Fora Bolsonaro, Fora Salvini da Pistoia!

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Pistoia democratica e antifascista ha energicamente fatto sentire le sue voci di protesta contro la presenza in città di Bolsonaro e di Salvini, due squallidi personaggi accomunati dal violento disprezzo dei più fragili, degli emarginati, delle minoranze, della tutela dell’ambiente.

In piazza Duomo, la galassia delle formazioni politiche di sinistra, dell’associazionismo sociale, sindacale e ambientale, delle parrocchie (Ramini, Vicofaro, ecc.), ha manifestato onorando da un lato il sacrificio dei soldati brasiliani, sepolti a Pistoia, che hanno combattuto per la liberazione dai nazifascisti, e dall’altro, denunciando la vile e strumentale “commemorazione” da parte di Bolsonaro e Salvini, avidi di riconoscimenti spettacolari e ufficiali che la città non ha concesso loro.

Anzi, nel pomeriggio alcune centinaia di cittadini, nei pressi del Cimitero Brasiliano, al grido di “Fora Bolsonaro”, hanno ribadito la propria ostilità alla presenza blasfema di questi tetri personaggi.

Inutile ribadire le gesta del fascista Bolsonaro, inquisito per crimini contro l’umanità, omofobo, razzista, protagonista della distruzione dell’ecosistema della Foresta Amazzonica per conto delle multinazionali (occidentali) dell’agribusiness, responsabile di un violento clima intimidatorio nei confronti di oppositori politici, giornalisti e popolazioni indigene. Si contano a decine di migliaia le vittime da Covid-19 provocate dalle politiche negazioniste di Bolsonaro e del suo governo, conseguenza anche di un sistema sanitario ridotto ai minimi termini.
Il capitalismo più rapace e distruttivo trova in questa figura uno dei suoi più degni rappresentanti.

Salvini lo conosciamo tutti come rappresentante di un ottuso localismo che da un lato alimenta la competizione e la guerra di tutti contro tutti, dall’altro ha assunto i connotati di un nazionalismo becero, razzista, cialtrone ma anche molto pericoloso.

“Prima l’Italia” è lo slogan che da tempo aleggia sulle nostre teste, in base al quale si calpestano i più elementari diritti di accoglienza, di solidarietà e di civile convivenza tra i popoli e le comunità, mentre il Mediterraneo si trasforma sempre più in uno sconsolato cimitero marino. E comunque la politica italiana sta a guardare, subendone il contagio.

Non è un caso quindi che la sindaca leghista di Anguillara Veneta, Alessandra Buoso, sebbene contestata dai suoi concittadini, abbia ritenuto opportuno concedere la cittadinanza onoraria proprio a Bolsonaro.

I sodali si riconoscono e cameratescamente si associano.

*Antonio Fiorentino

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Antonio Fiorentino

Architetto, vive e lavora tra Pistoia e Firenze dove rischia la pelle girando in bici tra bus, auto e cantieri. E’ un esponente del Gruppo Urbanistica di perUnaltracittà di Firenze, partecipa alle attività di Comitati di Cittadini e Associazioni ambientaliste.

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