Affittacamere: "Risposta sbagliata. Le risorse vanno ottimizzate non tagliate"

  • Tempo di lettura:3minuti
image_pdfimage_print

2010-02-05 14:15:56

>[perUnaltracittà 05/02/2010] La proposta: si sperimentino i Condomini solidali<br />La capogruppo di perUnaltracittà chiede la razionalizzazione delle risorse.<br /><br />“Occorre chiudere il capitolo degli affittacamere in città, che abbiamo sempre ritenuto una risposta sbagliata, ma eliminando questa pratica che non esitiamo adefinire oscena non si possono allo stesso tempo tagliare le risorse per l’emergenza abitativa”. Lo ha detto la capogruppo di perUnaltracittà commentando il fenomeno diffuso delle camere in affitto per risolvere il problema dei senza casa. “Gli affittacamere costituiscono un vero e proprio mercato truccato, e comportano costi gonfiati per le casse pubbliche, con un servizio pessimo e degrandante per le persone costrette a viverci", ha aggiunto De Zordo.<br /><br />“E’ assurdo che il Comune paghi ogni anno centinaia di migliaia di euro per gli affittacamere anziché investire in edilizia popolare sulle tante strutture sfitte presenti in città – ha proseguito De Zordo – ma un conto è ottimizzare risorse, altro è diminuirle. E’ necessario, ad esempio, che il Comune impieghi da subito risorse per i Condomini solidali, che consentono una positiva convivenza delle persone anziane, con vantaggi sociali straordinari. Non è ammissibile – ha concluso De Zordo – che l’amministrazione decida di tagliare sul sociale proprio ora, alla luce dell’estremo bisogno che c’è sia di case popolari e di housing sociale, sia di accoglienza alla parte più fragile della popolazione, quella in estrema povertà”.<br /><br />Ecco nel dettaglio la proposta dei Condomini solidali, dal programma di perUnaltracittà<br />Pratiche di buon governo per Firenze: i Condomini Solidali<br />Invecchiare è una cosa naturale e dalle nostre parti succede, fortunatamente, davvero spesso. I problemi arrivano quando, nella peggiore delle ipotesi, non hai i soldi, sei acciaccato e bisognoso di assistenza. Vai a finire in una casa di riposo, dove nella maggior parte dei casi le tue abitudini si ribaltano, e questo per un anziano non è mai bello.<br /><br />Servizi medici e assistenza 24 ore su 24<br />Un’idea per governare al meglio questa evenienza e per cui ci batteremo politicamente è quella del Condominio Solidale, una struttura data in gestione ad un consorzio di servizi sociali che consente alle persone anziane di mantenere la propria casa e allo stesso tempo di godere di tutta una serie di servizi come l’assistenza domiciliare, quella infermieristica ma non solo.<br /><br />Appartamenti indipendenti e spesa a casa<br />Nel Condominio Solidale ogni ospite ha infatti un suo appartamento indipendente e può contare sull’aiuto di persone preparate che aiutano a fare le faccende di casa, come pulire o rifare il letto, e che si preoccupano anche di ricordare all’orario giusto che pasticche prendere o di fissare una visita medica. All’assistenza diretta si aggiunge poi quella del volontariato. In collaborazione con le associazioni del territorio è infatti possibile garantire la spesa a casa per chi ha più difficoltà ad uscire.<br /><br />Libertà e sicurezza per vincere la solitudine<br />Nel Condominio Solidale, oltre che a vincere la solitudine, si riacquista la libertà: nessuno infatti è costretto a vivere chiuso nella struttura. Chi è autosufficiente può tranquillamente continuare a fare la solita vita di sempre, uscire, vedere gli amici, andare al cinema e a ballare o a trovare i familiari.<br />Con il condominio solidale si risparmiano anche un sacco di soldi, che possono essere destinati ad altri servizi sociali.<br /><br />Abbattuti i costi per la collettività <br />Un anziano ospite in una casa di riposo tradizionale costa alla collettività circa 30.000 euro l’anno (tra quota pubblica e della famiglia), mentre a Imola, città dove questo progetto è diventato realtà, i costi sono stati dimezzati: ogni persona “costa” infatti solo 15.000 euro l’anno.<br /><br />Anziani… ma non solo<br />I Condomini Solidali non servono solo per vivere serenamente e al sicuro la vecchiaia, si tratta invece di un’esperienza che può essere replicata per persone diverse, per disabili adulti, per donne sole con figli senza rete parentale. In modo da creare nel quartiere con le altre donne e con una famiglia tutor, una rete di protezione forte per chi è più debole.

The following two tabs change content below.

Redazione

Il gruppo di redazione della rivista edita da perUnaltracittà