Le dieci cose da sapere sul nuovo inceneritore di Firenze

​In dieci punti tutto ciò che non torna nella narrazione delle pubbliche amministrazioni in merito alla costruzione del nuovo inceneritore di Case Passerini a Firenze. Sapevate, ad esempio, che per il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) riciclare consente di occupare un numero 10 volte maggiore di persone rispetto all’incenerimento di quella preziosa risorsa che sono i rifiuti?
 

Leggeteli, indignatevi, attivatevi e fate conoscere a chi vi è vicino i buoni motivi per sostenere le campagne dei cittadini organizzati a favore di una virtuosa gestione attraverso la Strategia Rifiuti Zero.


1) «Andiamo avanti. Penso che l’inceneritore sia un’opera utile, non farà male ai cittadini, ma sarà utile anche all’ambiente» con queste parole il sindaco di Firenze e presidente della Città metropolitana, Dario Nardella, benedice il nuovo impianto di Case Passerini (7 agosto 2015). Una tipica azione di greenwashing,  cioè spacciare per sostenibile/utile l’incenerimento quando non è affatto sostenibile per la salute, per l’ambiente, per l’economia ed è invece utile solo a Qtermo spa (Quadrifoglio più Hera) la società che lo gestirà. In Toscana, non c’è nessuna emergenza rifiuti, li stiamo addirittura importando dalla Regione Calabria e dalla Regione Liguria.

2) Il primo ministro Matteo Renzi lancia un Piano che prevede 12 nuovi inceneritori in Italia (2 in Toscana da 150.000 t/anno), con uno schema di decreto ai sensi dell’art.35 dello “Sblocca italia”, da far approvare a settembre dalla Conferenza Stato-Regioni. ignorando i trend in atto (riduzione consumi, riduzione imballaggi, aumento raccolta differenziata, innovazione tecnologica per recupero di materia) che fanno diventare “rifiuti zero in discarica” non più uno slogan utopistico ma piuttosto una frontiera raggiungibile. Pregustano lauti guadagni le multiutility A2A, Iren, Hera, Acea.

3) Con le raccolte differenziate che superano l’80% – ove siano attuate come di dovere e non come a Firenze – non rimane che il Rifiuto urbano residuo (RUR), ovvero quanto resta a valle del processo di differenziazione. Ma non esiste nessun obbligo di incenerimento del RUR, nessuna direttiva UE che lo giustifichi. Dal RUR è possibile estrarre ancora molti materiali riciclabili, per cui non c’è alcuna giustificazione per l’incenerimento. Intanto, mentre si programmano nuovi inceneritori, infuria la lotta contro gli impianti di riciclaggio: 18 roghi dolosi negli ultimi due mesi. Cui prodest? (vedi punto due).

piana dei fuochi4) L’inceneritore di Firenze non chiuderà affatto il ciclo dei rifiuti dell’ATO Toscana Centro, come vorrebbe far credere la retorica dei vari greenwashers, perché produrrà tra 30.000 e 50.000 tonnellate/anno di ceneri e scorie, di cui non si vuol dichiarare la destinazione. Per cui avremo dipendenza da discariche per rifiuti pericolosi, conseguente riduzione dell’autosufficienza dell’ATO e diffusione di inquinanti tossici e persistenti nell’ambiente. Per le criticità ambientali e sanitarie conseguenti alla ‘valorizzazione dei residui’, vedi quanto scritto da Isde Italia nel documento intitolato “La gestione sostenibile dei rifiuti solidi urbani” uscito lo scorso 15 agosto.

5) L’inceneritore di Firenze non può fare a meno delle discariche. La frazione delle ceneri cosiddette leggere, circa 9.000 tonnellate/anno, considerate rifiuto pericoloso, dovranno essere collocate in discariche idonee all’estero. Ma è in corso una ri-classificazione dei residui solidi degli inceneritori, che potrebbe diminuire l’autosufficienza dell’ATO e comportare ingenti costi aggiuntivi, che ovviamente ricadrebbero sui cittadini. La Città Metropolitana di Firenze, nella Conferenza dei Servizi del 6 agosto 2015, anche su questo problema, ha lasciato carta bianca a Qtermo spa.

6) “Se si vuol ridurre al minimo l’impatto ambientale nella gestione di un inceneritore si devono inviare tutti i residui da incenerimento a discarica“, S.Larini su www.inforifiuti.com. Questo perché l’alternativa alla discarica, il cosiddetto riciclo/valorizzazione dei residui solidi nell’edilizia (cioè la produzione di materiali, come cemento, mattoni, argilla espansa e manufatti) diventa un metodo di diffusione incontrollata di pericolosi inquinanti persistenti, cancerogeni, mutageni (diossine, furani, metalli pesanti, IPA) nell’ambiente. (Di Ciaula A and Gentilini P. Utilizzo delle scorie da incenerimento di rifiuti e rischi per la salute e l’ambiente. Professione & Clinical Governance 2011;6:7.).

7) L’inceneritore fiorentino avrà ripercussioni negative sulla salute dei cittadini, in particolare dei bambini. L’origine di molte patologie cronico/degenerative tipiche dell’età adulta è da ricondursi ad esposizioni ad agenti inquinanti durante la vita intrauterina (Gluckman PD, Hanson MA, Cooper C et al. Effect of in utero and early-life conditions on adult health and disease. New England Journal 2008;359:61-73). Non si è voluto istruire una nuova VIS, non si è valutata la pressione combinata del nuovo aeroporto e dell’inceneritore, che avrà pure un impatto negativo, sul sistema delle zone umide facenti parte della Rete Natura 2000, zone di grande interesse naturalistico.

8) Questo inceneritore emetterà inquinanti che possiedono azione tossica, mutagena, cancerogena. Molte di queste sostanze sono anche interferenti endocrini, sono persistenti e bioaccumulabili, entrano nella catena alimentare e sono trasmissibili alle future generazioni. Quindi ci saranno ricadute neoplastiche e non neoplastiche sulle popolazioni interessate, specie sui bambini. Vedi l’ampia letteratura scientifica su Progetto Ambiente e TumoriAIOM: 2011, e su La gestione sostenibile dei rifiuti solidi urbaniIsde Italia: 2015

9) Il rispetto dei limiti di legge delle emissioni al camino non significa affatto non avere alcun effetto sulla salute. Si sta parlando di un micidiale cocktail di diossine, furani, PCB, metalli pesanti, particolato ultrasottile, per i quali, molto più delle concentrazioni di emissione normalizzate per m3 di fumi al camino, conta la quantità totale di inquinanti emessi per unità di tempo, che sono responsabili dei processi di bioaccumulo nel lungo periodo.

10) “Il riciclo è meglio dell’incenerimento“, rispetto ai gas clima alteranti (The dirty truths-incineration and climate changeFriends of the Earth, Eunomia), così “riciclare e compostare è meglio che incenerire” (Executive Summary di Waste management options and climate change, UE) – rispetto all’occupazione riciclare da un numero 10 volte maggiore di posti di lavoro (UNEP. Towards a Green Economy: pathways to sustainable development and poverty eradication. Vol. ISBN: 978-92-807-3143-9.; 2011). L’energia elettrica ottenuta dall’inceneritore, è una quota del tutto marginale, nel 2013 ha rappresentato solo l’1,4% rispetto alle altre fonti.


 

Gian Luca Garetti, Medicina Democratica, sez. Pietro Mirabelli (Firenze) è attivo in perUnaltracittà