Chi siamo?
un laboratorio politico
di perUnaltracittà
Abbiamo dato voce alle realtà di movimento e alle vertenze sul territorio per 10 anni come lista di opposizione in Consiglio comunale a Firenze. Al termine di quell’esperienza, nel 2014, abbiamo pensato che ci sarebbe piaciuto agire come collettivo con le stesse finalità, ma in altri modi e fuori dal Consiglio.
Cronogramma: dalla lista di cittadinanza al laboratorio politico
2014 – in corso >>> Il Laboratorio politico: perUnaltracittà
2014 – in corso >>> La Rivista: La Città invisibile
2004 – 2014 >>> La Lista di cittadinanza: perUnaltracittà
In un territorio già ricco di vertenze, comitati e movimenti abbiamo pensato a uno strumento che contribuisse a dar voce alle lotte in corso e alla crescita di un pensiero critico dell’ideologia liberista dilagante: nasce così nel luglio 2014 La Città invisibile, un quindicinale on line autogestito e autofinanziato da lettrici e lettori, aperto alla collaborazione delle molte persone incrociate negli anni e con le quali ci siamo sentiti in sintonia. Una sorta di Osservatorio territoriale sulle conflittualità sociali esistenti e sui fronti ancora da aprire. Il collettivo si fa Redazione, e oltre alla Rivista pubblica ebook scaricabili gratuitamente dal sito, organizza cicli di incontri tematici in presenza e on line.
Nell’ottobre 2025 La Città invisibile si trasforma: l’uscita diventerà settimanale, il formato più snello. Ma la rivista del laboratorio politico perUnaltracittà cambia anche il titolo. A fronte di una Firenze “esplosa” nel movimento di massa contro il genocidio operato da Israele nella striscia di Gaza, il collettivo di redazione ha optato per una nuova intitolazione: La Città manifesta. Visibile, insorgente, in lotta per i diritti sociali, civili, dell’ambiente e del lavoro, quella che raccontiamo è la “città sommersa che prende forma” con i corpi nelle piazze, con il conflitto e l’immaginazione.
Il collettivo di redazione ha ritenuto necessaria la trasformazione editoriale anche in consonanza con il passaggio di fase che stiamo vivendo, con le politiche di austerità che hanno ceduto il passo all’economia di guerra, mentre il governo di destra – manganello alla mano – sta completando l’opera di smantellamento dell’assetto socialdemocratico del Paese. Dallo stato di diritto allo stato di polizia.
È perciò oggi ancor più urgente svelare le geografie del potere, acquisire strumenti per la comprensione dei meccanismi di riproduzione del capitale finanziario saldamente connesso con la produzione dello spazio. Conoscere chi comanda in città, chi sono i padroni (sempre più immateriali e disancorati dai territori, ma non per questo meno rapaci), è strumentale ad alimentare possibili e impossibili visioni di futuro, a generare la spinta al cambiamento e a una liberazione sempre ampia e potente.
La nostra postura, radicalmente antiliberista, desiderante, segnata dalla volontà di diserzione e di boicottaggio del sistema capitalista estrattivista, ci spinge a favorire la messa a punto di “imprevisti felici”, di situazioni improvvise, immaginative, relazionali, generatrici di socialità. Desideriamo contribuire a delineare progetti di liberazione da costruire collettivamente e di micro politiche di riappropriazione delle città che immaginiamo sempre più manifestanti.
Vogliamo tutt’altro, liberiamo tutto.

