Florence, the Wheel New Deal

Nella città depressa dalla crisi sanitaria che aveva sconvolto l’Europa, il primo cittadino di Firenze si spremeva le meningi per tirare su il morale degli abitanti piuttosto abbacchiati dal lockdown.

«Basta con queste facce lunghe» fu il primo ed unico punto all’ordine del giorno della riunione di giunta in palazzo comunale.

«Eureka! ho trovato! Stavolta l’idea l’ho avuta io, prima del geniale governatore regionale!!!» urla il sindaco. «Sì, faremo una ruota panoramica: lock-down look-up! Lock, look… che assonanza…» Le rotelle girano: «Poi, ruota, in inglese, è wheel… very nice: la città si avvia decisamente nell’implementazione del Wheel New Deal! È meraviglioso, stavolta sfondiamo a livello mondiale, ci scommetto».

Il mega-assessore all’urbanistica, turismo, economia, agricoltura, sanità etc. è tutto orecchi e approva tentennando la testa. «Un ottimo slogan davvero, lo inseriamo nel piano regolatore! Sì, proprio roba da urbanisti, c’è da costruire, da svendere e comprare; sì ottimo, intravedo già gli investimenti esteri, sarà fatto».

La ruota fu costruita al centro di un innovativo e panoramico “parco dei distanziamenti” al piazzale Michelangelo. Al Lockdown-Lookup Park si entrava da soli, neanche la regola dei congiunti era valida, troppa la paura dei contagi.

Da San Miniato, le montagne russe monoposto raggiungevano porta San Niccolò; l’autoscontro fu scartato (non piacque al sindaco l’idea della calotta di plexiglas sulle vetture); il calcio-in-culo ebbe tre sole postazioni ben distanziate; al tiro al piattello si spianavano fucili sanificati. Fu un divertimento da matti.

Il clou fu tuttavia la ruota. Rimase in funzione a imperitura memoria della nuova fase economica tutta basata sui proventi dei biglietti del Lockdown-Lookup Park, delle caramelle e dei panini da asporto, delle bibite dei distributori automatici.

Il Wheel New Deal valse al primo cittadino la nomina di Eurosindaco. Le città europee ne furono lunsingate.

*Atena Poliade