2010-02-28 19:13:32
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<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Nazione Firenze, 28/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«L’unico elemento di novità da tenere in considerazione è costituito in proposito dalla circostanza delle rassegnate dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, formalizzate dal Balducci nei giorni scorsi; tuttavia, il venir meno di quella veste in capo all’indagato non ne mina in alcun modo le possibilità di concreta incidenza nello stesso settore dove ha operato per lungo tempo, viste le più volte sottolineate cointeressenze che hanno caratterizzato il rapporto corruttivo instaurato con il gruppo Anemone ma anche con altri imprenditori». E’ uno dei passaggi significativi dell’ordinanza del gip di Perugia Paolo Micheli, che ha ribadito l’esigenza della custodia cautelare in carcere per Diego Anemone, Angelo Balducci, Fabio De Santis e Mauro della Giovampaola, tutti già detenuti e accusati di concorso in corruzione nell’ambito dell’inchiesta nata a Firenze suoi cosidetti «Grandi eventi». Tutti saranno nuovamente sottoposti a interrogatorio di garanzia da parte del gip.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Non è, quella del gip Micheli, una semplice rinnovazione dell’ordinanza del gip fiorentino Rosario Lupo che fece scattare gli arresti il 10 febbraio scorso, prima che la competenza territoriale si distribuisse in tre scie: una a Firenze, una a Perugia (per il coinvolgimento del dimissionario procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro) e una a L’Aquila, dove gli atti sono stati inviati da Firenze due giorni fa.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«Il gip Micheli — ha commentato il procuratore di Perugia, Federico Centrone — ha riconosciuto la competenza dell’autorità giudiziaria di Perugia sugli atti trasmessi dalla procura di Roma e ha convalidato gli arresti dei quattro indagati (tre si trovano nel carcere Regina Coeli di Roma e uno, De Santis, nel milanese San Vittore, ndr) fino al 9 maggio prossimo».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«La procura di Roma — ha aggiunto Centrone — si è spogliata di ogni competenza», ma «al termine degli approfondimenti necessari sulle connessioni tra gli indagati e l’ex procuratore Toro si potrà valutare quali reati devono rimanere a Perugia». Centrone non esclude dunque che l’autorità giudiziaria umbra, al termine delle necessarie valutazioni, ceda «parti» dell’inchiesta ad altre procure. Nei prossimi giorni «ci saranno approfondimenti istruttori, compresi eventuali interrogatori».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">A Firenze, dunque, resta il filone legato alla Scuola dei Marescialli e, come ha rivelato pochi giorni fa il procuratore Quattrocchi, anche altri capitoli dell’inchiesta ancora coperti da segreto istruttorio. Si attendono altresì la decisione del tribunale del Riesame dopo l’udienza di martedì in cui gli avvocati di De Sanctis hanno chiesto la scarcerazione del loro assistito e, infine, l’emissione di eventuali nuove misure cautelari di cui tanto si parla ma che, al momento, non sembrano essere così tanto urgenti neppure per gli inquirenti.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Gigi Paoli

Redazione

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