La festa politica della Wish Parade 2025.
Una giornata di autogestione, musica e lotte

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Sabato 24 maggio 2025 la città di Firenze è stata attraversata dalla Wish Parade. Insieme a circa 15.000 corpi abbiamo liberamente animato una giornata di resistenza sonora, dando così vita a una “festa politica” in cui i sound system hanno unito e amplificato diverse lotte per i diritti delle persone più oppresse e marginalizzate. In un clima di gioia, musica, danza, installazioni artistiche, colori. 

A dimostrazione dell’evoluzione politica della rete di collettivi uniti Wish Parade, abbiamo registrato numerose adesioni di realtà sindacali, associazioni e partiti locali: il Collettivo di Fabbrica GKN, Firenze per la Palestina, La Casa dei Diritti dei Popoli, CGIL Firenze, USB Firenze, SuddCobas, Potere al Popolo Firenze, Possibile Firenze, Sinistra Progetto Comune, Associazione 11 Agosto, Salviamo Firenze per Viverci, perUnaltracittà, Progetto Arcobaleno e Florence Must Act – punto di contatto con la rete nazionale A Pieno Regime (contro il dl sicurezza) – hanno composto l’inedita testuggine d’apertura della street parade di quest’anno. 
L’attuale momento storico fatto di guerre e repressione fascista richiede che le lotte di resistenza siano sempre più connesse intersezionalmente, a partire dalla condivisione delle istanze dei movimenti di lavoratrici e lavoratori. È perciò essenziale che, oltre le sigle e al di là dei simboli, ci si impegni a diffondere contenuti e consapevolezze al fine di determinare una massa critica. Che sappia opporsi contro i manganelli e il dispotismo del governo Meloni. A partire dal voto nei referendum di domenica 8 e lunedì 9 giugno.

Alla Venere Biomeccanica è spettato il compito di fondere le realtà istituzionali, in testa al corteo, con i numerosi collettivi autorganizzati e le migliaia di giovani che hanno formato il corpo della parata. La presenza della scultura da poco liberata dalle rovine dell’ex Meccanotessile, ovvero il simbolo della città sommersa, nonché originale alleata nella rivendicazione di una politica del desiderio, ricorda inoltre l’impegno preso dal Comune di Firenze nel garantire la concessione temporanea di uno spazio per le nostre sperimentazioni aggregative entro il prossimo autunno. In questo senso esprimiamo riconoscenza verso l’APS Icché Ci Vah Ci Vole e Lumen per aver condiviso con noi, e con tutta la città di Firenze, il database sulle pratiche di rigenerazione urbana per la libera diffusione di conoscenze in materia. 

L’organizzazione della giornata in strada e della nottata al parco delle Cascine è stata portata avanti dalla rete di collettivi, da crew e da persone singole che si sono attivate per autofinanziare e generare un momento di cultura dal basso, fuori dalle logiche del consumo, del controllo e della paura. Tutto ciò è stato frutto di un processo lungo mesi, fatto di assemblee settimanali autogestite. Un lavoro che per tutt3 è stato formativo a livello umano, considerato l’impegno collettivo di imparare come prendersi cura degli spazi e delle comunità che viviamo, e relazionale, visto lo sforzo comune di aprirsi a nuovi modi di stare insieme.

Ringraziamo in modo speciale la Cooperativa Sociale CAT, che ha scelto di affiancare la rete di collettivi Wish Parade nel coordinamento con il 118, nelle azioni di riduzione del danno, nella gestione delle sostanze e nella costruzione di circuiti di supporto per chi subisce aggressioni o molestie di genere; inoltre, esprimiamo forte gratitudine a La Polveriera Spazio Comune, che ha armonizzato insieme a CAT la formazione e gli interventi delle squadre di volontari3, e siamo grat3 a tutt3 le volontari3 stess3, che hanno messo in atto attenzioni di cura orizzontale e azioni di riduzione del rischio.

Va riportato che qualsiasi tentativo di organizzazione concertata con il Comune si è rivelato un nulla di fatto: ogni nostra richiesta è stata ignorata. Senza sponsor, non è possibile ottenere il supporto comunale – a dimostrazione del fatto che l’amministrazione pubblica fiorentina non riesce a prendere le distanze da un modello socio-economico di tipo estrattivo. Ciononostante, la preparazione della Wish Parade 2025 è stata gestita in totale autonomia grazie alle pratiche di autogestione, che dimostrano ancora una volta che la coordinazione autonoma dal basso ha diritto di esistere. 

È pur vero che durante la nottata al prato del Quercione sono accaduti alcuni episodi di furti e aggressioni: le persone che compongono la rete Wish Parade sono vicine e dispiaciute per chi ha vissuto momenti di difficoltà o paura. 
Spazi liberi non sono necessariamente spazi sicuri; la Wish Parade, infatti, non è un rave party che si svolge ai margini della città e coinvolge solo persone che già gravitano attorno a quell’ambiente. La Wish Parade è una manifestazione politica che coinvolge tutta la città, e con essa anche il suo disagio sociale, mettendosi a contatto con le marginalità, con la sofferenza e la violenza che esistono nello spazio urbano (si pensi al parco delle Cascine). 
La rete di collettivi uniti Wish Parade si assume la responsabilità collettiva di quanto accaduto. Vogliamo continuare a rafforzare le nostre reti di supporto, affinando strumenti di prevenzione e i percorsi di autoformazione, in modo che ogni corpo possa sentirsi accoltə e protettə in uno spazio che sia safer e che rispecchi gli ideali di inclusività, transfemminismo e antirazzismo

Ricordiamo infine che la Wish Parade non è un evento. Non è una street. Non è un presidio sonoro. La Wish Parade è un processo continuo in cui non ci sono regole, ma pratiche condivise, costantemente messe in discussione. È una rete di relazioni che crea spazio abilitante di educazione e costruzione collettiva. 
Le assemblee sono aperte: a chi ha partecipato, a chi ha criticato, a chi è statə spettatore o protagonista. Ogni voce è importante, ogni presenza può fare la differenza. “Per questo, per altro, per tutto” – riprendendo il motto del Collettivo di Fabbrica.

Lunga vita al desiderio.

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