Berlusconi: Bertolaso ministro e attacca di nuovo la stampa

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2010-01-30 09:24:11

><p>[La Repubblica Firenze, 30/01/2009]<br />L´AQUILA – «Prendo l´impegno di affrontare subito il rilancio economico dell´Abruzzo. E´ l´impegno del presidente del Consiglio e del nuovo ministro, perchè il minimo che possiamo fare per il sottosegretario Guido Bertolaso è promuoverlo da subito ministro». Con una decisione nello stile di un sovrano, che ha colto di sorpresa lo stesso capo della Protezione civile («non ne so nulla»), all´insaputa del Quirinale e degli altri ministri, Silvio Berlusconi ha promosso sul campo il «comandante» dell´emergenza terremoto che ieri ha siglato il passaggio delle consegne al Governatore dell´Abruzzo Gianni Chiodi. E allo stesso tempo il premier, interrompendo un periodo di relativa tregua, ha sferrato un nuovo attacco alla stampa. Lo ha fatto celebrando l´Italia «buona», «che fa miracoli quando lavora insieme e con amore», al contrario «di quello che leggiamo ogni giorno in troppi giornali che – ha affondato – sono ormai diventati fabbriche di invidia sociale e di odio».<br />In questo clima di odio-amore Berlusconi ha appuntato la medaglia sul petto dell´uomo a cui deve la soluzione dell´emergenza spazzatura a Napoli e l´avvio della ricostruzione in Abruzzo. E questo nonostante il grave incidente diplomatico scoppiato in seguito alle critiche di Bertolaso agli Stati Uniti e all´Onu per i soccorsi alla popolazione di Haiti. Parole che avevano provocato la reazione furibonda del segretario di Stato Usa Hillary Clinton e una telefonata dell´ambasciatore americano a Gianni Letta per chiedere la testa del sottosegretario. Il caso, per gli americani adesso «è chiuso» e naturalmente né da Washington né dall´ambasciata trapelerà alcuna irritazione perché si tratta di una questione interna al governo italiano. La testa del sottosegretario non è «rotolata», ma al contrario Bertolaso entrerà a far parte del consiglio dei ministri scavalcando nei tempi e nei modi non solo la legge che limita il numero dei ministri (e si sa quanto il presidente Napolitano sia restio ad aumentare perfino i sottosegretari), ma anche le gelosie che una decisione del genere può scatenare nella maggioranza e tra chi si sente da anni in «lista d´attesa». <br />«Credo che tutti possano immaginare che dopo l´exploit straordinario che Guido ha fatto in questi dieci mesi – ha detto il premier – il minimo che possiamo dargli come riconoscimento e merito è la nomina a ministro della Protezione civile». E rivolto direttamente a Bertolaso lo ha chiamato «signor ministro», attribuendogli «il grande merito di restare qui giorno e notte, sabato e domenica e anche quello di essere molto capace nell´organizzazione, nella direzione degli uomini, nel farsi voler bene da coloro con cui collabora». Oltre che la capacità «di sapersi scegliere i collaboratori». «Ma i ministeri – obietta il Pd – non sono premi». A Chiodi e al sindaco dell´Aquila Cialente che raccolgono la responsabilità della ricostruzione, che «comincerà subito ma sarà lunga e difficile», Berlusconi (che distribuisce complimenti bipartisan) ha dedicato un singolare aneddoto: «Un presidente della Repubblica che amava la grappa andò in visita al Corriere della sera. Accompagnando all´uscita il presidente, il direttore gli disse: "Siamo nelle sue mani". Chiusa la porta esclamò: "In che mani siamo"». Questo per dire che invece i nuovi responsabili della ricostruzione sono persone affidabili e capaci. E prima di chiudere cantando "Domani" assieme a Claudio Baglioni, Berlusconi ha di nuovo riproposto lo slogan che ripeterà in campagna elettorale: il Partito dell´Amore contro quello dell´odio. «Qui a l´Aquila abbiamo visto l´Italia che ci piacerebbe vedere, l´Italia della buona volontà e della gente che ama. L´Italia degli italiani che sentono il dono di essere italiani, di fare parte di questo paese meraviglioso». Purtroppo i giornali «fabbricano invidia e odio».  <br />di Gianluca Luzi<br /> <br /> </p>

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