Ero un consumatore, di Fausto Amodei

Noi “post guerra” siamo venuti su in un clima di crescente benessere, che ha voluto dire beni di consumo e alimentari in aumento, spesso con grandi innovazioni dettate anche dai ritmi di vita cittadini, sempre più veloci e serrati (pensiamo solo agli omogeneizzati, ai formaggini, alla maionese in tubetto, al latte in polvere).

In un crescendo rossiniano ci siamo pian piano visti circondare e assediare da cibi precotti, allevamenti industriali, catene di montaggio del cibo, fino ad arrivare all’esubero perfino a tratti fastidioso della continua mostra di equilibrismi culinari che invade ogni angolo della nostra vita, dalla mattina alla sera: tutti cuochi alla ricerca di una menzione speciale del Gambero Rosso. Una grande, anzi, immensa, stratosferica abbuffata di ferreriana memoria.

E mentre due terzi del mondo razzola con le unghie nella terra e tra le macerie in cerca di cibo ed acqua e noi intanto ci permettiamo di “sfilettare” le sogliole, ecco che arriva l’ennesimo allarme: niente più carne rossa, dice l’Oms, niente più salsicce (sigh!), niente più carni lavorate tipo speck, niente più wurstel. “Ma…niente di nuovo!” mi grideranno in coro i miei giovani e meno giovani lettori. Sí, è vero, ogni tre giorni riceviamo indicazioni e controindicazioni sulle nostre abitudini alimentari e di comportamento in generale. Una girandola di notizie e contro-notizie.

consumatoriPerò in questo caso, il giorno dopo, improvvisamente, esce dal nulla un altro annuncio: via libera dall’agenzia della sicurezza alimentare di Strasburgo al cibo derivato da nanotecnologie (detta così mi viene da pensare che potremmo ritrovarci a leccarci le dita ingurgitando tutine tubolari da ciclista condite da polvere di microchip) e agli allevamenti di insetti vari a scopo alimentare.

Diversi anni fa già Fausto Amodei ci aveva descritti a noi stessi in modo esemplare. Ah già, dimenticavo, era solo una canzone, manco tanto famosa, per altro. E adesso mi scuserete ma torno alla mia fett’unta lasciata a metà…con permesso.

Fausto Amodei – Ero un consumatoreCantacronache 3