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Newsletter #170 | 20 aprile 2022
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PRIMO PIANO

"Le ferite della Rotta balcanica", sabato 23 alle Piagge con Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi

di Redazione
"Le ferite della Rotta balcanica", sabato 23 alle Piagge con Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi
Dal 2019 ad oggi Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi hanno accolto a Trieste tra le 4 e 5mila persone provenienti da quella "Rotta balcanica" che porta dall'Asia alla Fortezza Europa passando dal Medio Oriente. Molte di queste persone arrivano con ferite ai piedi, alle gambe, talvolta vengono torturate dalle polizie europee lungo quello che chiamano "The Game", ovvero il …Continua a leggere

Firenze: si sciolga l'antidegrado e si abolisca la presa alla George Floyd

di perUnaltracittà
Firenze: si sciolga l'antidegrado e si abolisca la presa alla George Floyd
L’episodio del fermo del giovane senegalese Pape Demba Wagne e l’indignazione suscitata dal video che mostra il soffocamento del venditore ambulante, per fortuna in questo caso senza esiti letali, hanno riacceso la discussione sul ruolo del Reparto Antidegrado della Pulizia Municipale. Le presunte azioni del reparto avevano già portato ad una manifestazione cittadina nell’estate del 2013. Sabato 16 aprile si sono … Continua a leggere

La scomparsa delle fabbriche? Appunti sui cambiamenti nella geografia di classe in Italia

di Gianni Del Panta Carlotta Caciagli
Scomparsa delle fabbriche
L’idea che non esista più la classe operaia è diventata da anni pervasiva, anche a sinistra. Ciò nonostante la classe operaia viene chiamata in causa spesso: per spiegare la vittoria di Trump, la Brexit oppure l’avanzata della Lega di Salvini. Grazie all’utilizzo di un approccio spaziale, questo articolo mostra come ciò che è stato etichettato come la scomparsa della classe …Continua a leggere

Introduzione a E. La congiunzione, di Bifo

di Redazione
Introduzione a: E La congiunzione di Bifo
Pubblichiamo per gentile concessione ella casa editrice NERO, dalla sua intrigante collana NOT, l'introduzione a: "E. La congiunzione" di Franco Berardi - Bifo. Si tratta forse del testo di Bifo più completo e più pensato sulla trasformazione antropologica prodotta dalla rivoluzione digitale che caratterizza la fase ultima del Capitalismo di questa tarda modernità. Un libro sul quale torneremo presto. Queste …Continua a leggere

Regione Toscana: nuovi tagli alla sanità

di Eugenio Conti
300 milioni di euro: questa la cifra indicativa che sarà “necessario” sacrificare sull’altare del bilancio regionale di quest’anno in nome della mediazione tra cittadini e Stato italiano, e tra Stato e organizzazioni internazionali, prima fra tutte l’Unione Europea. Dietro questo numero, lo sappiamo, si nascondono i lavoratori e soprattutto le lavoratrici che verranno licenziate, le strutture che verranno chiuse, la sofferenza e il rischio quando non la morte delle persone. La politicità di queste misure emerge con forza dal momento che sarebbero assolutamente evitabili e anzi il loro segno invertibile. Seppellita una volta per tutte col PNRR la già fallace retorica del “non ci sono i soldi”, il nuovo taglio ci ricorda che nonostante i miliardi in arrivo dall’Europa ci troviamo pur sempre sotto un regime capitalista di cui le istituzioni, da destra a sinistra, fanno pienamente parte. L’intervento pubblico (da parte delle banche centrali, attraverso gli stati) segna sì una discontinuità rispetto a decenni di neoliberismo galoppante, ma si inscrive pur sempre, come accaduto dal 2008, all’interno di una cornice da “governo della crisi” forgiato dai (e quindi strumentale ai) nostri nemici di classe [https://www.perunaltracitta.org/homepage/2022/01/24/pnrr-a-firenze-3-come-va-la-salute/]. Dopo che l’assessorato alla sanità toscana aveva indicato alle Asl che sarebbe stato necessario tagliare le spese senza però fornire chiare direttive, nelle ultime settimane il quadro si è fatto più chiaro. Taglio netto ai diritt… scusate, ai servizi ritenuti “inutili” nei confronti di persone con disabilità e mancato rinnovo dei contratti di migliaia di operatori sanitari assunti durante i periodi più difficili della pandemia. All’ospedale di Ponte a Niccheri, racconta L., tecnico di radiologia, è diventato difficile anche chiedere un giorno di ferie, perché solo nel suo reparto sono ben cinque le persone che probabilmente non verranno rinnovate. La ragazza che potrebbe sostituirlo nel giorno del matrimonio di un amico, e che ha il contratto in scadenza tra due giorni, addirittura ancora non sa se questo le sarà rinnovato o meno. La stessa incertezza in merito ad eventuali rinnovi anticipa la negligenza con cui chi ci governa tratta i nostri “eroi”, ogni volta direttamente proporzionale alla decrescita dei contagi. Per inciso: ricordiamoci che in autunno ci attende una nuova ondata. Dicevamo sopra, tuttavia, che i nuovi tagli rispettano del resto l’andamento degli ultimi dieci anni, e sarebbe quindi miope legare questi problemi al solo contesto pandemico. Alcuni articoli di questi giorni fanno infatti il punto sullo iato previsto tra i pensionamenti dei medici di base dei prossimi anni e la carenza di personale medico in grado di sostituirli. La contromisura che più probabilmente verrà adottata sembra essere quella di scaricare la fatica e la responsabilità di questo lavoro fondamentale sui tirocinanti in formazione. Questa contraddizione tocca un nervo scoperto in fatto di investimenti strutturali che qui proprio non possiamo approfondire, ma forse riassumere in parte sottolineando il rapporto di totale dipendenza che la formazione subisce da parte del mondo del lavoro capitalista e i suoi effetti. Riuscire a determinare le nostre attività (leggi: lavoro liberato dal ricatto del salario, ovvero lavoro da e per le comunità) a partire dalle priorità individuate dalla (con)ricerca e non viceversa è una sfida che riguarda oggi tutto il mondo della formazione, dalle scuole alle università e non solo. SUL RUOLO DELLE ISTITUZIONI Supponendo che fin qui ci troviamo tutti d’accordo, cosa può fare la Regione se il governo non mette al bilancio più fondi per la sanità? Più in generale: come possono le istituzioni locali far fronte a problemi che, come dicevamo, nascono ben al di sopra di loro? La risposta è: quasi niente, almeno finché rispettano la propria vocazione mediatrice tra i livelli più bassi (ad esempio le Asl) e quelli più alti (ad esempio il Ministero della Salute). Per come funzionano oggi, questi organismi possiedono una spinta politica pressoché nulla, fino a risultare agli occhi dei cittadini poco più che uffici passacarte. Questo, si intende, a prescindere dalle buone intenzioni o meno degli attori che li incarnano. Si arriva quindi alla conclusione che quello che le istituzioni sono chiamate a fare se vogliono portare in alto le istanze dei cittadini è nientemeno che tradire questa loro vocazione la propria natura e dichiarare guerra aperta a chi sta sopra di loro. La Regione Toscana si schieri apertamente contro le direttive del governo e ne faccia la propria bandiera: solo così sarà dalla parte dei cittadini. Allo stesso modo, sta a noi ovviamente far valere e scagliare le istanze più giuste contro chi sta sopra di noi, perché la spinta non può avere origine altrove. Noi siamo la forza, il desiderio e la possibilità di cambiare il mondo. GUERRA E SALUTE Le spinte provenienti dall’alto sono infatti determinate da quello che noi concediamo. Oggi concediamo al governo Draghi di tagliare per l’anno corrente i sei miliardi di euro investiti nella sanità pubblica l’anno scorso (si prevedono peraltro ulteriori riduzioni per i prossimi anni) e di investirne invece altri tredici in spese militari, per affrontare (coerente, in effetti) una guerra di cui siamo già parte attiva. Nicoletta Dentico, in un articolo che abbiamo condiviso nell’ultimo numero di questa rivista [https://www.perunaltracitta.org/homepage/2022/04/04/la-vergogna-delle-spese-militari-ai-tempi-della-sanita-pubblica-devastata/], racconta in maniera efficace in che modo la guerra costituisca, proprio in termini di salute, la più brutale delle calamità a cui possiamo andare in contro. Non solo perché i soldi spesi potrebbero essere utilizzati in altro modo (ricordiamoci che i soldi ci sono sempre, sono solo nelle tasche dei ricchi), ma perché inviare armi all’Ucraina e prepararsi allo scoppio di una nuova guerra mondiale significa accettare uno scontro a livello internazionale (cioè tra stato-nazioni), costringendo i popoli a prendervi parte anche se nessuno sa davvero niente della genesi geopolitica del conflitto e non avrebbe alcun interesse a portarlo a termine se non per il fatto che «cazzo, ci stanno bombardando», ribadendo infine le infami gerarchie esistenti. In queste settimane in molte città dei paesi coinvolti (dalla Russia all’Europa agli Stati Uniti) stiamo scendendo in piazza per la solidarietà tra i popoli, contro una guerra decisa e fomentata da governi che finita la campagna elettorale non rappresentano quasi nessuno. A Firenze, molti dei tantissimi presenti in piazza Santa Croce sabato 26 marzo hanno ascoltato Zelensky solo come volto delle vittime della guerra, ma abbiamo l’impressione che rimangano pronti a condannare la NATO e governi dei paesi afferenti nel caso di un allargamento del conflitto armato. Oggi una salute intesa come bene comune e non come servizio né come strumento di governo parte necessariamente dalla volontà di non accettare la nostra sofferenza né tanto meno di scaricarla su noi stessi (auto-incolpandoci, deprimendoci, ecc.), bensì dallo studio, dall’organizzazione e dalla scelta razionale di liberare la nostra rabbia anche irrazionale nei confronti delle istituzioni in grado di rendere conto delle “radici che stanno in alto”.
300 milioni di euro: questa la cifra indicativa che sarà “necessario” sacrificare sull’altare del bilancio regionale di quest’anno in nome della mediazione tra cittadini e Stato italiano, e tra Stato e organizzazioni internazionali, prima fra tutte l’Unione Europea. Dietro questo numero, lo sappiamo, si nascondono i lavoratori e soprattutto le lavoratrici che verranno licenziate, le strutture che verranno chiuse, la …Continua a leggere

Guerra: quando gli interessi portano alla pazzia

di Tiziano Cardosi
Guerra: quando gli interessi portano alla pazzia
Che la guerra sia una pazzia, un sintomo patologico della condizione umana, è la scoperta dell’acqua calda. Eppure il quadro che abbiamo davanti agli occhi in questi giorni conferma questa banale ed orrenda verità con una evidenza spaventosa. Come non constatare la follia di Putin che ha invaso l’Ucraina alla ricerca di un impero straccione e impossibile? Come non constatare …Continua a leggere

Gli affari fiorentini dell'oligarca Abramov

di Francesca Conti
Putin e Abramov al Cremlino nel 2000
Così a Firenze Piazza Indipendenza diventerà la piazza di un mega studentato. Saranno destinate a studentati, non certo a buon mercato, due palazzine intere: la ex-clinica Santa Chiara e l'ex-Enel a pochi metri dalla piazza. Vi ricordate quando in mezzo alla pandemia venne detto dall'amministrazione che non sarebbero più stati concessi cambi di destinazione d'uso verso ulteriori strutture turistico-ricettive? Ormai …

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Gli intrusi siete voi, levate l’assedio dal nostro quartiere. Lettera degli abitanti di Viale Corsica

Viale Corsica 81
Sono tornati e noi siamo contenti. Sono rientrati nello stabile abbandonato di Viale Corsica 81, dopo lo sgombero che ci aveva lasciato un’enorme tristezza, sono rientrati, lasciateli stare, lasciateci in pace. Eravamo abituati a vederlo vivo quel fabbricato, pieno di vita. Negli anni abbiamo costruito legami e rapporti tra noi abitanti della via e quelli dell’occupazione; ci siamo presi cura …Continua a leggere

Soffocamento ambulante illegale. Il tutorial del Garante nazionale delle persone private della libertà

di Redazione
Soffocamento ambulante illegale. Il tutorial del Garante nazionale delle persone private della libertà
In merito alla vicenda del fermo dell'ambulante del 5 aprile scorso da parte della Polizia municipale di Firenze che ha portato al soffocamento di un ambulante, segnaliamo il video tutorial sui diritti fondamentali dei migranti in caso di allontanamento prodotto dal Garante nazionale delle persone private della libertà Il tutorial è disponibile all'indirizzo …Continua a leggere

Soffocato a Firenze da alcuni agenti. Il video del fermo sui lungarni

di perUnaltracittà
Soffocato a Firenze da alcuni agenti. Il video del fermo sui lungarni

Nelle stesse ore in cui lo stato di diritto vince e Stefano Cucchi ottiene una seppur postuma giustizia (condannati i Carabinieri che ne procurarono la morte e coloro che depistarono le indagini), a Firenze, quello stesso stato di diritto, rischia di perdere a causa di alcune immagini in cui si vedono in azione alcuni agenti della Polizia municipale. Nelle ultime …Continua a leggere

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Agricoltura senza padroni e La salute diseguale di Gian Luca Garetti | A chi fa gola Firenze di Antonio Fiorentino | Conoscenza, partecipazione e libertà di Marvi Maggio | Ecologia politica di Gilberto Pierazzuoli | Firenze fabbrica del turismo di Ilaria Agostini, Antonio Fiorentino, Daniele Vannetiello | La cucina è politica di Barbara Zattoni | Le mafie in Toscana di Graziana Corica e Rosa Di Gioia | Tutto questo è Noir di Edoardo Todaro

LE RUBRICHE

Per un’ecologia anticapitalista del digitale

Sanità 4.0. Si salvi chi può

di Gilberto Pierazzuoli
Sanità 4.0. Si salvi chi può
La quarta rivoluzione industriale – quella digitale - consiste nella fabbrica 4.0 che significa grande importanza della logistica, produzione just in time. Parcellizzazione ulteriore delle fasi produttive da poter quindi più semplicemente delocalizzare, appaltare, affidare a una manodopera meno qualificata. Accentramento manageriale della decisione, brandizzazione della stessa con diminuzione della manodopera locale. …Continua a leggere

Kill Billy

Il Francese di Massimo Carlotto

di Edoardo Todaro
Il Francese di Massimo Carlotto
Con Massimo Carlotto è vietato abituarsi a personaggi, a figure di riferimento che nel passato hanno lo hanno contraddistinto. Ti piace ciò che leggi e, alla fine, speri che non sia tutto finito e che la penna di Carlotto ci regali una nuova emozione, una nuova puntata con, al centro, il personaggio di cui conosci ormai vicissitudini, evoluzioni e sviluppi. …Continua a leggere
Grazie per aver letto La Città invisibile

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Testata giornalistica edita dall'associazione perUnaltracittà e registrata presso il Tribunale di Firenze il 16 dicembre 2015 con il numero 6011. ISSN 2498-9517.
Direttrice editoriale Ornella De Zordo
Direttrice responsabile Francesca Conti
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