“Movimenti fuori dal Palazzo”, perUnaltracittà all’Università di Attac – VIDEO

Per trattare il nodo “Movimenti, conflitti, democrazia, rappresentanza” che Attac quest’anno ci propone come tema centrale della sua Università estiva mi pare utile partire da un concetto di fondo. L’erosione degli spazi di democrazia a cui assistiamo sia dentro le istituzioni che fuori dal Palazzo non può essere sganciata dalla crisi del sistema in cui viviamo, quel capitalismo avanzato in fase di finanziarizzazione che chiamiamo neoliberismo. Più precisamente è una sua conseguenza, e più la crisi si aggrava, più i margini di diritti e democrazia si riducono. Inevitabilmente.

Per questo l’azione di chi non accetta quella democrazia puramente formale (a volte neppure tale) che caratterizza il nostro Paese non può limitarsi a tentare di correggere i meccanismi istituzionali, ma dovrebbe essere rivolta a mutare all’origine il sistema stesso che ne è la causa. Non si tratta di sostituire una classe politica corrotta e screditata con una costituita da persone oneste, ma è lo stesso spazio della politica istituzionale, sono gli stessi luoghi decisionali nei loro vari livelli, i presupposti economici stessi del sistema in atto a dover essere cambiati.

Da qui si può partire per un ragionamento – tutto da costruire – che riguarda le modalità con cui i movimenti sociali possono influire concretamente su un cambiamento radicale che in forme e modi diversi viene richiesto da un numero sempre più ampio di gruppi e di singoli più o meno politicizzati, più o meno organizzati, che legittimamente vogliono la stessa cosa: una vita migliore di quella che sono costretti a vivere.

Ecco il video del mio intervento.