I costi impossibili della Protezione civile Spa

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2010-02-04 13:46:37

><p>[Il Manifesto, 04/02/2009] <br />Se il Senato darà il via libera definitivo al decreto legge che istituisce la Protezione civile Spa e sancisce la fine dell’emergenza rifiuti in Campania, lo sapremo la settimana prossima. La decisione è stata presa ieri dalla Conferenza dei capigruppo dopo varie interruzioni al lavoro dell’Aula, impegnata per tutta la giornata in una seduta intensa, e per certi versi caotica, cominciata con la bocciatura della pregiudiziali di incostituzionalità presentate dall’opposizione. Fino a tarda sera, infatti, si è proceduto alla votazione di quasi tutti gli emendamenti al testo, esclusi quelli presentati dal governo per assicurare la copertura finanziaria alla nascente società in house e superare così lo stop opposto il giorno prima dalla commissione Bilancio all’articolo 16, il cuore della legge. Ora, l’ultima parola spetta proprio ai membri della V commissione che si riunirà di nuovo questa mattina alle otto. Intanto però il Dipartimento è già in cerca del nuovo direttore generale e del direttore dell’area organizzativa. I bandi di concorso sono già stati pubblicati ieri sul sito internet e su due quotidiani nazionali. I requisiti necessari sono tanti, ma il compenso è decisamente allettante: il direttore generale, che rimane in carica cinque anni, guadagnerà 330 mila euro all’anno, di cui 250 mila di compenso fisso e 80.000 di emolumento variabile, legato agli obiettivi annuali. Secondo i conti della Ragioneria generale dello Stato, pagare i vertici aziendali della costituenda Spa costerà agli italiani circa 550 mila euro l’anno: 107.000 euro per il presidente, di cui 20.000 legato al raggiungimento degli obiettivi annuali; 28.500 euro per ciascuno dei due membri del consiglio d’amministrazione, a cui bisogna aggiungere 24.000 euro per il presidente del collegio sindacale e 32 mila euro per ciascuno dei due componenti il collegio sindacale. Ma non basta. L’emendamento presentato dal relatore della legge, il Pdl Antonio D’Alì, per aggirare il niet della commissione Bilancio, indica le risorse solo per i primi due anni, la fase di avvio della Spa: 2,29 milioni di euro in tutto per ciascun esercizio 2010 e 2011. Alla cifra si arriva aggiungendo ai costi dei vertici societari, altri 660 mila euro per tre figure dirigenziali e gli stipendi dei 30 dipendenti previsti per la società di servizi. Soldi che – attenzione – saranno prelevati dal fondo istituito per finanziare gli interventi di protezione della popolazione civile in caso di disastri di varia natura, e non dal Fondo ordinario del Dipartimento, che finanzia invece la "macchina" organizzativa. Per quanto riguarda invece la fase di transizione a conclusione dell’emergenza rifiuti in Campania, il Dipartimento Pc può disporre, secondo un emendamento dello stesso relatore, di 400 mila euro mensili per la retribuzione del lavoro straordinario, che non potrà superare le 200 ore al mese. Meno male che perlomeno qualcuno dell’opposizione ha pensato di mettere dei paletti almeno allo stipendio del capo dei capi, il controllore che controlla se stesso. Un emendamento presentato dai democratici Zanda e Gasbarri, infatti, a cui lo stesso ministro in pectore Guido Bertolaso ha dato parere favorevole, prevede di abolire il doppio emolumento per il capo della Protezione civile che diventa con questa legge al contempo anche sottosegretario. «È noto a tutti – ha spiegato Bertolaso all’Aula in sede di replica del governo, a conclusione della discussione generale – che per quello che mi riguarda non ho mai chiesto nulla». Non ha chiesto nulla, ma un posto per il nuovo ministro è già stato fatto: un emendamento della maggioranza all’articolo 15, che quasi certamente verrà approvato, prevede di aumentare il numero dei membri dell’esecutivo da 63 a 65, «al fine di assicurare il migliore esercizio delle funzioni di governo». Bertolaso, nel suo intervento, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: a chi lo accusa di aver operato una «mutazione genetica» del sistema di protezione civile, risponde che mai ha inseguito il «traguardo della privatizzazione» e che in serata avrebbe consegnato la bozza dello statuto a Berlusconi e al sottosegretario Letta, «e entro domani a tutti i senatori». Ripete il bilancio positivo dell’esperienza aquilana e assicura di non aver mai abusato dei suoi poteri: «Non c’è ordinanza di protezione civile che non sia stata richiesta dagli enti locali». Anche «la Croce rossa ha chiesto di essere posta sotto la vigilanza del Dipartimento ». Forse oggi Bertolaso ci farà sapere anche che è stato lo stesso dirigente di Pc, Giovanni Ciancio,messo sotto accusa per averlo criticato durante una trasmissione tv, a chiedere di essere sottoposto a provvedimento disciplinare.<br />di Eleonora Martini</p>
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