2010-02-20 07:38:39
>[Il Firenze, 04/02/2009]<br />Renzi accende il computer e nel giro di un quarto d’ora spegne il motore dei fiorentini. Ieri infatti il sindaco ha fatto sapere, via Facebook, che «pensa» che «Firenze aderirà all’iniziativa delle città del nord col blocco del traffico per il 28 febbraio» anche se, ha sottolineato dopo, «concretamente non serve a nulla». Ricapitolando: domenica prossima si va in giro tutti a piedi, e lo si fa consapevoli del fatto che è perfettamente inutile. «Mah… non serve a niente? Non farlo!» scrive sulla pagina del sindaco un’amica di Facebook. Renzi però chiarisce tutto alla fine del suo post: «Se le città danno un segnale, è giusto che anche Firenze risponda». Il blocco dovrebbe essere limitato alla zona interna alla cerchia dei viali. Probabilmente i confini saranno quelli della Ztl. Quella del capoluogo sarà comunque un’adesione simbolica. Perché «le misure utili», quelle «su cui stiamo lavorando » sono altre. Ad esempio «cambiare i bus, fare le piste ciclabili, fare la bretella, fare un investimento su elettrico e sostenibilità, su treni e tramvie». Gli obiettivi sono chiari ma, e questo il Comune non lo nasconde, c’è ancora parecchio da lavorare. Perchè ora come ora la mobilità fiorentina “si incarta” con fantasiosa schizofrenia un giorno sì e l’altro pure. Quando piove per 5 minuti i viali diventano un girone dantesco, l’organizzazione del servizio bus deve ancora ritrovare un equilibrio, i mezzi inquinanti sono troppi, la bretella ad oggi è solo un disegno e le piste ciclabili sono uno spezzatino di “frena e riparti “. Insomma la direzione è giusta («Pensiamo seriamente alle piste» scrive un’altra amica di Renzi) e gli esempi convincono («Concordo sull’opportunità di dare un segnale») ma, sembrano chiedere tutti, ora servono fatti. Il centrodestra mugugna. «Sono passati poco più di tre mesi da quando l’assessore all’ambiente, Cristina Scaletti, criticava i blocchi del traffico come soluzione anti-inquinamento definendoli banali spot propagandistici» ricorda il consigliere del Pdl Francesco Torselli. Che poi attacca a testa bassa: «Per l’ennesima volta Renzi smentisce pubblicamente un suo assessore, ma questa non è più una notizia, semmai è singolare il sistema usato per comunicare le decisioni, ovvero la sostituzione nei fatti dello storico e prestigioso Salone de’ Dugento, con le asettiche pagine di FaceBook». Pd e Pdl tornano a litigare. Stavolta sull’inquinamento. Ma la formula magica per risolvere i problemi del traffico non ce l’ha nessuno. Infatti ieri, sui viali, erano tutti fermi. Un’altra volta. <br />di Emanuele Baldi

Redazione

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