2009-11-18 23:00:00
><p>In questi giorni il Parlamento sta approvando un decreto legge che di fatto metterà definitivamente il servizio idrico nelle mani delle multinazionali. L’acqua, già oggi pesantemente messa a repentaglio come servizio pubblico dal sistema misto pubblico-privato, cesserebbe definitivamente di essere un bene comune. E’ un fatto gravissimo: un tesoro vitale come l’acqua non può essere assoggettato agli interessi economici e essere considerata una merce da cui trarre profitti.</p>
<p>E’ per questo che nei giorni scorsi abbiamo presentato a Palazzo Vecchio una mozione a difesa del diritto di accesso all’acqua come bene comune. Il provvedimento in approvazione al Parlamento, infatti, riguarda direttamente gli enti locali, che con l’approvazione della legge sarebbero sottratti delle proprie sovranità in materia di erogazione dei servizi idrici. Chiediamo per questo motivo che Firenze faccia valere una delle sue prerogative in materia e, come già stanno facendo altri comuni, riconosca il servizio idrico integrato come un "servizio pubblico locale privo di rilevanza economica", impegnandosi così a gestirlo attraverso un Ente di Diritto pubblico.</p>
<p>Riconoscendo nel proprio Statuto l’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile, il Comune di Firenze raggirerebbe di fatto il provvedimento nazionale, e garantirebbe una gestione pubblica del servizio. Diversamente anche l’acqua fiorentina finirà completamente nelle mani della gestione privata.

Redazione

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