto Marx, con riferimento a quell’agricoltura: ‘ogni progresso dell’agricoltura capitalistica costituisce un progresso non solo nell’arte di rapinare l’operaio, ma anche nell’arte di rapinare il suolo’

E’ necessario scoprire e vivere un modello di sviluppo e di vita diverso da quello proposto dalla società dei consumi, un modello fondato sulla Prevenzione primaria, sui valori, della convivialità, della cooperazione e dell’etica: semplicità, parsimonia, condivisione, altruismo, sviluppo spirituale.

Creare nuovi spazi per la convergenza di lotte sociali, ambientali, per la sanità pubblica, per l’accoglienza. Per spezzare il sortilegio che fa del capitale l’unico mondo possibile.

Verso una società dove i rapporti con gli altri e la natura sono una delle maggiori fonte della nostra ricchezza.

*Gian Luca Garetti

L’utopia sta all’orizzonte. Mi avvicino di due passi,
lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e
l’orizzonte si allontana di dieci passi. A cosa serve
l’utopia? A questo serve a camminare.

Eduardo Galeano