2010-02-27 08:27:27
><p>[La Repubblica Firenze, 27/02/2010]<br />E ora solo un miracolo potrà riportarci indietro. Appena 48 ore fa, giovedì 25 febbraio, Ferrovie e imprese vincitrici dell´appalto milionario hanno firmato l´ultimo contratto sul tunnel e la nuova stazione dell´Alta velocità fiorentina. Sono gli ultimi fogli prima di passare la parola ai cantieri, che a questo punto verranno consegnati alle imprese, si dice negli uffici di Ferrovie, entro il mese prossimo. Entro marzo.<br />Dopo il parere finale dell´Osservatorio ambientale, Ferrovie e raggruppamento d´imprese capitanato dalla emiliana Coopsette hanno sottoscritto il contratto che recepisce il progetto così com´è stato approvato (tunnel più stazione agli ex Macelli) e le prescrizioni elaborate dallo stesso Osservatorio. Cioè le disposizioni tecniche per ridurre l´impatto della falda sul grande «scatolone» sotterraneo della stazione e anche l´aumento del numero degli edifici da tenere sotto controllo. E´ stato l´ultimo atto burocratico, perché dopo questo c´è solo la consegna delle aree di cantiere alle imprese. Che fine ha fatto l´idea di spostare la stazione? Nonostante la preoccupazione di chi vive negli edifici classificati a rischio, il sindaco Matteo Renzi non parla di Alta velocità. Anche Palazzo Vecchio fa comunque sapere di non aver perso la speranza di poter mettere mano al progetto in «zona Cesarini». Come, non è chiaro.<br />«Per quanto riguarda la stazione nessuno ci ha comunicato cose diverse da quelle previste dal progetto attuale, esaminato dall´Osservatorio», dice Alfio Lombardi, direttore della divisione costruzione di Coopsette. «Non abbiamo notizie diverse da quelle originarie previste dal contratto, l´unica questione che ci risulta ancora aperta è quella del collegamento tra la nuova stazione e Santa Maria Novella, una questione che richiede approfondimenti e integrazioni», aggiunge Lombardi.<br />E una volta preso possesso dei cantieri, a cominciare da Campo di Marte che terrà a battesimo l´avvio dello scavo del tunnel (anzi dei due tunnel, visto che il progetto prevede due gallerie parallele), le imprese cominceranno ad organizzare le aree: mezzi di trasporto, attrezzature e strutture d´accoglienza per le maestranze che, dice Coopsette, arriveranno a regime a 300-400 persone. Subito dopo, spiegano ancora le imprese, comincerà lo scavo dei pozzi necessari a calare l´attrezzatura di scavo: la «talpa», che sarà unica per entrambe le gallerie, dovrà essere infatti montata sottoterra. Solo con lo scavo dei pozzi e il montaggio della fresa si arriverà alla fine di questo anno. Mentre l´inizio vero e proprio del primo tunnel, si conferma, scatterà soltanto nel 2011.<br />E solo poche settimane la messa in funzione della «talpa», annuncia Coopsette, scatterà l´operazione «testimoniali di Stato». Ovvero, le perizie fotografiche e descrittive per testimoniare lo stato di conservazione del proprio palazzo prima dei lavori che, almeno per i 249 edifici classificati a rischio dalle Ferrovie, saranno a carico delle imprese.<br />A scanso di equivoci, l´avvocato Alfonso Bonafede prepara la «class action» preventiva per gli eventuali danni alle abitazioni e anche alla salute dei residenti (in conseguenza delle polveri sollevate dai lavori), la Cna fiorentina solleva di nuovo la questione dei camion pieno di terra in transito per le vie della città: «Che fine farà la mobilità cittadina già oggi sotto stress? Che ripercussioni ci saranno per chi abita, vive e lavora in città? E quali gli effetti sulla stabilità delle strade? Chi vive e lavora a Firenze ha diritto ad una informazione certa, aggiornata e periodica sulla evoluzione di queste strategie logistiche, dal momento che gli interessi della città vengono prima del tornaconto di alcune singole imprese», tuona il direttore di Cna Firenze Luigi Nenci. <br />di Massimo Vanni</p>
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Redazione

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