Regolamento Urbanistico: le proposte, dal basso, della comunità fiorentina

Oasi-urbaneLe osservazioni al Regolamento Urbanistico per promuovere una città migliore. 10 comitati, associazioni e realtà autogestite si organizzano e depositano contestualmente le Osservazioni.

Presidio venerdì 11 luglio alle ore 10 in piazza San Martino a Firenze

Comitato SanSalvichipuò, Comitato OltrarnoFuturo, Comitato per la rinascita di piazza Brunelleschi, Comitato Belfiore-Marcello, Associazione Rifiuti Zero Firenze, Comitato per il giardino di via Chiuso de’ Pazzi, Comitato tutela ex Manifattura Tabacchi, Italia Nostra Firenze, CSA Next-Emerson, perUnaltracittà. Hanno deciso di mettere insieme le loro proposte perché, anche se sono soggetti attivi su fronti diversificati, hanno condiviso nelle loro osservazioni la stessa idea di città.

Condividono un giudizio critico complessivo sul R.U. a cui sono state rinviate molte scelte strategiche che avrebbero dovuto essere contenute nel Piano Strutturale. Invece, per precisa scelta dell’amministrazione, al Regolamento vengono demandati non solo precisi interventi ma anche la distribuzione delle funzioni e dei volumi in città. Con la conseguente perdita di quella visione complessiva delle trasformazioni urbane che dovrebbe stare a monte dei singoli interventi.

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Il Comitato SanSalvichipuò propone di fermare lo scippo delle aree verdi e del patrimonio storico architettonico del Q2, con la richiesta di una nuova gestione del territorio basata sul blocco della cementificazione delle aree verdi, da tutelare e incrementare, e sul recupero socialmente utile del patrimonio immobiliare pubblico, che non deve essere svenduto a speculatori ma riconsegnato alla cittadinanza intera.

Il Comitato OltrarnoFuturo chiede che venga stralciato il parcheggio interrato Piazza del Carmine e segnala l’opportunità dell’avvio di un procedimento partecipativo per la sistemazione qualificante della piazza e delle aree circostanti tenendo conto delle esigenze della popolazione dell’Oltrarno. Inoltre, sulla destinazione d’uso dell’ex INAM in Lungarno Santa Rosa, chiede il mantenimento da parte dell’ASL di circa 1500 mq. A servizi sanitari allo scopo di conservarvi un presidio sanitario con funzioni specialistiche di livello intermedio, e l destinazione del volume rimanente a parcheggio multipiano/multiuso o a residenziale destinato esclusivamente a housing sociale.

Il Comitato Belfiore-Marcello chiede più verde pubblico VERO nel rione San Jacopino-Puccini, a cominciare dalle aree di trasformazione Carra, ex Officine Grandi Riparazioni ed ex Manifattura Tabacchi, ma anche nei lotti rimasti inedificati dei piani di recupero Leopolda ed ex FIAT Belfiore-Marcello.

L’Associazione Rifiuti Zero Firenze chiede di realizzare, in edifici in disuso utilizzati in passato per autolavaggio in via di Bellagio un Centro di Riparazione e Riuso con l’obiettivo di ridurre i volumi di materiali post-consumo smaltiti in discarica o negli inceneritori, secondo quanto previsto dal Testo Unico Ambientale (Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, modificato dal DLGS 3 dicembre 2010 n.205, GU n. 288 del 10-12-2010).

Il Comitato per la rinascita di piazza Brunelleschi chiede lo stralcio del denominato Parcheggio Brunelleschi e l’avvio di un procedimento partecipativo per la sistemazione qualificata della Piazza intitolata a Filippo Brunelleschi che tenga conto della conservazione e manutenzione dei manufatti storici, delle alberature e del possibile ampliamento del patrimonio vegetale di uso pubblico. Affinché la piazza sia dei cittadini e non appannaggio di un potente gruppo bancario e immobiliare che accidentalmente vi si affaccia.

Il Comitato per la tutela dell’ex Manifattura Tabacchi critica la svalutazione del complesso manifatturiero a semplice insediamento industriale dismesso. Nel R.U. viene omesso il dovuto riconosciuto di complesso di grande valore architettonico, storico monumentale. Non condivisibile anche la sua presunta riqualificazione attraverso una riconversione di uso che propone, banalmente, un mix di funzioni applicabile a qualunque edificio dismesso e la genericità, sia progettuale che di pertinenza, delle opere infrastrutturali.

Italia Nostra ha presentato Osservazioni puntuali su varie criticità e previsioni quali: Ex Manifattura Tabacchi (eccezionale emergenza storico architettonica), Parcheggi interrati nel centro storico della Città (impatto sulla stratificazione storico archeologica), Parcheggio scambiatore nella zona collinare vincolata delle Due Strade (un dannoso e inutile consumo di suolo in area agricola di valore paesaggistico). Altre sono in corso di presentazione, riguardanti la Piana fiorentina e la previsione funesta dell’ ampliamento dell’ aeroporto di Peretola.

Il CSA Next-Emerson chiede che, nell’are ex-Star Color in via di Bellagio, dove da 8 anni è in corso una sperimentazione sociale di condivisione e utilizzo sociale degli spazi con molteplici attività culturali, sociali e sportive, non si proceda al cambiamento di destinazione d’uso finalizzato all’edificazione delle ennesime residenze private. Che si proceda invece con la nuova previsione di area da destinare a attrezzature comuni, culturali e per il tempo libero, in forma pubblica e autogestita, secondo una formula già sperimentata con successo in varie capitali da Berlino a New York. In particolare la parte dell’area a monte verso al collina sia destinata a ‘Porta del parco delle colline e delle ville medicee’, gestita con la partecipazione attiva della cittadinanza e delle associazioni culturali interessate a un progetto non a scopo di lucro.

Il laboratorio politico perUnaltracittà chiede che venga inserito nel RU un nuovo paragrafo dedicato a “La riqualificazione partecipata delle aree dismesse, pubbliche e private, tramite la Sperimentazione urbana”. Assumendo atti e strumenti della legislazione nazionale (ad es. art 42 della Costituzione), il Comune potrà così affidare la gestione della trasformazioni di tali spazi, tramite un avviso pubblico, a soggetti che operano senza fini di lucro affinché ne curino il recupero funzionale in considerazione dell’interesse pubblico e della funzione di ‘bene comune’. Si tratta di una specifica normativa che garantisce la disponibilità degli spazi dismessi e la sperimentazione partecipata come pratiche urbanistiche innovative di riqualificazione della città.

I soggetti firmatari delle varie Osservazioni ribadiscono che l’Amministrazione comunale non è proprietaria né del suolo né del sottosuolo della città. La cittadinanza attiva si autorganizza e difende la città dalla speculazione, rivendicando il diritto a scelte democraticamente condivise.