A Peretola è tempo di saldi: l’8️ percento di sconto pur di fare

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In questi giorni si è aperto nuovamente il can can mediatico sul nuovo aeroporto. Il tema è lo sconto sulla lunghezza della pista che il cosiddetto asse giani-nardella ha lanciato sulla scena mediatica. Questa “rivoluzione” si misura in metri passando dai 2400m ai 2200m. E’ un 8 percento di lunghezza in meno. Addirittura!

In sostanza il progetto resta com’era, ma coloro che lo hanno proposto fino a qui con l’arroganza padronale che conosciamo cercano oggi di fingersi “collaborativi”, disposti a “negoziare” e a “mercanteggiare” se serve pur di salvare la faccia, l’orgoglio e le promesse fatte da tempo ad Eurnekian e la sua Corporacion America.

Il gioco è semplice: ‘Non siamo noi SI Aeroporto ad essere gli oltranzisti dello sviluppo, vedete ? Noi siamo disposti ad accorciare la pista. Sono loro, i contrari, gli ambientalisti, gli ecologisti, gli abitanti della piana e i loro sindaci ad essere dogmatici, egoisti, interessati in altri loschi affari’.

Un accorciamento di 200m lascia sul piatto tutte le criticità del progetto che lo hanno reso irricevibile fin qui: l’impatto sul Polo, la distruzione delle oasi, i conflitti con il sistema delle acque della Piana a partire dal fosso reale, la mobilità a partire dalla chiusura di via dell’Osmannoro. Un aumento del traffico aereo e automobilistico collegato che la piana non può sopportare. La spesa di milioni di euro pubblici che dovrebbero invece essere impiegati urgentemente per la Sanità, la scuola, la ricerca, il trasporto pubblico, il sostegno al lavoro e al reddito, la transizione ecologica ed energetica. 

Siamo all’alba di un lungo tira e molla sulla lunghezza della pista? 2400, 2200, 2300, 2000 e avanti con le offerte.
A noi, gli abitanti della Piana, ci sorge il dubbio che, invece, 200m in meno siano solo uno stratagemma per poterla portare a 2400 in futuro come e stato fatto a suo tempo per l’attuale pista. Frammentare il progetto pur di fare, Giani docet!
Ne abbiamo una certa esperienza e ricordiamo bene quando QTHERMO, l’azienda proponente l’inceneritore di Firenze, giocava al rialzo con la
Regione Toscana sulle tonnellate di rifiuti da bruciare: 136.000 l’anno per la Regione, 198.000 per il gruppo Hera che, da azionista privato cercava gli stessi profitti che oggi cerca Toscana Aeroporti. Il parallelo con l’inceneritore può apparire stiracchiato, ma ha molto senso.
Politica e Grandi Imprese possono sbagliare, abitanti, movimenti e comitati possono avere ragione e vincere.
Dagli errori si può imparare per riprogettare cercando soluzioni all’altezza dei tempi e del problemi presenti e futuri.
Nella piana non c’è posto per nuovi Inceneritori&Aeroporti e occorre il Parco della Piana per cui in tant@ ci siamo mobilitati in questi anni.
Volare meno, viaggiare più lentamente, riusare, riparare, riciclare…
Questo è se vogliamo sopravvivere.

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