2010-02-16 10:35:53
>[La Repubblica Firenze, 16/02/10]<br />La Scuola dei Marescialli a Castello. Ecco il grande affare a cui punta il presidente di Btp Riccardo Fusi e che invece gli sfuma tra le mani dopo averlo vinto. Insieme all’amministratore delegato Di Nardo tenta ogni strada per riconquistare l’appalto perduto. I contatti avvengono tra il novembre e il dicembre 2007 e i primi mesi del 2008 e sono documentati dagli inquirenti con foto e intercettazioni. Di Nardo viene soprannominato “baffone”, di Fusi i romani dicono che è “un rozzo” ma anche “uno tosto”. <br />Scrivono gli investigatori che «Piscicelli, sostenuto dal cognato Pierfrancesco Gagliardi, per la sua complessiva attività di intermediazione e di accredito nei confronti di Balducci e De Santis, ha richiesto a Fusi un riconoscimento economico di 1.500.000 di euro da corrispondere sotto forme da concordare. Richiesta formulata da Piscicelli e da Gagliardi a Fusi in occasione di un incontro documentato avvenuto a Firenze il 18 febbraio 2008. Fusi ha assicurato che avrebbe provveduto alla dazione qualora fosse stato raggiunto uno dei risultati promessi (uno o più appalti e/o il riaffidamento dei lavori della Scuola Marescialli). Converrà qui ripercorrere la storia travagliatissima di questo appalto, affidato nel 2001 al Raggruppamento Temporaneo di Imprese Btp spa — Irti Lavori spa, unico offerente con il ribasso dello 0,12%. Nel 2004 la Btp evidenzia la necessità di adeguare il progetto alla vigente normativa sismica. Ne deriva un lunghissimo contenzioso, nel quale l’impresa, oltre a ribadire la necessità di adeguamento, evidenzia presunte discordanze tra progetto architettonico e strutturale. Nel 2006 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ritiene il progetto eseguibile e avvia la procedura per l’affidamento dei lavori interpellando tutte le imprese che in occasione della gara originaria. L’appalto viene infine aggiudicato alla seconda classificata Ati Astaldi spa, Costruzioni Rosso Francesco & Figli spa — Carlo Gavazzi Impianti spa — Siri spa, per l’importo offerto di euro 261.466.109,92, con aumento del 39 per cento. Baldassini ricorre all’Autorità di vigilanza in due tappe successive. <br />Simona Poli

Redazione

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