Urbanistica, si varia. Costa San Giorgio accoglierà l’archivio dell’intelligence

  • Tempo di lettura:2minuti
image_pdfimage_print

Durò tutta la notte il consiglio segreto tra le tre autorità del capoluogo grangianale: il GranGiano (appunto), il mega-assessore (in videocollegamento con l’eurosindaco), Smith&Wesson (in rappresentanza dei Musei).

La città era stata messa a ferro e fuoco dalla manifestazione cittadina, indetta per riprendersi la roccaforte dall’invasore-alleato argentino. I manifestanti – pochi ma assai violenti – intendevano ostacolare il progetto per l’ennesimo gerontocomio di lusso.

Era necessario prendere seri provvedimenti.

L’alleato-invasore pampèro, tutti si ricordano, era stato attratto in città dalle lusinghe del reggente grangianale. Pur di colmare il «buco nero», il primo cittadino aveva oliato (anche) le procedure. Mentre S&W osservava con piacere pregustandosi future sparate transoceaniche, boreal-australi.

Lo stabile, l’ex convento di Costa San Giorgio, oltre alla posizione panoramica, aveva un altro pregio: ovvero, la prossimità col palazzo del potere. Si dice che un tunnel, servito da ascensore vetrato a turbo-pressione, collegasse palazzo Pitti, Uffizi e Palazzo Vecchio all’ex convento, e a tutti gli altri buchi neri che impensierivano il sindaco. Un percorso turistico per investitori stranieri.

Da anni, Palazzo Pitti lamentava che lo Stupidario – l’archivio dell’intelligence governativa – fosse stracolmo, e che mancavano gli spazi per ampliarlo. «Chiudere l’archivio non si può: l’afflusso quotidiano è ingente».

L’idea geniale venne al mega-assessore, costantemente in contatto con l’eurosindaco videocamera-dipendente: «Variamo il Piano regolatore – disse l’assessore –. Costa San Giorgio diventerà la sede dello Stupidario grangianale! È perfetto. L’intelligence argentina ne sarà felice».

Lo fu, felice. La città fu invasa da gringos e pampèros. I buchi neri, colmati, tracimarono. 

La sibilla sentenziò: «il tema del dopo non esiste». Sbalordì anche l’intelligence. 

Atena Poliade

The following two tabs change content below.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *