Toscana energivora ultima in classifica, ma la politica è “fiera” di chi la contesta (davvero?)

Emissioni di gas serra, consumi di energia e fonti rinnovabili, Toscana maglia nera d’Italia insieme a Lombardia, Umbria e Veneto. Lo attesta la prima classifica regionale sul clima ‘Italy for Climate’, curata dall’ex ministro dell’ambiente Edo Ronchi per la “Fondazione per lo sviluppo sostenibile”. Se il modello di sviluppo toscano continuerà ad essere quello attuale la riduzione dei gas serra e la neutralità climatica resteranno una chimera e a pagare saremo noi e le nuove generazioni.

La grandinata che ha colpito Firenze e la Toscana domenica scorsa

I risultati di questo studio – ha commentato Alessandro Bratti, Direttore generale dell’ISPRA – evidenziano le potenzialità e il ruolo delle amministrazioni locali nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici attraverso l’incentivazione di politiche di mitigazione sul territorio, in accordo con le politiche intraprese a livello centrale, soprattutto in quei settori, come l’agricoltura, i trasporti, il riscaldamento degli edifici dove maggiori sono le competenze e i margini di iniziativa a livello locale e regionale“.

Questa notizia è uscita mercoledì scorso, il rapporto integrale lo trovate su www.italyforclimate.org. A parte la figuraccia a livello nazionale, come reagiscono le amministrazioni toscane, quelle che per ISPRA hanno un ruolo centrale nel migliorare l’impatto energetico delle nostre produzioni? Ignorando la classifica, come se non riguardasse la priorità della loro azione politica. I nostri politici da cabotaggio sono sempre pronti a commentare ogni singola notizia, anche le più irrilevanti purché possano accreditarsi ad una nicchia del loro marketing del consenso. Appena il gioco si fa serio però svicolano, parlano d’altro, nella peggiore delle ipotesi usano lo stesso argomento per gettare fumo negli occhi ad un’opinione pubblica distratta.

Manifestazione a Firenze dei Fridays for Future

I politici locali ignorano quindi questo studio e si gettano a capofitto nel lisciare il pelo ai ragazzi e delle ragazze dei Friday for Future che nelle stesse ore riempiono le città con la loro protesta contro il sistema capitalista e l’idea assurda della “crescita economica”.

Scambio di doni tra Mazzeo e Nardella

Prendiamo il sindaco Dario Nardella che su Facebook scrive: “Ai ragazzi di #fridaysforfuture che oggi sono tornati in piazza e nelle strade della città vorrei dire: sono fiero di voi. Firenze è fiera di voi. Questa battaglia dev’essere la battaglia di tutti. Siate protagonisti e fatevi sentire. La città è al vostro fianco e agisce concretamente“.

Prendiamo il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo (Giani ignora la faccenda), responsabile massimo del luogo – per definizione – dove si delineano e si approvano le nuove politiche toscane, anche in campo energetico che, sempre su Facebook, afferma: “I ragazzi di Friday for Future sono scesi di nuovo in piazza. Chiedono di salvare il pianeta e hanno ragione. La lotta al cambiamento climatico deve essere la nostra priorità. Noi continueremo a fare la nostra parte, sarà la nostra ossessione. La Toscana deve diventare una delle regioni più ecosostenibili d’Europa. Sono fiero che un’intera generazione di toscani scenda in piazza per difendere il pianeta.“.

Parola chiave: #FIEREZZA. Anche se a noi, dopo anni di declino della qualità del dibattito pubblico viene in mente semplicemente una fiera che azzanna una preda inerme… già, perché  i due (ma non solo loro) blandiscono i più giovani con promesse da campagna elettorale, declinando al futuro ogni azione invece di chiedere scusa per le politiche scellerate perseguite e dimettersi per manifesta incapacità; invece rispondere con degli atti, delle leggi, che invertano la tendenza con quel senso di responsabilità che ci si attende dalla politica e dalle istituzioni.

Intanto in Toscana si continua a vivere male e ad ammalarsi e morire di tumore, sempre in nome di uno sviluppismo scellerato, che ora va di moda definire “green”. 350mila toscani vivono in aree inquinate come si evince dalla lettura del recente Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento [SENTIERI www.epiprev.it] che conferma l’elevata incidenza di tumori ed altre malattie nei quattro “Siti di interesse nazionale” della Toscana: a Massa Carrara dove continuano a verificarsi eccessi di mortalità (più 11% negli uomini e 9% nelle donne) e malformazioni congenite; a Livorno-Collesalvetti con decessi oltre la media attesa in entrambi i sessi; ad Orbetello dove persistono ricoveri in eccesso; a Piombino dove si conferma la situazione negativa del precedente studio.

perUnaltracittà – laboratorio politico