Un Manifesto per le Alpi Apuane

Intensa giornata di lavori quella di Sabato 14 Maggio a Pietrasanta dove si sono riunite associazioni ambientaliste, comitati e movimenti per dibattere e affrontare l’ annosa questione della distruzione delle Alpi Apuane ad opera dell’ escavazione del marmo e del carbonato di calcio.

La mattina si è aperta con l’esposizione del “Manifesto per le Alpi Apuane” illustrato da Fausto Ferruzza Presidente di Legambiente Toscana; sono seguiti interventi puntuali e molto ben curati, a partire dall’ intervento di Anna Marson, ex assessore della regione Toscana, madrina del Piano Paesaggistico che ha dato vita ad una nuova stagione di lotte in difesa delle Apuane. Sono poi intervenuti Giuseppe Sansoni “Cave apuane: stop al disastro ambientale e all’illegalità” e Leonardo Lombardi “Dalla Strategia per la biodiversità al Piano paesaggistico: valori naturalistici e criticità ambientali nel territorio delle Alpi Apuane”. Una mattina ricca di riflessioni che ha evidenziato lo stato emergenziale di questo territorio, quasi completamente abbandonato a se stesso.

download (3)Alla fine della mattina le varie realtà: Cai, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Rete dei Comitati per la difesa del territorio, Società del Territorialisti, Salviamo le Apuane, Salviamo le Alpi Apuane e WWF hanno firmato il Manifesto delle Alpi Apuane, dando prova di grande unione e di impegno collettivo dove tutti hanno fatto un passo indietro per cercare dio fare assieme un balzo avanti. L’impegno, innanzitutto, sta nel difendere il Piano Paesaggistico, sotto attacco da vari ricorsi, vederlo applicato e successivamente migliorarlo. Inoltre tutte queste realtà si impegneranno per uno sviluppo sostenibile del territorio, appoggiando e costruendo progetti già in corso e da realizzare.

Oggi sulle Alpi Apuane esistono due forti realtà che sono entrate in conflitto, da una parte la monocultura del marmo e dall’altra agricoltura, pastorizia, enogastronomia e turismo che reclamano la possibilità di vivere su queste montagne senza doverle distruggere. Nelle cave l’occupazione è in diminuzione, nonostante l’esponenziale aumento dei fatturati, questa è un’ulteriore conferma che questa economia non può e non deve aver futuro.

Nel pomeriggio un’intensa tavola rotonda ha aperto la strada a nuovi scenari, idee, denunce e progetti. Una forte prova di unione e di impegno, nella quale non solo si è denunciata a gran forza la devastazione irreversibile di un territorio ma si è anche tracciata l’idea di un nuovo futuro. Il 14 maggio è stato preso anche formalmente un impegno collettivo e questo, come è stato ribadito più volte nel coeso della giornata, non è un punto di arrivo ma di partenza.

*Eros Tetti, Salviamo le Apuane

Stati Generali delle Alpi Apuane