Grandi manovre su Peretola L’Ente Cassa apre le danze

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2010-01-28 08:19:13

>[La Nazione Firenze, 28 Gennaio 2010] «Credo sia importante arrivare a un giusto equilibrio negli interessi, evitando il muro contro muro». Dietro una frase diplomatica, come quella pronunciata ieri dal presidente dell’Ente Cassa di Risparmio, Michele Gremigni, si cela una trattativa sottile come una tela di ragno, fatta di cerchi concentrici e di alleanze variabili, che punta a definire la nuova governance della società Adf, la spa che gestisce l’aeroporto di Firenze. Gremigni parla a nome dell’Ente Cassa, che dopo aver rilevato circa il 16% di Meridiana, vuole dire la sua sui vertici della società. Ma sull’ipotesi secca di un patto fiorentino, che metta insieme il Comune di Firenze e le Camere di Commercio di Firenze e Prato, in modo da mettere in minoranza Sagat e Aeroporti Holding, il presidente Gremigni alza le mani. «Lo statuto di Adf – ha ricordato – è stato modificato nei giorni scorsi, per il rinnovo delle cariche ora vige il sistema proporzionale, che garantisce un’equilibrata formazione del consiglio. Noi non abbiamo fatto patti o altro, e del resto non sarebbe possibile (altrimenti scatterebbe l’obbligo di un’offerta pubblica di acquisto n.d.r.). Ma siamo entrati per mettere a disposizione la nostra autorevolezza per eliminare alcuni inconvenienti e per dare all’aeroporto un assetto. Se non c’è un miglioramento non si va molto lontano».  Il collegamento alle ipotesi di sviluppo di Peretola è immediato. «Il socio di maggioranza, che ha investito nel tempo, prima o poi si potrà fare delle domande, vedendo – ha concluso Gremigni – che da parte degli enti chiamati a favorire lo sviluppo dell’aeroporto questo non viene fatto». Un richiamo forte ai Comuni, che saranno chiamati a decidere sulla nuova pista. Mentre il 29 aprile è fissata l’assemblea per il rinnovo delle cariche della società Adf, presieduta da Michele Legnaioli.<br />E mentre Gremigni richiamava gli enti fiorentini a fare la loro parte, aggiugendo anche l’auspicio al ritorno al dividendo delle banche «perché le Fondazioni hanno difficoltà a garantire la loro attività istituzionale», da Torino arrivava un’altra spinta alle strategie di Aeroporti Holding. Il Comune di Torino, che detiene il 38 per cento di Sagat (e che assieme alle azioni di Provincia e Regione arriva a quota 51 per cento) ha manifestato l’intenzione di dismettere le quote degli aeroporti di Firenze e Bologna per puntare con più decisione sullo scalo di Caselle. <br />Il vicesindaco torinese Tom Dealessandri, responsabile delle partecipate comunali, avrebbe intenzione di portare entro febbraio il piano di rivisitazione delle partecipate torinesi, che prevede appunto l’addio a Firenze. Aeroporti Holding potrebbe scegliere di restare nel centro Italia e mollare il Piemonte, oppure di cambiare rotta. Anche alla luce delle diplomazie fiorentine su una nuova governance. Si aprono settimane decisive, le compagini azionarie degli aeroporti entrano in rotta di collisione. Mollando Torino, a Benetton resterebbe soprattutto Firenze, oltre a una quota di Bologna. E potrebbe dirottare risorse sul Vespucci.<br />P.D.B.

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