Fermiamo la devastazione delle Apuane! Corteo nazionale il 24 ottobre a Carrara

Corteo Nazionale, 24 Ottobre, Carrara, indetto da Athamanta.

Athamanta è un percorso realista, questo è importante chiarirlo. È estremamente realistico affermare che il “sistema cave” non è sostenibile e che, volenti o nolenti, avrà fine. È realistico esattamente come affermare che la crisi ecologica e climatica in corso va presa sul serio ed affrontata adesso. 

L’estrattivismo è un sistema che piega i territori producendo devastazione non soltanto sul piano ambientale e della salute ma anche su quello lavorativo, economico, sociale, politico e culturale. Questo, anche nelle nostre zone, è di fronte agli occhi di tutte e tutti. Sappiamo che non può durare per sempre la capacità dei territori di sopportare queste attività: dovremmo averlo imparato dall’impatto di 8 alluvioni in 20 anni (rese così devastanti dal dissesto idrogeologico che producono le cave) , dal tracollo delle casse pubbliche, dallo spopolamento, dalla povertà e dal precariato che imperversano nella “capitale del marmo”.

Queste non sono fake news, come qualcuno vorrebbe far credere. È vero il bianco dell’acqua dei fiumi e l’inquinamento delle falde; sono veri i milioni di tonnellate di montagna che spariscono ogni anno; i dati sulla disoccupazione e il calo dei lavoratori del settore. È vero chi si arricchisce con questo sistema e diffonde menzogne nel chiaro tentativo di creare un clima di tensione e divisione.

Un gioco da sempre usato da chi occupa posizioni di potere per tutelare il proprio interesse: divide et impera. L’obiettivo è spingere allo scontro interno chi subisce i soprusi di un sistema iniquo (la famosa lotta tra poveri) e godersi lo spettacolo dall’alto delle proprie ricche posizioni, attendendo che il dissenso venga meno e si esaurisca.

È per questo che qualcuno sta provando a convincere la cittadinanza che gli “ambientalisti” stiano conducendo una battaglia contro i lavoratori: questa è la vera fake news. La mobilitazione che vogliamo, invece, è contro le grandi imprese del settore e le forze politiche ed economiche a loro conniventi. La verità è che gli “ambientalisti” stanno conducendo una battaglia per i lavoratori, per le loro famiglie e per il futuro di tutte e tutti.

Come dicevamo, siamo semplicemente realisti. Il marmo non è una risorsa infinita: la fine del sistema estrattivo basato sul carbonato di calcio (80%) e, in piccola parte, sul marmo in blocchi è inevitabile. Come arriveremo a quel momento? Chi deciderà sui processi che si apriranno? Chi pagherà i danni irreparabili ormai fatti? Chi deciderà le sorti dei nostri territori e della nostra salute? Che futuro lasceremo alle giovani generazioni? Questi sono i veri nodi da affrontare.

La qualità della nostra vita non può essere comprata con i soldi o con qualche punto di PIL; il nostro benessere passa dalla qualità del lavoro, dall’ambiente che ci circonda, dalla salute, dalla cultura, dalla vivibilità delle nostre città. Sopra le nostre teste sta barcollando il gigante di marmo dai piedi di argilla, destinato a caderci addosso. Qualcuno pensa di poterlo negare, perché tanto non sarà lui a rimanere schiacciato. 

Per fortuna il vento è cambiato. Sono in pochi, pochissimi, ad arricchirsi devastando e sono tantissimi quelli che ne subiscono le conseguenze e che non sopportano più la paura e l’omertà che a lungo hanno difeso lo status quo: questa è la vera contrapposizione, se ne volete una, quella tra il 99% e l’1%.

Per questo 99% abbiamo indetto la manifestazione nazionale del 24 ottobre a Carrara: ridiamo vita alla città e insieme FERMIAMO LA DEVASTAZIONE.

*Athamanta