Il "Popolo Viola" scende in 120 piazze sit-in per difendere la Costituzione

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2010-01-30 09:06:32

><p>[La Repubblica, 30/01/2009] <br />A Roma, in piazza Santi Apostoli, leggeranno anche quelli che chiamano "frammenti di pensiero patriottico": il discorso di Calamandrei, le lettere dei condannati a morte dal nazifascismo, spezzoni di frasi di Pertini e Dossetti. A Milano, invece, gli articoli della Costituzione risuoneranno in piazza Mercanti, a due passi dal Duomo e dallo shopping del sabato pomeriggio in centro. A Parma e Palermo si sfilerà in corteo, a Torino sarà allestito un palco in piazza Castello. A Firenze l´appuntamento è davanti alla prefettura, il luogo prescelto da molte altre città. Perché dopo il "No-B day" dello scorso 5 dicembre, il Popolo Viola torna in piazza. Lo fa oggi con sit-in in difesa della Costituzione. E un´onda che, annunciano gli organizzatori, non si limiterà a colorare Roma, ma raggiungerà «120 città italiane e sei capitali internazionali». Da Londra a San Francisco, da Hong Kong fino a Parigi, da dove è partito un annuncio in Rete: «Ci troviamo alle 14 di fronte alla Piramide del Louvre: portate il vostro articolo della Costituzione preferito, amici e parenti… ».<br />Anche questa volta, l´appello è stato lanciato da Internet, con le adesioni raccolte via Facebook e i blog. Per proteggere e difendere la Costituzione «di fronte all´ennesimo tentativo di saccheggiarla che si concretizza principalmente nelle manovre del governo per garantire impunità a Berlusconi a partire dal nuovo Lodo Alfano e nei proclami di qualche ministro che chiede addirittura la cancellazione dell´articolo 1». A differenza della manifestazione di dicembre che, ricorda Fausto Renzi del coordinamento milanese del Popolo Viola – ha avuto l´effetto di mobilitare oltre un milione di persone», però, la scelta è stata quella di moltiplicare le iniziative in tutta Italia. Con un elenco che, dice Gianfranco Mascia, «si è allungato di ora in ora fino a raggiungere 120 città». <br />Per tutti gli orologi si sincronizzeranno alle 18: il momento clou della giornata quando – anche attraverso collegamenti – partirà uno stesso grido: «Berlusconi dimissioni!». Ogni città, però, ha provato a declinare in diversi modo il richiamo. Partendo da alcune indicazioni di base: organizzare se possibile i sit-in di fronte alle prefetture e durante il pomeriggio. A unire idealmente le piazze che parteciperanno (un elenco è sul sito <a href="http://30gennaio2010.wordpress.com/">http://30gennaio2010.wordpress.com</a>) sarà la lettura degli articoli della Carta che, in molti casi, verrà anche distribuita. Il raduno di Roma in piazza Santi Apostoli accoglie una sfida in più: trasformarsi in happening scandito da parole, musica e un po´ di ironia. Si parte alle 15 con un reading. «Siamo riusciti ad avere la collaborazione di molti attori di teatro», spiega Sara De Santis, 31 anni, del comitato romano. E tra le voci, magari tanti riconosceranno quella di Alessandro Quarta, il doppiatore di Topolino e di Ethan Hawke in "L´attimo fuggente». <br />Oltre alle adesioni "dal basso" ci saranno esponenti politici. Il leader dell´Italia dei Valori Antonio Di Pietro parteciperà all´appuntamento milanese e attacca: «Il ministro Brunetta vuole cambiare l´articolo 1 perché, secondo lui, non vuole dire niente che una Repubblica sia fondata sul lavoro. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, sotto dettatura di Berlusconi, prova sistematicamente a stravolgere l´articolo 3 sull´uguaglianza dei cittadini davanti alla legge». In piazza scenderà anche la Federazione della Sinistra e Sinistra Ecologia e Libertà. <br />Libertà e Giustizia sarà presente a molti sit-in (da Roma a Milano, da Firenze a Bologna) con le bandiere e gli striscioni dell´associazione. Proprio nel giorno in cui, al collegio Ghislieri di Pavia, parte la sua scuola di formazione politica con le lezioni sulla Costituzione di Gustavo Zagrebelsky e Valerio Onida. I due presidenti emeriti della Corte Costituzionale, attraverso l´associazione, si sono fatti promotori di una legge di iniziativa popolare perché il 2 giugno sia proclamata non solo festa della Repubblica, ma anche della Costituzione. Tra le adesioni alla giornata anche il comitato "Salviamo la Costituzione" di cui è presidente Oscar Luigi Scalfaro, Paolo Flores D´Arcais e la rivista Micromega, Articolo 21, gli Amici di Beppe Grillo, Dario Fo, Franca Rame e Moni Ovadia. <br />di Alessia Gallione</p>
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