Incalza, “babbo” dell’Alta Velocità di Firenze

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E’ azzardato affermare che Incalza sia il “babbo” dell’Alta Velocità di Firenze e che ne abbia condizionato fortemente non solo l’appalto, come appurato dalla magistratura, ma anche l’approvazione del progetto?

Dalle indagini della Procura di Firenze emergono elementi interessanti e, se si fanno alcune ricostruzioni e collegamenti, si ottiene un quadro più chiaro delle responsabilità dirette e indirette di Incalza. Intanto è stata cruciale la posizione di Incalza al ministero dei Trasporti, prima dal 2001 come capo della segreteria tecnica del ministro Pietro Lunardi, e poi dal 2008 come braccio destro del ministro Altero Matteoli, con l’incarico di capo della struttura tecnica di missione, incarico che Incalza ha ricoperto fino al dicembre 2014.

Incalza1“Come emerge dalle indagini – si legge nell’ordinanza della Procura di Firenze – Incalza dirige con attenzione ogni grande opera, controllandone l’evoluzione in ogni passaggio formale: è lui che predispone le bozze della legge obiettivo, è lui che, di anno in anno, individua le grandi opere da finanziare e sceglie quali bloccare e quali mandare avanti, da lui gli appaltatori non possono prescindere”. E senza di lui, si dice in una intercettazione telefonica, “al 100% non si muove una foglia… sì sempre tutto lui fa… tutto tutto tutto!”.


C’è l’intervento di Incalza anche sulla “nuova” stazione Foster? Il progetto definivo è stato approvato nella seduta della conferenza dei servizi del 23 dicembre 2003, tenutasi per l’appunto presso il ministero dei Trasporti, con il ministero dell’Ambiente (con a capo Matteoli, ministro dal 2001 al 2006) che ritenne non necessario un nuovo procedimento di Valutazione di impatto ambientale. E ancora sulla mancanza dell’autorizzazione paesaggistica? I pm scrivono che “Incalza si attivava per attestare falsamente che l’autorizzazione paesaggistica non era scaduta e che i lavori erano iniziati entro i cinque anni”, mentre in una intercettazione telefonica la ex presidente di Italferr Maria Rita Lorenzetti (gia presidente Pd dell’Umbria) si rivolge a Incanza dicendo: “Ercole volevo ringraziarti perché va bè insomma una cosa complicata come quella dell’autorizzazione paesaggistica se non c’avessi preso per mano e accompagnato …”.

E sull’approvazione del progetto del tunnel da parte dell’Osservatorio Ambientale il 5 febbraio 2010? Fra i sottoscrittori del parere c’è anche il rappresentante del ministero dei Trasporti Ezio Ronchieri, che era pure segretario particolare del ministro Matteoli, di cui Incalza era già braccio destro: Ronchieri, su imput di Incalza, potrebbe aver condizionato il parere dell’Osservatorio, anche favorendo Nodavia per l’uso di una sola fresa, la “Monnalisa”, anzichè due, risparmiando sui costi?

I pm sostengono che Incalza avrebbe agevolato il consorzio Nodavia proprio nei lavori dell’alta velocità di Firenze, insieme alla Lorenzetti. Per la procura di Firenze l’appalto per il tunnel e la stazione sotterranea dell’alta velocità ferroviaria è un concentrato di illegalità, di scambi di favori, di sottomissione dell’interesse pubblico a quello dei privati costruttori, ma anche la fase precedente, quella procedurale e progettuale, potrebbe essere non da meno? Dalle intercettazioni telefoniche e dalle notizie pubblicate sui giornali si è dedicato molta attenzione ad aspetti politici nazionali, come quelle legate al ministro Lupi e alle sue conseguenti dimissioni, e meno ai possibili intrecci e connessioni sull’opera fiorentina.

Sarebbe interessante “scavare” di più sulle implicazioni tecniche e politiche (vedi anche il “trasferimento” del dirigente ‘scomodo’ dall’ufficio VIA della Regione), che potrebbero anche portare a una più forte co-responsabilità politica dei “nostri” amministratori sull’Alta Velocità fiorentina e così sarebbe per loro più difficile continuare nella convinzione di ripartire con i cantieri per l’opera del “babbo” Incalza.

*Cecco Angiolieri, ‘focoso’ osservatore critico fiorentino

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Cecco Angiolieri

Cecco Angiolieri, "focoso" osservatore critico fiorentino

1 commento su “Incalza, “babbo” dell’Alta Velocità di Firenze”

  1. Incalza babbo e Lorenzetti mamma. Bella coppia.
    L’altro Cecco Angiolieri scriveva:
    “S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
    s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
    similemente faria da mi’ madre.”

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