Parcheggio al posto del podere trecentesco, qualcosa non Quadra

  • Tempo di lettura:4minuti
image_pdfimage_print

In una città come Firenze letteralmente divorata dagli interessi di grandi multinazionali, che sta cambiando pelle e soprattutto padroni, la vicenda di un vecchio podere trecentesco destinato a diventare un parcheggio potrebbe apparire secondario. Ma la storia del Podere Mattonaia e del parcheggio che verrà costruito a cura della Società Podere Mattonaia s.r.l. è molto di più che l’ennesimo scempio fatto a danno dei residenti, è una vicenda esemplare sull’eterno ritorno dei soliti noti, con gruppi di potere che si alternano e talvolta si stratificano e un comitato di cittadini a fare da unico argine contro un progetto sbagliato e dannoso a colpi di ricorsi al TAR, esposti e denunce.

La vicenda inizia ben 15 anni fa, nel 2006, quando viene presentato un progetto per costruire un parcheggio nell’area fra via Caponsacchi, via Accolti e via di Ripoli nel quartiere di Gavinana, una colata di asfalto e cemento su un’area verde, un’oasi per una zona densamente edificata e trafficata, che è quel che resta di un podere trecentesco. Il podere Mattonaia, con il suo grande orto, il lavatoio e il vecchio muro di cinta, è uno spicchio di campagna d’altri tempi in mezzo alla città, uno dei pochi rimasti a Firenze. Sarebbe perfetto da destinare a orti sociali per i residenti del quartiere o a fattoria didattica per i ragazzi e le ragazze delle numerose scuole della zona. Per la proprietà è chiaro che un parcheggio sia alquanto più redditizio, starebbe all’amministrazione vigilare affinché questo non accada.

Ma torniamo al 2006, il parcheggio era uno dei progetti di Quadra, società di progettazione, vero asso pigliatutto nella cementificazione dell’era Domenici, travolta da un’inchiesta chiusa nel 2016 con varie prescrizioni al processo di appello. La vicenda giudiziaria coinvolse tecnici e politici all’epoca ai vertici del PD cittadino. Quadra fu protagonista di un periodo di edificazione aggressiva di Firenze, tanto che il tribunale, nella sentenza di primo grado, scrisse cosa fosse diventata l’urbanistica, in quel periodo «come se si trattasse – nelle mani dei professionisti, degli imprenditori e dei pubblici funzionari imputati nel processo – di uno strumento funzionale al massimo sfruttamento della capacità edificatoria di un territorio, peraltro ormai saturo, e non, al contrario, di uno strumento di tutela del territorio stesso». Viste le vicende giudiziarie, del parcheggio non si era più parlato fino al 2016 quando il progetto è stato ripresentato. Da allora i cittadini riuniti nel Comitato Salviamo il Podere Mattonaia hanno portato avanti una battaglia senza sosta, facendo istanza di revoca/annullamento, ben due ricorsi al TAR e due esposti alla Procura, uno dei quali con Italia Nostra.

Il Comune di Firenze aveva quindi avviato a inizio 2018 un procedimento di revoca/annullamento i cui termini erano stati fatti decorrere senza che si prendessero di fatto provvedimenti. Nonostante tutto questo lo scorso 24 novembre gli uffici del Comune hanno rinnovato il permesso a costruire, un’approvazione a tempo di record, notano i cittadini.
Per il Comitato è prima di tutto una questione ambientale, in tempi di crisi climatica salvaguardare il poco verde cittadino dovrebbe essere buon senso. “In primo luogo vogliamo segnalare che tale progetto è uno scempio dal punto ambientale e paesaggistico, inoltre risulta in palese contrasto con le politiche comunali, volte (almeno sulla carta) a salvaguardare la qualità della vita dei propri cittadini e a tutelare il verde cittadino con frequenti interventi di piantumazione”, denuncia il comitato di protesta contro la realizzazione del parcheggio che “snatura un’area verde con alberi da frutto e olivi (e lucciole d’estate) sostituendola con decine di posti macchina”. I cittadini di Gavinana lamentano che così “non viene tutelata la salute dei cittadini se si concede di cambiare la destinazione d’uso di un hortus conclusus trasformandolo in un parcheggio lesivo della salute delle circa cinquecento persone che vivono in case e appartamenti con finestre che si affacciano su questo spazio”.

Al posto del podere ci saranno 80 posti auto che saranno sicuramente venduti o affittati a prezzi esosi vista la scarsità di parcheggi della zona e saranno piantati 44 alberi come compensazione. Un albero ogni due auto, soffocato dall’asfalto. Di fatto una presa in giro.

Altra criticità giustamente sottolineata dai cittadini è costituita dalle dimensioni delle due corsie di accesso una su via Caponsacchi e l’altra su via di Ripoli, questi accessi dovrebbero lasciare uno spazio di 90 cm libero dal passaggio delle auto per i pedoni ma essendo molto stretti, quello di via Caponsacchi è appena 2,64 metri, è evidente come macchine e pedoni non siano compatibili sul medesimo percorso. Per non parlare di un disabile su una carrozzina. Ci sarebbe anche un vincolo paesaggistico, ma evidentemente tutto questo non è sufficiente a mettere la parola fine a questo scempio.

Il Comitato si sta preparando all’ennesima battaglia, ma sembra incredibile che la salvaguardia dell’ambiente e di quel che resta della storia di questa parte di città interessi soltanto ai cittadini.

A fare da ciliegina su questa torta avvelenata da giugno la proprietà dell’area è passata ad una società di recente costituzione la Società Podere Mattonaia srl. Dalla visura alla Camera di Commercio di Firenze l’amministratore unico della società risulta essere Lorenzo Giudici, costruttore anche lui condannato in primo grado, condanna poi cancellata dalla prescrizione in appello, per la vicenda Quadra. Corsi e ricorsi storici dell’urbanistica fiorentina.

1 commento su “Parcheggio al posto del podere trecentesco, qualcosa non Quadra”

  1. Pingback: - perUnaltracittà | La Città invisibile | Firenze

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *