Livorno, la trasformazione da città operaia ad “area di crisi complessa”

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Il Coordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi nasce circa due anni fa, quando un gruppo di lavoratori e delegati provenienti da diverse realtà sindacali e diversi luoghi di lavoro, hanno sentito la necessità di unire le forze contro gli attacchi ai diritti del lavoro.

‘Abbiamo deciso di metterci insieme perchè se abbiamo le stesse identiche sensibilità, la pensiamo allo stesso modo e abbiamo trovato una sintonia, non possono essere le tessere sindacali a dividerci’ mi spiega uno di loro.

Il Coordinamento ha dato sostegno a diverse battaglie e vertenze sindacali, il loro slogan è ‘Se colpiscono uno colpiscono tutti’.

livornoUna delle prime vertenze che hanno affrontato insieme è stata quella alla TWR, una fabbrica di componentistica auto che chiuse la sede livornese nel giro di breve tempo.
Da allora sono state diverse le vertenze che hanno visto il Coordinamento scendere in piazza a fianco dei lavoratori: da quella per la chiusura del call center People Care,a quelle di diverse cooperative sociali, dei trasporti pubblici locali fino alle battaglie di una delegata sindacale dell’Ipercoop licenziata in tronco e di una lavoratrice della Conad, anch’essa licenziata in tronco per futili motivi.

Il Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi ha deciso di andare oltre i momenti di lotta e di piazza e di impegnarsi in un momento di riflessione sulla trasformazione della città di Livorno, che nel giro di pochi decenni è cambiata e da città operaia ad alto tasso occupazionale è diventata città che ‘si avvita su una crisi che sembra non avere fine’.

L’iniziativa, che si terrà giovedì 17 novembre alle 21 presso la Goldonetta, vuole non solo denunciare una crisi che ha lasciato senza occupazione centinaia di lavoratori, che restano senza lavoro nonostante le promesse del governo, ma ripercorrere le tappe di un cambiamento che incide sul tessuto sociale e sulle abitudini degli abitanti di Livorno.

Un momento di analisi e di partecipazione scandito dagli interventi di Lorenzo Giudici e Silvano Cacciari, ma anche dai reader di Aldo Galeazzi, che leggerà delle testimonianze di livornesi e dalla proiezione di alcuni video che testimoniano tali processi.

‘La trasformazione di Livorno da città operaia ad area di crisi complessa’ è un’iniziativa pubblica, un momento di confronto per analizzare la situazione e sviluppare un percorso di rivendicazioni collettive unendo le forze e le vertenze che tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno portando avanti.

Anche la scelta della location non è stata affidata al caso: la Goldonetta, una sala del Teatro Goldoni, teatro storico e simbolo non solo della città di Livorno, ma anche della storia politica del paese, poiché ospitò nel 1921 il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano in cui vi fu la scissione che porterà alla nascita del Partito Comunista Italiano.

La serata è dedicata alla memoria di Massimo Romiti, ex operaio della Trw, in prima linea in tutte le battaglie per salvare la sua azienda e che credeva fortemente nel lavoro del Coodinamento.

Il Coordinamento è stato al fianco dei lavoratori, facendo da megafono alle vertenze e da collante alle lotte e per chi con le vertenze ci lavora tutti i giorni e sa bene quanto si soffre per l’isolamento in cui vivono molte realtà di lotta, il lavoro del Coordinamento è un’esperienza a cui guardare con curiosità e interesse, perchè la sfida del sindacato, tutto ma soprattutto quello di base, è capire come diventare il collante sociale per dei lavoratori sempre più sparpagliati e sempre meno in grado di fare forza insieme contro gli attacchi di un mondo del lavoro che sempre più isola lavoratori e lotte.

*Coordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi

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2 commenti su “Livorno, la trasformazione da città operaia ad “area di crisi complessa””

    1. Ornella De Zordo

      Non si capisce a chi sia rivolta la domanda, ma la risposta può essere semplice: se ne avessimo vinte di più saremmo in un Paese migliore, e se ne avessimo vinte di meno, saremmo in un Paese peggiore.

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