Villa Basilewsky in svendita: le promesse di Giani smentite dai fatti, anzi dagli atti

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A Firenze mancano le case popolari, ma non certo gli alberghi. Eppure ancora una volta viene svenduto un immobile pubblico per trasformarlo in una struttura ricettiva.

Villa Basilewsky, a due passi dalla Fortezza, è l’ultimo caso in ordine di tempo: edifico storico di fine Ottocento di proprietà dell’ASL 10 di Firenze fino al 2010, è stato successivamente acquistato dalla Regione Toscana per 20 milioni di euro; nel 2019 è stato messo in vendita, prima per 10 milioni di euro, poi per 8,45. Quindi con un valore più che dimezzato.

Ma il “caso” villa Basilewsky, almeno fino a questo punto, sembrerebbe uno dei tanti casi di svendita del patrimonio pubblico. Invece c’è di più.

Il candidato Eugenio Giani, in un’intervista al quotidiano fiorentino La Nazione, ha recentemente dichiarato di voler utilizzare villa Basilewsky come incubatore per l’imprenditorialità giovanile.

Ha inoltre sostenuto che la villa in questione sia, testualmente, “immobile di proprietà regionale inutilizzato”.

L’affermazione ci ha subito incuriosito, non tanto per la scarsa originalità della proposta, ma per la sicurezza di Giani nel definire la villa di “proprietà regionale”.

In base ai documenti e agli atti pubblici che abbiamo consultato, è emerso che non solo la Regione sta cercando di vendere la villa- è in corso la valutazione delle offerte giunte dopo la chiusura della gara (vedi https://www.investinitalyrealestate.com/it/property/firenze-villa-basilewsky/ )- ma si sta operando per cambiare la destinazione d’uso, così da consegnare l’immobile pronto per essere trasformato nell’ennesimo albergo del centro storico.

Da un lato, infatti, è già stata ottenuta dalla Soprintendenza l’autorizzazione ad ospitarvi funzioni private, come alberghi e uffici, mentre rimane da superare l’ultimo scoglio: quello del piano urbanistico del comune di Firenze, che prevede per villa Basilewsky una destinazione d’uso legata ad “attività e servizi pubblici”.

In un’intervista del 2018 rilasciata da Repubblica Firenze infatti, l’assessore al patrimonio regionale Vittorio Bugli specificava testualmente che “il maggior interesse riscontrato è per una destinazione di carattere ricettivo”.

Quindi l’intento della Regione di cambiare destinazione d’uso non è una nostra supposizione, ma è volontà dichiarata dallo stesso assessore di riferimento.

A questo punto ci chiediamo, e chiediamo al candidato Giani: come è possibile che il presidente del Consiglio Regionale, ritenuto tra le altre cose esperto della storia e della cultura toscana, non sia a conoscenza della vendita in corso della storica villa Basilewsky nel cuore di Firenze, tanto da indicarla come luogo pubblico da mettere a disposizione dei giovani?

I casi possono essere solo due: o è un ignorante, nel senso che ignora la messa in vendita della villa oppure, se conosce l’alienazione in atto, sta sostenendo una falsità e conosce qualcosa che nessun altro conosce.

Inoltre, perché svendere un luogo pubblico ai privati con il fine di trasformarlo nell’ennesima struttura ricettiva?

E infine, perché stiamo svendendo un bene pubblico a meno della metà del suo prezzo d’acquisto?

Attendiamo le risposte del candidato Giani.

*Francesca Conti

Qui il bando https://www.regione.toscana.it/-/invito-alla-presentazione-di-offerta-per-l-acquisto-del-complesso-di-villa-basilewski-firenze-4-marzo-2020

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