Viale Gramsci e Ponte alle Mosse, che brutta aria

  • Tempo di lettura:3minuti
image_pdfimage_print

2010-01-28 08:23:42

>[La Nazione Firenze, 28 Gennaio 2010] Anno nuovo, aria vecchia. E decisamente poco salutare. Si ripropone, con il 2010, l’annoso problema dello smog, a Firenze e nei comuni dell’hinterland. La normativa nazionale in materia prevede che non si superino più di 35 volte in un anno i limiti massimi di agenti inquinanti nell’aria (che per il Pm10 sono di 50 microgrammi a metro cubo, ma che riguardano anche altre sostanze). I dati del 2009 devono ancora essere certificati e resi ufficiali: da Arpat quindi nessuna notizia in merito, in attesa di certezze «scientifiche». Ma secondo Legambiente, che a sua volta tiene sotto osservazione le centraline (i dati vengono pubblicati giornalmente sul sito www.arpat.toscana.it) ci si aggirerebbe intorno agli 80 sforamenti nei valori di polveri sottili (Pm10) nell’atmosfera. D’altronde il 2008 aveva contato 98 giorni fuori norma per le polveri sottili, il 2007 ne aveva visti 76, contro gli 87 del 2006 e i 78 del 2005. E il 2010? Le prime settimane di gennaio sono iniziate sotto i peggiori auspici. Per capirlo basta analizzare, giorno per giorno, i dati delle centraline Arpat presenti nel giardino di Boboli, in viale Bassi, viale Gramsci, via Ponte alle Mosse e via Desiderio da Settignano. I primi dieci giorni di gennaio, in realtà, non erano passati male, facendo registrare valori oscillanti fra il buono e l’accettabile. Solo due volte, il 7 e il 10 del mese, l’aria era stata scadente (quindi comunque oltre i limiti) in via Ponte alle Mosse e in via Desiderio da Settignano. Con la seconda decade però, la situazione è precipitata e, ad oggi, continua ad essere critica, con un boom di valori fra lo «scadente» e il «pessimo». Il bilancio finale di questi primi 26 giorni, analizzati dalle 5 diverse centraline cittadine, ha fatto registrare per ben 11 volte un giudizio «pessimo» e 20 volte «scadente». Il boom di voti negativi va a via Ponte alle Mosse e viale Gramsci, mentre i dati migliori sono quelli di via Desiderio da Settignano (20 volte aria buona, 5 accettabile e una sola volta scadente), viale Bassi e Boboli. Calcolando la media cittadina, al 24 gennaio, i limiti di legge risulterebbero superati per 13 volte (il record nazionale è di Milano, Padova e Vicenza con 18). Con questa media, a fine marzo si rischierebbe di aver già superato il limite dei 35 sforamenti annuali. Comprensibile e motivata dunque la preoccupazione dei cittadini che, sempre più spesso, si rivolgono a società e specialisti per far monitorare l’aria davanti ad abitazioni, aziende e condomini. <br />«Abbiamo quattro centraline – spiega Marco Tarducci, amministratore delegato della Hygien Control di Scandicci, società di ricerca e sviluppo nelle scienze ingegneristiche e naturali – e riceviamo una trentina di richieste di monitoraggio ogni anno, fra Firenze e provincia. I dati peggiori vengono solitamente registrati nelle vie che abbinano traffico veicolare e scarso ricambio di aria. Ma le cause dell’inquinamento non sono sempre evidenti: esistono zone apparentemente lontane da emissioni che invece, a causa del vento o di altri fattori, risultano esposte a rischi. Per questo è importante comparare più fattori e unire, all’analisi dell’ambiente esterno, anche quella indoor, dentro casa. Una pratica obbligatorie per legge in diverse aziende, ma che sarebbe consigliabile ovunque». TANTE anche le cause dello smog cittadino. «Si va dalla combustione prodotta dai veicoli in transito – continua Tarducci – alle microparticelle prodotte dall’usura di gomme, freni e manto stradale, dal riscaldamento domestico, ai fumi delle fabbriche. L’inquinamento è un’espressione algebrica complessa, ma ridurre gli spostamenti su gomma resta prioritario, visto che l’Italia resta uno dei Paesi europei con maggior densità di veicoli, rispetto al numero di abitanti».<br />di LISA CIARDI

The following two tabs change content below.

Redazione

Il gruppo di redazione della rivista edita da perUnaltracittà