Allarghiamo il fronte contro austerity e trattati europei!

Ogni giorno i dati sull’occupazione sono sempre più drammatici, gli “addetti ai lavori” sciorinano cifre e statistiche, dalle quali si evince un paese che sta regredendo costantemente, dove per i giovani l’accesso al mercato del lavoro è sempre più interdetto, e anche nei rari casi in cui questo avviene, è in condizioni di precarietà e di grave sfruttamento. Parimenti anche per chi ha ancora un occupazione, le condizioni in materia di diritti e di salario regrediscono costantemente. La crisi che il paese sta vivendo non minaccia solo il portafoglio, ma ha anche pesanti ricadute sul modello di società nella quale viviamo.

Ma al di là delle cifre sulla disoccupazione che ha raggiunto livelli mai visti, e non è prevedibile un inversione di tendenza, quello che nessuno è in grado di spiegare è perché a fronte di questa situazione, non vi sia una forte e determinata risposta di massa. Sembra quasi di vivere in un paese cloroformizzato, dove decine di anni di politiche fallimentari di centro destra e centro sinistra, nonché la continua concertazione fra Governi, padronato e sindacati complici, hanno di fatto disorientato e assopito la stragrande maggioranza della popolazione, consentendo al governante di turno di far passare le peggiori controriforme in materia di lavoro, pensioni e welfare in nome dell’Europa e dell’Euro!

disoccupatiDi pari passo le forze governanti e i loro camerieri, hanno operato per ristringere sempre più gli spazi democratici nel paese e nei luoghi di lavoro, a partire dal sistema elettorale per finire agli accordi Confindustria – sindacati complici sulla rappresentanza, nel tentativo di cancellare ogni forma di opposizione conflittuale.

Ma a fronte di questo c’è ancora chi dice no!

Nei giorni scorsi a Roma si è tenuta una prima manifestazione intitolata al Controvertice Europeo, in occasione dell’inizio del semestre europeo a guida italiana, che seppur non esaltante nei numeri ha messo in piazza uno spezzone importante di lavoratori, giovani, disoccupati, migranti, il sindacato conflittuale e forze politiche e sociali, e ha lasciato di stucco i tanti “pennivendoli” alla ricerca di scontri e vetrine rotte, costretti a parlare invece dei contenuti.

Il Controvertice che si articolerà in questi sei mesi con numerose iniziative, ha fra i suoi obbiettivi anche quello di far capire quanto l’Unione Europea sia la prima responsabile della nostra condizione, della disoccupazione, degli sfratti, dell’assenza di un reddito dignitoso e del problema della casa.

Se poi si pensa alle tensioni che ci sono intorno alla definizione dei nuovi vertici della Commissione Europea e alla possibile necessità di un ulteriore manovra correttiva verso l’autunno la materia non manca.

Occorre quindi costruire e ampliare il fronte di chi si oppone ai trattati europei, e che si batte per la cancellazione del pareggio in bilancio in Costituzione, e ai devastanti effetti che quelle scelte hanno avuto e avranno sulle condizioni di vita delle masse popolari del nostro paese. E per far questo la mobilitazione di massa è sempre la carta decisiva ed è nostro compito lavorare costantemente ed incessantemente perché le masse popolari tornino protagoniste. Non sudditi ma cittadini.

Stefano Cecchi e Silvia Gabbrielli sono delegati sindacali USB a Firenze