Periferie centrali contro la mercificazione del centro storico

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Nella cornice suadente di un centro patinato e spesso in vendita al miglior offerente, le periferie di Firenze, semplicemente, scompaiono, destinate come sono a tornare alla ribalta solo per servili inaugurazioni di fontanelli pubblici, campetti da gioco di seconda categoria o giardini pubblici di pochi metri quadri in mezzo al cemento dilagante.

La mancanza di centri di aggregazione, il disagio sociale diffuso espresso con la proliferazione inarrestabile di sale slot e punti scommesse, la carenza cronica di biblioteche, la penuria di punti anagrafici, la centralizzazione dei servizi pubblici rispetto ad una, viceversa, necessaria capillarizzazione degli stessi che molto meglio servirebbe il territorio, consegnano alla storia un contorno senza carattere e in stato di abbandono, nonostante le numerose opportunità offerte dai grandi spazi verdi o dai contenitori dismessi che sarebbero tutti da valorizzare.

Eppure la periferia continua a parlare chiedendo dignità e riferisce di sforzi quotidiani per migliorare se stessa e rendere un servizio all’intera città. Comunità resistenti, luoghi di sperimentazione dell’autogestione, giardini a vocazione comunitaria, gruppi di auto aiuto, comitati pensanti con aspirazioni creative sul paesaggio, botteghe di quartiere che valorizzano la piccola produzione artigianale, librerie di frontiera che propongono l’eccellenza della sperimentazione libraria per l’infanzia e non solo, associazioni di promozione dell’ambiente a km zero. Tutto questo, insomma, ed altro la periferia propone e chiede di valorizzare. Ed è anche su questo che lo sguardo del nostro laboratorio politico si vuole posare.

Non solo disastri ambientali quindi, non solo cementificazione, non solo centri commerciali che spuntano come funghi che, in ogni caso, continueremo sempre a denunciare servendosi anche del lavoro che in Palazzo Vecchio farà la nuova opposizione di sinistra, ma anche esperienze positive da far conoscere e da portare alla ribalta dell’attenzione cittadina. È con questa chiave che ci accingiamo a leggere il tessuto urbano tutto, perché Firenze non rimanga solo luogo rinascimentale appannaggio di turisti mordi e fuggi o di pochi eletti ammessi a frequentare luoghi bellissimi e riservati, magari a pagamento. Sappiamo che Firenze può dire altro e ci accingiamo a scoprirlo, una volta tanto, tra le pieghe della periferia.

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Adriana Alberici

Adriana Alberici è stata Consigliera di perUnaltracittà al Quartiere 5 tra il 2009 e il 2014. È attivista di Cantieri solidali, il laboratorio politico della Comunità delle Piagge. Alle comunali del 2014 si è presentata nella lista Firenze a sinistra per Tommaso Grassi con cui continua a collaborare sui temi del territorio.

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