Referendum: stravince il NO, ora basta alle leggi vergogna

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Dopo esserci impegnati nella più lunga campagna elettorale di sempre per contrastare la controriforma costituzionale del Governo Renzi oggi non possiamo che essere ampiamente soddisfatti dell’esito referendario.

grazieUn’ampia partecipazione al voto, un successo di proporzioni nette: oltre 19 milioni di voti e quasi il 60% dei voti a favore della difesa della Costituzione uscita dalla resistenza antifascista. Un rifiuto netto alla volontà di restringere gli spazi di democrazia voluta da Renzi e dai poteri che lo sostengono. Siamo riusciti a bloccare lo stravolgimento di una parte importante della Costituzione, il suo disegno accentratore e neoautoritario e ne siamo fieri. Constatiamo con soddisfazione la caduta del Governo che si era intestato, in luogo del Parlamento, la riforma costituzionale bocciata.

Ci siamo riusciti nonostante la sproporzione delle forze in gioco: Governo, Confindustria e sue diramazioni, grande carta stampata, televisioni, governi di altri stati, finanza internazionale. Abbiamo assistito anche all’utilizzo disinvolto, degno del peggior laurismo, dell’utilizzo della legge di bilancio: mance e prebende promesse a pensionati, studenti, dipendenti pubblici per citare gli ultimi esempi.

Il Governo e la maggioranza politica che lo ha sostenuto non sono stati in grado di garantire neanche l’approvazione di una legge elettorale che ci permetta di tornare a votare. Il primo passo da compiere, a questo punto, è l’abrogazione di quel Porcellum 2 che chiamano Italicum: i voti degli elettori devono tornare a contare e così le preferenze, eliminando ogni possibile riferimento a liste bloccate, premi di maggioranza (che sono di minoranza!) e altri meccanismi in grado di sterilizzare il voto popolare. Siamo sempre stati, inoltre, convinti che la difesa della Costituzione sia stata un’operazione dovuta, ma non sufficiente per continuare a lottare contro lo stato di cose esistente.

Ora la priorità è continuare e cancellare le leggi imposte da una maggioranza drogata (nei numeri) da una legge dichiarata anticostituzionale: bisogna chiedere con grande forza, in via prioritaria, la cancellazione del Jobs Act, dello Sblocca Italia, del Piano casa e della Riforma della scuola.

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Il video dei festeggiamenti in Piazza Signoria

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perUnaltracittà

All'opposizione in Consiglio comunale a Firenze dal 2004 al 2014, la lista di cittadinanza perUnaltracittà è poi diventata laboratorio politico per partecipare alle vertenze sul territorio e dare voce alle realtà di movimento anche attraverso la rivista La Città invisibile.

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