L’incendio nella discarica del Cassero a un anno di distanza

Triste giorno, il 4 di Luglio per gli abitanti di Casalguidi/Cantagrillo e paesi limitrofi, come pure per quelli di Larciano e Lamporecchio. Chi potrebbe dimenticare l’acre odore della nube tossica che dal pomeriggio del 4 luglio dello scorso anno ci fece compagnia fino al mezzodì del giorno successivo?

Il Sindaco (oggi ex) Mungai tranquillizzava la popolazione: brucia materiale non tossico.
ARPAT e ASL tranquillizzavano la popolazione: le analisi non hanno trovato diossina.

Parlavano, parlavano, parlavano ma non sapevano (o forse si?) neppure cosa era bruciato.

La ditta privata PistoiAmbiente li aveva tenuti all’oscuro di due rifiuti PERICOLOSI che da almeno tre anni (ci dirà la Procura della Repubblica), pur non essendo autorizzati si immettevano in discarica: IDROCARBURI PESANTI E ALLUMINIO IN POLVERE.

Le indagini della Procura sono tuttora in corso e non è detto che non ci siano ulteriori sorprese.

Ma quando la Procura ha emesso il decreto di sequestro della discarica per porre termine al prosieguo di un reato, e in tal modo ci ha informato che i giorni 4 e 5 luglio 2016 l’incendio è stato COLPOSO e sono bruciati rifiuti PERICOLOSI che non vi dovevano essere, qual è stato il comportamento di lorsignori? SILENZIO ASSOLUTO!!!

Eppure a settembre la signora Fratoni, assessore regionale all’Ambiente provvedeva a riaprire la discarica del Cassero nonostante che le indagini fossero ancora in corso! E di fronte al provvedimento della Procura? SILENZIO DI TOMBA!
L’ARPAT e la ASL come hanno reagito a tale provvedimento? SILENZIO DI TOMBA!
Che le analisi risultassero fatte senza sapere cosa era realmente bruciato? SILENZIO DI TOMBA!

L’ex sindaco ha solo saputo balbettare che MAI aveva detto che l’incendio era doloso. Come se le centinaia di cittadini presenti il 5 luglio nella sala Francini fossero, secondo lui, tutti idioti. E sui comportamenti discutibili del suo amico Fedi? SILENZIO DI TOMBA!

 La discarica è tuttora sotto sequestro e difficilmente riaprirà.

Ma nonostante questo, vogliamo chiedere alla nuova Giunta di deliberarne la chiusura definitiva secondo le disposizioni concessagli dal D.L.vo n° 36 del 2003 art. 12 comma 1 punto c.

Inoltre intendiamo chiedere, se vogliono sostituire la discarica del Cassero con un impianto di compostaggio, sempre in via del Redolone?

Vogliamo sperare che l’esperienza della discarica sia presa dall’Amministrazione comunale quale base per riconsiderare la politica del territorio. Ricordando che siamo nel comprensorio del Montalbano, già oggetto di richiesta per il riconoscimento quale Patrimonio mondiale dell’Unesco.

*Comitato NO CASSERO
https://www.facebook.com/groups/1714952615410436/

 

Qui l’articolo pubblicato da perUnaltracittà il 4 luglio 2016:

L’autocrazia del Pd e l’incendio alla diossina della discarica del Cassero (PT)