Bussini, il deposito-fantasma. Scontro Ataf-Firenze Mobilità

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2010-02-06 08:47:50

>[La Repubblica Firenze, 06/02/2010] Viale Aleardi, scoppia il caso del deposito «fantasma». Proprio dietro la pompa di benzina Esso, a ridosso di Monte Uliveto, c’è una struttura costruita per ospitare il nuovo deposito e centro di ricarica dei bussini elettrici dell’Ataf: è costata 914.129 euro, è pronta da più di un anno maè tuttora tristemente vuota. Non un bussino, non un dipendente dell’azienda dei trasporti: dietro i vetri scrivanie e computer impolverati, deserti i garages progettati per ricaricare i minibus. Il costruttore è Firenze Mobilità, cioè la società mista pubblicoprivata che ha realizzato in project financing i parcheggi di piazza Alberti, Beccaria e Fortezza: il deposito di viale Aleardi è una delle strutture realizzate dalla spa guidata da Vincenzo Di Nardo come opera propedeutica di pubblico interesse. I lavori sono finiti già nel 2008, durante il 2009 le ultime rifiniture: ma ancora oggi, calma piatta. «Un vero scandalo», tuonano i consiglieri comunali del Pdl Alberto Locchi e Giovanni Donzelli dopo un blitz sul posto. «Hanno realizzato un palazzone così impattante in una zona di pregio ambientale quando gli uffici urbanistica del Comune impediscono ai residenti persino di riverniciare una tettoia e ora lo tengono vuoto», attaccano i due esponenti Pdl. Ma perché Ataf non si trasferisce? Ora la colonnina di ricarica degli oltre 30 bus elettrici da 5 metri che scorrazzano per il centro storico è all’aperto in piazzale Montelungo, dietro la Fortezza da Basso. E nell’immediato l’azienda non pensa affatto a trasferirsi. Tutt’altro: ritiene che la struttura «non sia sicura» e dunque non si possa «mettere a repentaglio l’incolumità di dipendenti e mezzi». Addirittura la spa dei bus sostiene che il deposito non sia stato realizzato secondo il progetto di partenza iniziale: «Ci sono difformità evidenti». Per questo, niente trasloco.E non solo: Ataf rende noto che, per «i danni d’immagine, materiali e morali subiti per il mancato trasferimento che pure era nei progetti dell’azienda», ha già citato in giudizio Firenze Mobilità il 29 settembre 2009 chiedendo oltre 300 mila euro di risarcimento. Perché la struttura sarebbe insicura? Ataf non lo dice. Secondo gli esponenti Pdl autori della denuncia esisterebbero «difetti di costruzione provati anche dal fatto che nei garage interrati sottostanti (120 box auto privati, già venduti a 50 mila euro l’uno negli anni scorsi, uno di questi è dello stesso Locchi, ndr) piove catrame e acqua». Firenze Mobilità però si oppone a questa tesi: «Per noi è tutto ok». «Il collaudo statico del Genio civile è di fine 2008, l’attestazione di agibilità è datata 23 gennaio 2009 e dopo sei mesi è diventata operativa: per noi Ataf avrebbe potuto già prendere in carico la struttura o potrebbe farlo domani», replicano da Fi Mobilità smentendo «qualsiasi ipotesi di difformità nei lavori realizzati». Se però il collaudo statico e funzionale esiste («Il Genio civile ci ha anche chiesto integrazioni che abbiamo fornito», spiega Fi Mobilità), non c’è ancora il certificato di collaudo definitivo: lo dice la consulenza datata 15 ottobre 2009 dei tecnici incaricati dalla procura (che dal 2007 indaga su tutto il project per truffa ai danni del Comune, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio) di studiare l’evoluzione del project financing dei parcheggi. «Quello è un formalismo, il Comune e dunque Ataf potrebbero comunque prendere in carico la struttura in via provvisoria», sostiene Firenze Mobilità. Palazzo Vecchio e Ataf, fanno sapere, non ci pensano affatto: addirittura la spa dei bus non esclude di pensare ad un altro luogo per il nuovo deposito.<br />Di ERNESTO FERRARA

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