Alienazioni, il Comune vuole 190 milioni

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2010-02-10 12:03:57

>[La Repubblica Firenze, 10/02/10]<br />Centonovanta milioni di euro di alienazioni nel solo 2010 quando in tutto il 2009 si erano venduti beni per 15,7 milioni, nel 2008 per 11,8 e nel 2007 per 11,4.<br />E’ l’era del «vendo il vendibile», quella inaugurata dal governo Renzi col bilancio di previsione 2010 appena approvato dalla giunta e ora all’esame delle commissioni consiliari e dei revisori dei conti. Al capitolo entrate da vendita di beni mobiliari e immobiliari, per la prima volta nella storia, Palazzo Vecchio segna, almeno in sede di previsione, la cifra di 191 milioni. Una «scommessa senza precedenti», si fa notare nella stessa maggioranza comunale: molti dei soldi che si punta a incassare sono impegnati per finanziare nuovi investimenti e riparazioni stradali ed è presumibile che, se non si riuscirà a vendere e dunque a portare in cassa denaro, si dovrà rinunciare ai propositi o contrarre mutui.<br />Ma cosa vende Palazzo Vecchio? Un elenco sterminato di palazzi, uffici, edifici storici, ex scuole (dalla Loggia del piazzale Michelangelo al Meccanotessile di Rifredi, dalle Gualchiere di Remole alla sede del Cpa di via Villamagnaa decine di sedi di uffici comunali sparsi tra via Giotto, via Nicolodi, via Marconi) finisce nella nuova lista dei beni alienabili. Ma non è detto che si metterà tutto sul mercato. Centodieci milioni di vendite si faranno ad esempio solo se si procederà all’acquisto della struttura di via Forlanini che doveva ospitare il multiplex e che invece ora Renzi vorrebbe acquistare trasformando in una nuova sede comunale per 1.500-1.800 dipendenti. In 110 milioni è stimato il valore del multiplex: altrettanti soldi, se un accordo con la proprietà privata si troverà per l’acquisto, si ricaveranno vendendo decine di uffici comunali oggi sparsi in città. Il palazzo del tribunale di piazza San Firenze che la giunta Domenici aveva indicato come sede idoneaa trasferire nuovi uffici comunali quando aprirà il Palagiustizia, secondo l’assessore al bilancio Angelo Falchetti è piccolo: servono 30-35 metri quadri a dipendente e la struttura di San Firenze non li garantirebbe. Trentacinque milioni si conta invece di ricavare dalla vendita del Teatro comunale di Corso Italia: ma si riuscirà realmente a cederlo a privati visto che già la prima asta fissata a fine 2009 andò deserta? Altri 40-45 milioni è invece quanto si punta a ricavare vendendo ad esempio il Meccanotessile (ne vale 27) e altri immobili ancora da definire: molti serviranno finanziare i lavori sulle strade. «Questa è finanza creativa, si vendono milioni di euro di immobili senza prima aver fatto le opportune varianti urbanistiche», denunciano i consiglieri Pdl Sabatini, Giambanco, Roselli e Cellai. «Siamo sicuri che il multiplex costi così tanto? Sul mercato i 5 multiplex di Torino, Vicenza, Livorno, Salerno e Bologna valgono insieme 65 milioni», fa notare De Zordo. «Se gli uffici nuovi si fanno al multiplex cosa si fa del tribunale di San Firenze?», si interrogano allarmati i consiglieri Spini e Grassi.<br />«Io questo piano non l’avrei fatto», taglia corto l’ex assessore al bilancio, ora consigliera Pd, Tea Albini. Non di sole alienazioni vivranno però le entrate del Comune.<br />Che effettivamente vedono cali vistosi alla voce della compartecipazione Irpef (meno 2 milioni di euro sul 2010 rispetto a un anno fa) e degli oneri di urbanizzazione (meno 3,6 milioni) per via della crisi, ma recuperano perché saranno aumentate le tariffe (la tassa sul suolo pubblico per i cantieri aumenta del 300%) e perché si prevede ad esempio di incassare dal nuovo piano della sosta ben 3 milioni di euro in più rispetto al 2009. Da dove arriveranno questi soldi? Il piano delle «strisce viola» (8 mila posti auto in affitto) non è mai stato presentato ufficialmente: «In base a cosa si mettono questi soldi in bilancio?», ci si chiede sia dal Pd che dal Pdl.<br />Ernesto Ferrara

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